Allarme medici, mostruosa carenza che paralizza la sanità pubblica. In Sardegna mancheranno in 5 anni oltre 1.000 medici.

Allarme carenza medici, 45.000 in pensione in 5 anni

Fonte Ansa

Una ‘emorragia’ di 45.000 medici in 5 anni. E’ quella che si determinerà in Italia per effetto dei pensionamenti e che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici del Servizio sanitario nazionale.

Allarme ancora maggiore a 10 anni: al 2028. Allora, saranno andati in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676. A lanciare l’Sos sono la Federazione medici di medicina generale (Fimmg) – con una elaborazione dei dati più recenti per ANSA – ed il sindacato dei medici dirigenti Anaao.

 Il dato grave, rilevano le organizzazioni sindacali, è anche un altro. Le uscite stimate per effetto dei pensionamenti non saranno comunque bilanciate dalle presumibili nuove assunzioni.

Per i medici di base, infatti, le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l’anno e se il numero rimarrà costante, afferma la Fimmg, ad essere ‘rimpiazzati’, al 2028, saranno non più di 11mila medici, mantenendo un saldo in negativo a quella data di oltre 22mila unità.

Quanto ai medici del Ssn la situazione non si prospetta migliore: nei prossimi dieci anni ne verranno a mancare per pensionamento 47.284.

I pensionamenti dei medici di famiglia “nei prossimi cinque-otto anni priveranno 14 milioni di cittadini di questa figura professionale”. Lo afferma il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti.

“Appare quasi ridicolo assistere al fatto che nessuna forza politica che aspira a governare il Paese proponga e si impegni sul tema dell’assistenza territoriale”.

Fuga all’estero

Allarme rosso in tutto il paese. La carenza di medici specialisti “interessa tutte le Regioni, con l’evidente paradosso per cui se, e quando, riapriranno i concorsi, mancheranno i medici da assumere”.

I medici da assumere “mancheranno  perché saranno scappati all’estero, mentre per l’Italia si spalancheranno le porte del discount a cielo aperto che è nei Paesi dei Balcani, ove i medici locali aspettano con ansia di trasferirsi in cerca di redditi maggiori”.

Un Paese “senza medici – è un Paese senza sanità e sarà la possibilità di spesa a governare la scarsità dell’offerta professionale”.

Allarme medici in Sardegna

L’allarme sulle carenze di figure mediche riguarda ovviamente anche la nostra isola. Il nuovo assessore si è scontrato con questo problema che appare insormontabile ancorché frutto di riforme sbagliate, tagli ai servizi, chiusure e perdita persino della dignità umana in tanti medici. Avere depauperato in Sardegna la sanità pubblica, ha comportato anche quest’ultimo aspetto che pesca nel logorio psico fisico di chi opera per una collettività sempre più malata e sempre meno assistita. Aver toccato con mano, ascoltando per due mesi e oltre le diverse voci di disagio, comprese quelle mediche, ci hanno resi coscienti che non è possibile lavorare in simili condizioni. Turni massacranti anche per i più avvezzi allo stress fisico, ferie non godute, non vedersi nemmeno ascoltati dopo decine di segnalazioni all’azienda, stronca anche il fisico più allenato alla fatica.

Nieddu, assessore alla Sanità

Sull’allarme carenza medici, ha espresso il suo anche il nuovo assessore alla Sanità Mario Nieddu. Questo il suo disappunto dal sito di ANSA.IT

“La carenza di personale, dai camici bianchi agli infermieri, collegata ai servizi di pronto soccorso: di questo si è discusso al tavolo tecnico sulle emergenze convocato oggi dall’assessore alla Sanità Mario Nieddu. Presenti  i direttori generali e i responsabili del sistema regionale di emergenza e urgenza. Una criticità già denunciata dal Codacons, secondo il quale entro il 2025 mancheranno in Sardegna circa 1.150 medici.

Da qui la richiesta di un incontro con Nieddu con la proposta di accreditare presso il servizio sanitario gli studi medici privati, al pari di quanto già avviene con le cliniche convenzionate.

“Ci troviamo davanti alla necessità di far fronte a una carenza dovuta principalmente a una mancata programmazione. Un problema ereditato dalla Giunta precedente che ora ci troviamo ad affrontare con una certa urgenza”.

Allo studio soluzioni rapide, in vista della stagione estiva.

“che avrà un forte impatto sul nostro sistema sanitario”. “Stiamo lavorando – annuncia – per dare risposte al territorio nel breve e medio periodo e garantire, sia nelle zone costiere sia nelle aree interne, il miglior servizio possibile ai cittadini e ai turisti”. 

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