Aiuti a sostegno dei centri sportivi natatori isolani.

Aiuti ai centri sportivi natatori

Una richiesta di aiuti a sostegno dei centri natatori  sardi viene inviata alla presidenza della Regione, al Presidente del Consiglio Regionale e all’assessore alo sport Biancareddu. Ad inviarcela, il responsabile della piscina comunale di Tempio, Domenico Bazzu.

«Partendo dal presupposto che amalgamando gli acuti individuali e facendoli confluire in un unico coro ne giova prima di tutto la collettività, volevamo rendervi partecipi di un’iniziativa che coinvolge i principali attori del movimento isolano che gravita attorno alla FIN (Federazione Italiana Nuoto), alla FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) e alla FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettivo Relazionale)

Abbiamo infatti costituito il Gruppo “Uniti… FIN da sempre” sorto a difesa di coloro che nell’ambito federale sono impegnati dall’attività di base sino ai massimi livelli di agonismo tra Nuoto, Pallanuoto, Sincronizzato, Salvamento, Nuoto in Acque libere, il nuoto Paralimpico per disabilità fisico, visivo e intellettivo relazionale.

Per la nostra sopravvivenza, visto lo sconquasso strutturale provocato dal Coronavirus, ed i conseguenti decreti che ci hanno obbligato a chiudere gli impianti che gestiamo, chiediamo un aiuto economico per continuare, quando potremo riprendere il nostro impegno, a sostenere tutto il movimento natatorio isolano.

Tutto è partito a livello nazionale quando il Presidente FIN On. Paolo Barelli ha esternato le sue preoccupazioni relativamente alle difficoltà che i gestori degli impianti stanno attraversando da quando l’attività sportiva è stata inevitabilmente bloccata.

Al suo accorato appello si è aggiunto di lì a poco quello di Danilo Russu, presidente del Comitato Sardegna FIN che ha esposto le nostre preoccupazioni sul futuro del comparto attraverso la lettera recapitatavi qualche giorno fa».

Gli aiuti per un’attività che va dai neonati alle donne in gravidanza, ai disabili e agli anziani.

«Ma desideriamo tornare comunque su alcune considerazioni. Partendo dal numero dei nostri praticanti che è di una certa rilevanza: ben cinquantamila utenti affollano le piscine dislocate in tutte le micro aree regionali. Tra loro ci sono neonati, bambini, giovani, adulti, 3° e 4° età, le donne in gravidanza, convalescenti impegnati nel recupero da post traumi o post-ictus attraverso la rieducazione funzionale in acqua e la riabilitazione. Senza dimenticare il mondo della disabilità fisica, visiva e intellettivo relazionale che pratica il nuoto (nella maggioranza dei casi unica alternativa disponibile) come terapia nei piani personalizzati previsti dal testo normativo della Legge 162.

Le abilità natatorie non vanno ricollegate semplicemente all’attività sportiva, ma possono avere rilevanza anche in altri ambiti. Spesso salvano la vita o insegnano a preservarla grazie alla formazione di circa seicento assistenti bagnanti, ospitata spesso a titolo gratuito in tutti gli impianti da noi gestiti, che assicurano sicurezza nelle nostre spiagge e nelle piscine.

All’interno della nostra comunità acquatica collaborano circa 600 persone a cui si aggiungono un centinaio di dipendenti che basano la loro esistenza su questo comparto e che con la chiusura in toto delle piscine si sono ritrovate senza lavoro.

Dal nord al sud dell’isola abbiamo formato un’unica e affiatata squadra nell’intento di trovare, con l’imprescindibile collaborazione delle istituzioni politiche regionali, delle soluzioni atte a dare possibilità, al nostro

                                                                                 Tel.3482999411 – findasempre@gmail.com

1

settore, di saper convivere con questa emergenza. Ci auguriamo che venga individuata una strategia economica capace di alleviare le sofferenze».

Gli Enti pubblici pensino agli aiuti, noi le spese le continuiamo a sostenere

«Vorremo che l’attenzione degli enti pubblici locali si focalizzasse sul fatto che, nonostante la chiusura, i nostri impianti siano ancora funzionanti. Tra questi i più onerosi sono relativi a energia elettrica, acqua, prodotti chimici, manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Quando i battenti si riapriranno dovremo fare i conti anche con le riattivazioni dei riscaldamenti che rappresentano una voce pesante nel bilancio generale. Ci teniamo a sottolineare che i mancati introiti economici che nei mesi di Marzo, Aprile e Maggio, in cui siamo stati costretti a chiudere, saranno molto rilevanti per il bilancio annuale.

Da Giugno a Settembre nella normalità le piscine, subiscono una diminuzione delle frequenze pari all’80%, in questa fase di allarmismo siamo convinti che pur riprendendo l’attività a giugno le presenze subiranno un’ulteriore calo.

Coronavirus permettendo, la ripartenza da Settembre causerebbe uno stop complessivo dei nostri impianti di sei mesi».

Aiuti sotto forma di contributi a fondo perduto alle associazioni e società sportive

«Le Associazioni e Società Sportive, iscritte regolarmente all’albo regionale delle Associazione-Società Sportive e al registro CONI, chiedono pertanto la possibilità di usufruire di un contributo a fondo perduto per sostenere i mesi di inattività ed abbattere i costi vivi degli impianti elencati in precedenza.

Suggeriscono inoltre alcune soluzioni già presenti nei tavoli ministeriali ma che volendo, grazie all’autonomia a statuto speciale della RAS, potrebbero essere raggiunte in tempi brevi.

Qui di seguito le nostre proposte:

  • Contributo a fondo perduto a favore delle spese affrontate in questi mesi di chiusura, come proposto dalla Federazione Italiana Nuoto, per le spese di energia elettrica, idrica, prodotti chimici, canoni privati che non rientrano dei decreti legge e altre spese specificate dai gestori inerenti l’emergenza;
  • linee di credito, alla pari delle piccole imprese, garantite dalla RAS a tasso 0% della durata pluriennale con una percentuale a fondo perduto gestito dalla SFIRS.

Senza questi aiuti difficilmente l’attività del nuoto potrà ripartire.

Sicuri di una Vostra risposta cogliamo l’occasione per ringraziarVi dell’attenzione e porgere cordiali saluti».

Di seguito le ASD e SSD firmatarie.

Related Articles