Amic « La vendita di Rinaggju è affrettata »

Il consigliere d maggioranza, ex assessore ai servizi sociali, Alessandra Amic ha formulato una interrogazione comunale inerente la questione Rinaggju. Durante la riunione, alla quale le minoranze sono state convocate, Amic ha chiesto alla dott.ssa Piredda di mettere a verbale che, in riferimento alla vendita del compendio Rinaggju, nutre perplessità di ordine tecnico Amministrativo. Nulla che riguardi  gli investitori o i progetti proposti. Amic non è  contraria allo sviluppo economico sociale della città, né  a concedere il bene in “concessione” a privati che lo sappiano valorizzare senza ledere l’interesse pubblico.

Si dice, tuttavia, contraria alla vendita del compendio Rinaggju. poiché ritiene tale scelta affrettata e soprattutto  adottata da un’ Amministrazione che avrebbe dovuto finire il suo mandato insieme al Sindaco eletto. Questo, come noto, non è avvenuto ma si “ha la pretesa, l’ardire e la fretta di adottare atti straordinari che, tutto avranno tranne che gli effetti miracolosi urlati a gran voce”.

Amic: « Le scelte su Rinaggju insensate»

« Letta la bozza del comunicato stampa, inviatami in data odierna, dal Vice sindaco, non posso non manifestare la mia irritazione per essere stata coinvolta in decisioni sulle quali ho ampiamente evidenziato le mie perplessità, sia di ordine politico che amministrativo.

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Non approvo l’impostazione del comunicato stampa del tutto forviante, dal quale si evince la magnanimità della maggioranza nel condividere con le minoranze le decisioni fondamentali su Tempio ed in particolare su Rinaggju, non lo avete mai fatto prima, nemmeno quando facevo parte della maggioranza né tanto meno adesso che non ne faccio più parte.

foto galluranews – Pischinaccia

La Vostra decisione di coinvolgerci non è certo per prendere le decisioni nell’interesse della cittadinanza, bensì solo per avallare scelte ritenute insensate e ampiamente criticate dalla cittadinanza e dalla stampa.
Ovviamente non parlo a nome degli altri Consiglieri di Minoranza, liberi di assecondarvi qualora lo ritengano giusto, ma per quanto mi riguarda mai darò il mio consenso ad una Amministrazione che avrebbe dovuto finire il suo mandato insieme al Sindaco eletto ed, invece, ha la pretesa, l’ardire e la fretta di adottare atti straordinari, al di fuori del Consiglio e che, a mio modesto parere, tutto avranno tranne che gli effetti miracolosi da voi appalesati a gran voce».

« Un patrimonio pubblico depauperato e dilapidato »

« Non sono una fautrice della teoria dei corsi e dei ricorsi storici – prosegue la Amic -. Ho solo il buon senso di analizzare il Vostro operato, in primis quando, ahimè, eravamo sugli stessi scranni. Ho avuto modo di apprezzare la Vostra correttezza ed etica politica e poi, guardando al passato, sempre con Voi in Amministrazione, alle modalità con cui è stato gestito il patrimonio pubblico, che Vi era stato affidato.

Mi riferisco al Patrimonio pubblico depauperato e dilapidato che a tutt’oggi non si sa da chi, non esistendo nemmeno traccia palese di Vostre denunce e tanto meno degli uffici competenti, che avrebbero dovuto vigilare sull’integrità dei beni dati in concessione senza mai controllarne il relativo stato né alla consegna, né durante né tanto meno al momento della restituzione (solo a titolo di promemoria: Compendio di Rinagghju per primo ed a seguire l’ex colonia montana, Spinsateddhu, Le palestre il Palazzetto dello sport etc. etc.).

Amic « Non c’è mai stato il mio assenso»

Concludo, negandovi il mio consenso alla pubblicazione di un articolo di tale tenore. Perché, anche se presente alla riunione, mai ho manifestato alcun consenso alla pubblicazione di un articolo dal quale si evinca un mio ipotetico accordo con la maggioranza su decisioni importanti che non condivido.

La Consigliera Alessandra Amic ».

Una durissima posizione che esula da quanto accaduto in passato alla Amic, estromessa dal suo incarico assessoriale dall’allora sindaco Biancareddu. Il suo diniego è di carattere tecnico e amministrativo perché, evidentemente, qualcosa non sta avvenendo in piena regola. La scelta migliore, forse, sarebbe quella di demandare la decisione alla prossima amministrazione comunale (maggio 2020) evitando vendite rischiose e  prive delle necessarie garanzie. Resta il dubbio che anche il NO scritto sul verbale di Giunta dell’assessore Daniela Lattuneddu, abbia una valenza da rendere nota. Non fosse altro per una corretta procedura amministrativa dove si esprime assoluta convergenza a quanto pare, in questa decisione, non vera. 

I dubbi ci sono e la Amic non è disposta a assecondare un’azione affrettata sulla quale manca anche la figura del primo cittadino eletto. Ricordiamo che Gianni Addis è vice sindaco (F.F.).

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