C.U.P. del Paolo Dettori, una chimera per l’utenza.

Un Centro di prenotazione da un mese e mezzo aperto solo al mattino ma, soprattutto visite e appuntamenti indirizzati a strutture private convenzionate quando sarebbero possibili in loco.

Si chiama C.U.P. Centro Unico di Prenotazione e serve, anzi dovrebbe servire, a prenotare visite e esami medici presso gli ospedali sardi. Una priorità, relativamente al Paolo Dettori di Tempio, dovrebbe esserci per il nostro ospedale territoriale ma non sempre le cose vanno a coincidere. Anzi, a dirla come numerose persone che lo segnalano, quasi mai avviene che dal C.U.P. del Paolo Dettori la destinazione per una visita avvenga all’interno degli ospedali pubblici.

Relativamente al C.U.P del Dettori, si segnala anche che da oltre un mese l’apertura pomeridiana non c’è. Il problema pare legato a mancanza di operatori. Nella vicenda che raccontiamo, oltre alla problematica delle difficoltose prenotazioni, se ne intrecciano anche altre.

Leggete anche questa storia che ci invia Giuseppe Gatto, cittadino di Tempio.

«C.U.P. irraggiungibile o occupato»

« Caro Antonio, chi ti scrive è Giuseppe Gatto. So benissimo quanto ti impegni, sotto tutti i fronti, per i problemi della citta’ e del territorio della Gallura ed in particolare per l’Ospedale Paolo Dettori di Tempio. Proprio di questo ti vorrei parlare e denunciare alcune delle tante carenze della ASL e di quelle dell’Ospedale.

E’ da anni che lotto per eseguire alcune visite e contatto spesso il CUP, quando riesco a contattarlo, e’ sempre occupato, oppure, se rispondono, ti comunicano, gentilmente, che tutti gli addetti al centralino sono occupati, di richiamare più tardi. Tu, più tardi, ci riprovi ma sono, ugualmente, sempre occupati. Sarebbe utile, potendo, stipendiare una persona per poter, tutto il giorno, fargli contattare il CUP, in continuazione, nella speranza di essere fortunati per trovare un addetto libero. Si ma, io, povero pensionato, non posso permettermelo. Si stava meglio quando si stava peggio, quando era lo specialista, che, dopo la visita effettuata, ti dava il nuovo appuntamento segnandolo sul suo calendario.

Qualche volta sono riuscito a contattare il CUP, cambiando telefono e, qualche volta ha funzionato, sono riuscito a parlare con un’operatore con il risultato del “Mi dispiace, le liste sono chiuse, provi fra qualche altro giorno” Si, ma quando?»

«Sul C.U.P. era apparsa una nota di un sanitario esplicativa»

« A questo proposito – continua il racconto -, circa un mese fa, su Facebook, è comparsa una nota scritta da un noto medico dell’Ospedale. La nota recitava :

“Metti che lavori nella Chirurgia di un ospedale pubblico, e desideri essere sottoposto ad una gastroscopia nell’Unità in cui lavori. Sai che le agende hanno grande disponibilità per la prenotazione, ma per correttezza tu non chiedi di inserire il tuo nome in agenda ai colleghi, ti rechi invece agli sportelli CUP della stessa struttura pubblica per prenotarti con regolare impegnativa, ben sapendo della disponibilità che i colleghi stessi ti hanno garantito. Peccato che allo sportello ti dicono che la disponibilità c’è soltanto per il Mater Olbia, ospedale privato. E’ legale?”

«Io mi sono permesso, visto che era una nota pubblica/pubblicata di copiarla e incollarla su una e-mail che ho mandato alla cortese attenzione del Procuratore con la seguente annotazione :

“Signor Procuratore, Le invio un commento, fatto su Facebook, da un medico. Rispecchia una situazione reale nella quale pure il sottoscritto si e’ trovato piu’ volte. Sarebbe il caso , se lei lo ritenesse, di svolgere un’indagine? La ringrazio e mi scusi se mi sono permesso. Cordialmente Giuseppe Gatto”»

«Il mio problema, non è solo il misterioso C.U.P.»

La lunga e dettagliata lettera chiude con la descrizione delle problematiche sanitarie di Giuseppe e del come sia riuscito a scoprire alcune cose abbastanza singolari.

« Ma lasciando da parte queste “quisquilie” che, comunque, non lo sono, veniamo al problema che mi attanaglia.

In data 23 settembre 2020, venivo visitato, presso l’ospedale, dalla Pneumologa, la quale mi prescriveva dei presidi per CPAP, essenziali, in quanto soffro da anni, di apnee notturne. Detti presidi, precedentemente, con una certa sollecitudine, li ordinava l’ufficio protesi, ora deve ordinarli la farmacia dell’ospedale.

La richiesta di tali presidi è stata presentata in farmacia in data 24 settembre 2020 ed i presidi mi sono stati recapitati in data 4 febbraio 2021, (quattro mesi dopo) dopo numerosi solleciti del sottoscritto, denuncia all’URP di Cagliari e di Olbia e minaccia di rivolgermi al tribunale per mancata assistenza sanitaria. Ma non è questo il problema, ora. La Pneumologa mi prescriveva, per la prossima visita i RX torace ed un esame di spirometria globale, riferendomi, in quella sede, che in sede ha una macchina per la spirometria ma che è “guasta”.

Ma, ancora, il problema non è questo, sebbene, pare, che riparare questa macchina ci voglia solo un po’ di “buona volontà”. Il vero problema è, l’ho saputo dopo, che una macchina per la spirometria, perfettamente funzionante, esiste presso il Poliambulatorio, a pochi passi dall’Ospedale, però non c’è uno Pneumologo per usarla.

Raccontando tutto ciò ad un medico dell’Ospedale, mi confessava che, in realtà è tutto un caos, non si capisce niente. Non aggiungo altro, a te, caro Antonio, l’ardua sentenza.

Ti abbraccio Giuseppe Gatto»

Aggiungere cosa? Direi nulla. Da anni si denunciano situazioni simili a questa e la matassa anziché sbrogliarsi, si è sempre più aggrovigliata. E’ bene, tuttavia, che si scriva e si raccontino le vicende sanitarie che oggi sono peripezie, avventure e, purtroppo anche chimere. E il C.U.P., rappresenta un qualcosa del tutto dissociata dai bisogni della popolazione, un’arma a doppio taglio che segue, da un lato, gli interessi dell’azienda, dall’altro, persegue nella sua operazione di favorire una struttura sanitaria privata. Il nome? Lo conoscete molto bene.

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