« A Palau per una risonanza dopo il no di Olbia e Sassari ».

Iniziano ad affiorare tutte le storture di una epidemia che ora ha messo la sanità pubblica in ginocchio col solo risultato di accrescere le domande verso la sanità privata.

Finisce a Palau la disavventura di una paziente che aveva bisogno di conoscere il danno che leera capitato dopo una rovinosa caduta. Una storia che parte da Tempio per cercare soluzione prima a Olbia e poi a Sassari, inutilmente. Forse si sarebbe risolta a Nuoro o ad Oristano ma una donna sola. senza un accompagnamento, non se l’è sentita di affrontare il viaggio. Il CUP regionale, in ultima istanza, la invia a Palau, presso il poliambulatorio che accoglie la donna il giorno dopo la sua vana ricerca della risonanza. 

Questa storia è solo una delle tante che emergeranno dopo la distruzione della sanità pubblica accentuata dall’epidemia che porterà ancora i pazienti presso strutture private. C’era da aspettarselo ma siamo solo all’inizio.

«Finisco a Palau dopo aver cercato prima a Tempio, poi a Olbia e infine a Sassari»

«Sig. Masoni buona sera, io leggo sempre i suoi articoli e. se possibile, vorrei che scrivesse qualcosa che riguarda il nostro ospedale di Tempio  una mia vicenda personale accaduta.

Dopo una caduta, mi è stato prescritto dalla dottoressa di fare delle lastre ed una ecografia. Con un’impegnativa URGENTE, vado in radiologia. Mi dicono dì pagare il ticket che mi fanno le lastre. Sin qui, tutto  ok. Faccio le lastre,in reparto incontro una radiologa a cui  chiedo gentilmente cosa dovevo fare per l’ecografia. La risposta è stata che dovevano smaltire gli appuntamenti da marzo fino a maggio. Ma una cosa deve fare, tenersi i dolori,?

Allora vado giù al Cup, dove mi dicono che ecografie non ne stanno facendo.

Io replico: “ma neanche le urgenze?”

Mi dicono dì no. A questo punto vado di nuovo dalla Dottoressa e le ho raccontato quello che mi avevano detto Lei è rimasta un po’ perplessa, della serie ma qua in ospedale lavora solo il reparto dì fisiatria?

Quindi mi prescrive dì fare la risonanza magnetica, sempre con impegnativa URGENTE.

Vado al Cup, si ripete la stessa cosa, Olbia niente, Sassari Platamona lo stesso, forse c’era posto a Nuoro o Oristano. A questo punto ho detto no, perché non ho nessuno che mi accompagni. Quindi, un po’ alterata, rientro a casa, perché è veramente una vergogna che succedano queste cose».

«Di Palau nessuno mi ha informato tranne il CUP regionale»

«Una volta a casa, cerco il numero di telefono del Cup regionale e chiamo. Strano ma vero, per il giorno dopo mi hanno dato come primo appuntamento Palau. Del poliambulatorio  di Palau, a Tempio, non mi ha accennato nulla nessuno. Perché?

Quindi vado a Palau a fare la risonanza magnetica. Le ho raccontato quello ché è successo a Tempio e, come risposta, mi hanno detto:

“Ma signora a Tempio cosa vogliono fare? Solo le proteste, ma voglia dì lavorare poca”. Io sono rimasta veramente soddisfatta del servizio che ti da Palau, sono veramente professionali.

Per Tempio stendiamo un velo pietoso. Con la scusa del Covid, ne stanno approfittando e devono solo vergognarsi.

La ringrazio tantissimo, mi auguro che questa lamentela sia riportata su Gallura News».

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