Affonda tutto e la politica fa da spettatrice.

Affonda davvero tutto, dalla Sanità alla Giustizia, alle prese entrambe con problemi di organico e altri evidenti fattori che ne rallentano la struttura portante con gravi conseguenze nella futura operatività. La politica nazionale e regionale risultano inerti a contrastarne il declino.

La Sanità pubblica muore ogni giorno sotto i colpi micidiali dello svuotamento dei presidi sanitari, quanto mai minati dalla Spending Review ed anche dal cambiamento di rotta verso le privatizzazioni. Dall’Ogliastra al Medio Campidano, alla Gallura, si sentono solo grida disperate di allarme. Volgendo lo sguardo altrove, verso altri territori, le note sono sempre stonate e rivendicano personale e attrezzature. Dappertutto le popolazioni sono in agitazione, ma le risposte sperate non arrivano. Dall’attuale giunta sarda, sono mesi che non arriva un sussulto, tutto tace mentre ci si affanna a rattoppare alla bene meglio le troppe deficienze. 

foto galluranews

Il tribunale di Tempio, sul quale esprime una nota nel sito del Comune l’attuale reggente della giunta Gianni Addis, pian piano si avvia al declino, sommerso da scioperi e da fascicoli arretrati che non si contano ormai più. Il CSM con una propria commissione ha eseguito dei controlli sull’attività e sulle strutture del nostro tribunale e ne ha tratto un dossier devastante e molto preoccupante per il suo futuro. Il vice sindaco, rispondendo alle note di stampa sul recente sopralluogo della commissione, respinge le motivazioni del report commissariale e garantisce che sarà fatto il possibile per migliorare la situazione. Ciò, evidentemente non basta, e si vocifera di ulteriori fatti accaduti che potrebbero dare il colpo di grazia alla sopravvivenza del tribunale.

Non ce lo auguriamo, così come, ritornando sulla sanità, nessuno vuole che decada l’attenzione verso il Paolo Dettori.

La Sanità affonda nel silenzio generale

Certo, a ben guardare le recenti perdite del primario di Otorino, non abbiamo sentito alcun comunicato né dal palazzo comunale né da quello regionale dove il delegato territoriale, non ha espresso alcun comunicato. Eppure, qualche tempo fa, ne apprezzavamo la veemente crociata e l’impegno per salvare il Dettori.

Sul punto nascita, non si sa nulla. Sembra che anche quel leggero progresso, garantito dall’ATS, a supporto del reparto di ostetricia e ginecologia, non abbia riacceso la speranza della sua riapertura (chiuso dal 18/04/2018). Sulle deroghe ministeriali, poco si sa. L’interesse che c’era fino a qualche mese fa, è svanito. Non viene mai meno il lavoro e l’mpegno del comitato di lotta Abali Basta che monitora quanto può ma certo non può cambiare le cose.

L’assessore regionale Nieddu, ha smesso di fare sopralluoghi ma ha anche smesso di parlare. Il silenzio tombale che pervade l’attuale amministrazione regionale, non induce all’ottimismo. Sino a far dire a qualche pentito delle urne, che tutto sommato con gli “altri” non era peggio.

Da qualche giorno, stiamo riportando testimonianze (non richieste ma spontanee) che parlano del nostro ospedale, delle sue prerogative funzionali e professionali elevate. Il fine è provare a raccontare e promuovere sensibilità verso chi deve decidere ma anche indurre la popolazione a non disinteressarsi.

Le ultime risorse: stiamo rischiando di perderle

Nel bene e nel male, queste due risorse, Tribunale e Ospedale, non possiamo e non dobbiamo perderle. 

Due ragioni principali ci spingono a sostenere altre battaglie. La prima è che il Carnevale non è né potrà mai essere una eterna risorsa. La seconda, è che se affonda lo stato sociale come di fatto sta accadendo, non resta che andar via, gettare alle ortiche quella che era una città e il suo ruolo passato di comune guida del territorio. 

Basta con le passerelle, dinanzi a questo disarmante quadro, la politica non sia solo spettatrice e non provi a vendere nebbia e si faccia portavoce del territorio tutto. Quel che resta ancora forse non basta ma il rischio concreto di perderlo, sarebbe un’autentica catastrofe.

 

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