ASL: i consigli per un Carnevale all’insegna dell’allegria ma in modo responsabile. Attenzione al consumo/abuso di alcool!

OLBIA, 21 FEBBRAIO 2014 – Ad una settimana dal Carnevale la Asl di Olbia lancia un appello: “Godetevi il Carnevale, ma responsabilmente. Il divertimento non lo si deve trovare nell’alcol”. Carnevale è un momento molto atteso nel Nord Sardegna, per questo la Asl di Olbia, nell’intento di salvaguardare la salute dei propri assistiti, invita la popolazione ad un atteggiamento maggiormente responsabile, soprattutto nei confronti dei giovanissimi.

Viste le passate edizioni e i numerosi casi di “etilismo acuto” registrati nei Pronto Soccorso galluresi in occasione dei festeggiamenti del Carnevale, la Asl di Olbia invita la popolazione di tutte le età a godersi i festeggiamenti, contenendo però l’uso di alcolici ed impedendolo ai minori.

Protezione dei più piccoli anche a Carnevale. La regola è: niente alcol ai giovani

“E’ noto a tutti il rischio connesso all’uso e all’abuso di sostanze alcoliche”, spiega Salvatore Carai, direttore del Servizio delle Dipendenze della Asl di Olbia. “E’ necessario che tutti si ricordino sempre le normative vigenti in materia di vendita e somministrazione di sostanze alcoliche: è vietato vendere alcolici ai minori di 18 anni e a tutti coloro che sono già palesemente in uno stato di ebbrezza alcolica”, spiega il dottor Carai.

All’interno del Servizio delle Dipendenze della Asl di Olbia è stato istituito da anni un equipe algologica, che segue, attraverso un approccio integrato sociale, sanitario e psicologico, circa 150 pazienti con problemi alcol correlati; l’età media del gruppo si attesta intorno ai 40 e 50 anni, anche se sono numerosi i 30enni e si registra anche la presenza di alcuni 16enni.

“Un appello particolare viene rivolto ai genitori e a tutti coloro che esercitano la potestà genitoriale, affinché vigilino maggiormente sui propri figli, nell’ottica di una maggiore tutela verso i rischi connessi all’uso e abuso di sostanze alcoliche”, aggiunge.

Sono più di 8 milioni le persone in Italia che adottano dei comportamenti a rischio riguardo al consumo/abuso di alcool: circa il 50% sono over 65, la restante percentuale è composta da giovani ed adolescenti (oltre il 30% nella fascia 18-24; circa il 20% in quella 11-17).

 “Il fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovanissimi è molto preoccupante; a livello nazionale e anche locale, l’accesso all’alcol è precocissimo, circa il 18-20% dei giovani inizia a bere a 11 anni, spesso proprio all’interno delle famiglie. L’alcol è quasi sempre la droga d’ingresso all’abuso di sostanza: per questo vogliamo con queste iniziative di prevenzione far capire ai giovani che nell’alcol non troveranno alcuna certezza”, conclude il direttore del Dipartimento di Salute mentale e delle Dipendenze della Asl di Olbia.

 Per non guastare la festa

Gli amanti del Carnevale possono contribuire ad evitare i problemi causati dall’alcol, seguendo quelli che possono sembrare dei banali consigli.

–         Non farsi trascinare e influenzare dai ritmi del consumo alcolico altrui;

–         Le musiche e l’euforia carnevalesca fanno sudare, conviene però placare la sete ricorrendo alle bevande analcoliche;

–         Chi beve non guidi. Bisognerebbe impedire a chi ha un tasso d’alcolemia troppo elevato di tornare a casa alla guida di un veicolo;

–         Se si bevono grandi quantità di alcolici, si rischia un’intossicazione alcolica; uno dei segnali d’allarme sono: la perdita delle capacità sensoriali, l’eccessiva tristezza o euforia. In caso di dubbio è meglio contattare la centrale del 118 e ricorrere subito alle cure mediche.

 Alcuni numeri

Nel corso del carnevale 2009 sono stati 25 i ragazzi che si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale di Tempio Pausania con una diagnosi di etilismo acuto.

Nel 2010 invece sono stati 10 i ragazzi che si sono presentati al “Paolo Dettori”.

Nel 2011, nella sola giornata di giovedì grasso, sono state ben 15 le persone, soprattutto giovani, che sono arrivate al Pronto Soccorso di Tempio Pausania in uno stato di alcolismo acuto.

Sono state alcune decine i giovanissimi che nel 2012 si sono recati all’ospedale con livelli elevati di alcol nel sangue.

Nel 2013 a Olbia i minorenni che hanno avuto bisogno dell’assistenza del Pronto soccorso sono state alcune decine, tra questi diversi 13enni e numerose ragazzine; mentre a Tempio sono stati circa una decina.

 “Il carnevale è un periodo di festa, fa parte della nostra tradizione; il divertimento però non lo si deve trovare nell’alcol, ed e’ assurdo che soprattutto dei “bambini” finiscano all’ospedale dopo aver assunto dosi eccessive di alcolici”, spiega il responsabile del Pronto Soccorso del Paolo Dettori di Tempio Pausania, Elio Tamponi. “Per questo motivo come Azienda invitiamo la popolazione a divertirsi, senza eccedere nell’uso di alcolici, anche perché un grosso afflusso di persone all’interno del Pronto Soccorso potrebbe comportare difficoltà nell’erogazione del servizio sanitario”. Attenzione anche alle basse temperature che, “associate all’alcol, aumentano il rischio di ipotermia”, conclude Tamponi.

“E’ giusto tenere a mente che l’alcool è una sostanza tossica per l’organismo e che nei soggetti che non hanno un’assuefazione alla sostanza può determinare un’intossicazione acuta che potrebbe portare anche al coma”, spiega Attilio Bua, direttore del Pronto Soccorso di Olbia. “Carnevale è una festa che deve esser vissuta con responsabilità: quindi invitiamo tutti a divertirsi, ricordandosi che alcol e droghe non possono che rovinare la festa. Chiediamo soprattutto ai genitori una maggiore attenzione nei confronti dei propri figli e dei commercianti che devono rispettare la legge e non devono somministrare alcolici ai minori di 18 anni ”.

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