Anna, «Minacce di morte da un vicino». Odissea di paura per una donna.

Anna. Vere e proprie minacce di morte, continuo stalking verbale senza limiti, accuse di pazzia, tentativi di investimento con l’auto, aggressione. Sono queste alcune delle inquietanti prove raccolte da anni da una donna non tempiese, dal 2017 residente nella nostra città. Cognome sardo ma originaria di Milano, la signora viene a vivere a Tempio dopo aver acquistato, nel 2015, una casa in zona centrale ma abbastanza fuori mano da considerarla periferica.

La sua odissea inizia nel 2017. Un vicino di casa, 82enne, da subito, a suo dire, le rende la vita impossibile.

» Per dimostrare la mia disponibilità col vicino, lo feci anche entrare in casa per mostrargliela. Lui, disprezzò l’abitazione, dicendomi che sarebbe caduta giù perché logora nel tetto, nelle tubature e nelle infiltrazioni dal tetto e avrebbe fatto di tutto per dissuadermi all’acquisto, davanti all’agente immobiliare. Ci rimasi male anche perché non capivo da cosa derivasse il suo astio. Andai avanti e iniziai ad arredare la mia nuova casa, sapendo che a Milano avevo comunque la mia dove recarmi quando avevo bisogno. Non avevo disinvestito di là per comprare qui a Tempio». 

Per Anna, così è il nome della signora, 60enne, comincia la prima fase di questo strano rapporto, senza nessun intreccio affettivo, con l’anziano vicino sempre più disturbato dalla presenza della “odiosa” nuova proprietaria. 

« Televisione sua sempre a volume altissimo, un cane che quando lui è fuori casa, sta tutto il tempo ad abbaiare e guaire. Io, sempre con le cuffie alle orecchie per non sentire. Non ho nemmeno la TV a casa e trascorro il mio tempo a leggere o guardare qualche video da internet. Approfondisco alcuni miei interessi legati a preghiere, cucito, maglia, o notizie».

Anna denuncia, ma secondo il vicino la pazza sarebbe lei

Un esposto presso la Polizia di Tempio, documenta tutta la vicenda di Anna. Alcuni passaggi sono davvero inquietanti. Specialmente quando, da manifestazioni forse connesse a qualche scaramuccia tra i due, si passa ad una fase che è degna di uno Shining gallurese, intenzionale per fortuna e, al momento, senza conseguenze gravi. Tranne un episodio, quando Anna viene aggredita e dall’aggressione, subisce danni ad una spalla e una prognosi di 10 giorni di cure. Il vicino, minaccia di investirla, ucciderla con un coltello, incendiarle la casa. Gli epiteti e le ingiurie si sprecano. La chiama “bastarda”, “nana”, “puttana”, “troia” e non omette una sola volta di giurarle la morte cruenta e immediata. Riascoltando una registrazione, anche la voce del vicino somiglia a quella di Jack Nicholson nel famoso film. Perversa, suadente e terrificante. Alcune prove in nostro possesso, ipotizzano che la storia potrebbe anche avere una fine tragica. Si è passati dalla non sopportazione a veri agguati fuori dal portone. Il vicino cerca di investirla con l’auto. Le dice che l’attende quando esce per ammazzarla.

immagine dal web

La donna è terrorizzata e non esce di casa, si barrica opponendo alla chiusura della sua porta anche un divano davanti. Ha paura, il vicino è là fuori con un coltello da macellaio da 40 cm che la invita ad uscire. Quanto riportiamo, è in nostro possesso. Anna, le prove di queste minacce, le porta dai Carabinieri che le allegano alla denuncia. Della deriva di terrore, sa qualche sua amica, tra i pochi contatti che mantiene, quasi sempre telefonici o virtuali.

Il terrore raggiunge la fase più violenta, sempre e solo verbale, è meglio precisarlo, nel 2018. Diversi gli episodi che rimarcano la reciproca ma diversa ostilità tra i due. Il terrore nella donna e l’accanimento del vicino che non  tollera quella presenza. Da una parte e dall’altra, ci sono testimoni che possono raccontare dei diverbi e delle minacce. C’è chi dice che la pazza sia Anna, chi afferma che chiunque diventi pazza se sottoposta ad un continuo clima di paura da parte dell’altro.

Anna vuole vendere e tornarsene a Milano

La vicenda, oggi, vede la donna decisa ad andarsene via e vendere la sua casa. Era venuta a Tempio perché pensava di ritrovare se stessa e una serenità che Milano non le poteva dare. Si era innamorata del luogo. Ha stretto anche alcune amicizie e ha cercato, a suo dire, di tenere buoni rapporti con tutti, anche con colui il quale oggi la vorrebbe morta.

Quando riceviamo la mail, non volevamo credere che per un cattivo vicinato, qualsiasi che siano le ragioni iniziali della ostilità, si arrivasse a brandire un coltello minacciando di morte l’altra, rendendole la vita impossibile e colma di terrore autentico. Sino a che non abbiamo letto e soprattutto ascoltato.

«Perché la parte lesa deve pagare e l’indagato è libero di fare ciò che vuole? È ovvio che a Tempio non ci voglio più stare neanche se mi regalassero un Castello. La ringrazio e, anche se un po’ tardi Le mando un Buon Natale!!!»

Personalmente ascolto tutti, come vorrei ascoltare anche il vicino. Francamente, da uno che urla (sentito anche da altri vicini) che quella donna la ucciderà, io non vado. Ammesso che Anna fosse “la pazza”, quali orribili misfatti avrebbe causato al vicino da renderlo prono all’omicidio? Le denunce? Ditemi voi che cosa avrebbe dovuto fare allora. 

AGGIORNAMENTO: alla luce di nuove rivelazioni, questo articolo viene lasciato solo a scopo informativo ma quanto in esso contenuto è risultato falso. La storia a me raccontata, è frutto della fantasia patologica della donna che mi ha anche fornito prove, a suo dire, schiaccianti. Beninteso, chiunque si fosse trovato in mano quelle prove, sarebbe caduto in errore. La donna, è stato appurato, soffre di disturbi della personalità. Il riferimento alla vicenda lo trovate a questo link.

 

Related Articles