24^ edizione tempiese di Calici di Stelle, la rassegna che promuove il vino della Gallura.

Sembra l’altro ieri ed invece siamo alla 24^ edizione di una fortunata rassegna vinicola che promuove il vino del territorio gallurese. Calici di Stelle, la manifestazione che attraversa la notte “magica” di San Lorenzo, quella delle stelle cadenti e delle speranze.

Una turista romana in posa col bicchiere.

Per le stelle, pare, bisognerà attendere stanotte come ci dicono gli esperti ma per un buon vino non si aspetta. Il bere moederato, che è nel linguaggio e nelle abitudini dei degustatori di vino, prevale sempre.

«Non occorre bere tanto e farsi male, basta degustare ed apprezzare la bontà dei nostri vini unici». Ha ragione Immacolata perché  i nostri pregiati vini sono diventati negli anni una delle belle etichette della nostra terra e ha ancor più ragione sul “bere moderato”.

Immacolata Serra, delegata provinciale ONAV, l’associazione nazionale che raggruppa gli assaggiatori di vino, è entusiasta di questa 24^ edizione e della composta e ordinata partecipazione di tantissima gente.

24^ edizione, un crescendo di prodotti e produttori di qualità.

Nandino, uno degli organizzatori.

Molti i turisti accorsi che hanno degustato il vino di ben 13 cantine del territorio, anche questo un record nella partecipazione a Calici di Stelle. Oltre ai vini delle prestigiose cantine galluresi, i convenuti hanno potuto degustare anche prodotti tipici del territorio e trascorrere una serata serena, con la musica e l’atmosfera tipica che ogni anno respiri a Calici di Stelle. Un impegno notevole per gli organizzatori, instancabili dal primo mattino, per questa operazione di promozione della cultura del vino, soprattutto del vermentino. E’ lui il vero protagonista  della rassegna.

« Sarebbe ora – dice Immacolata Serra – che non si dicesse più Vermentino Gallura ma Gallura Vermentino». Tale è, infatti, l’appartenenza del vitigno e del vino vermentino alla Gallura che quando parli o scrivi di Gallura la gente in automatico ti dice “vermentino”. 

Alla manifestazione, nella quale non manca mai la buona musica, hanno aderito anche una nuova cantina, quella dei F.lli Pische e un’altra, da Aggius, che ha visto gli amici di Andrea  Altea, un giovane appassionato produttore scomparso lo scorso gennaio durante un tragico incidente di caccia. Gli amici hanno voluto vinificare le sue uve ed è nato “Il vino di Andrea”. Anche questo un modo per preservarne il ricordo emantenere la memoria intatta con una delle passioni del giovane scomparso.

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