Cagliari, un TFR da record nella legislatura del quinquiennio 1999-2004. Cifre da paura arbitrariamente assegnate alle nostre spalle.

Cagliari, 6 agosto (da Sardinia Post)

Sei milioni e 700mila euro spesi nella XII legislatura, dal ’99 al 2004, per dare l’assegno di fine mandato a 52 consiglieri. Un assegno record, perché in quel quinquennio l’Aula si aumentò il Tfr conteggiando 12 mensilità anziché cinque (una per ogni anno). Risultato: una maggiorazione vicina al 300 per cento sulle spalle dei contribuenti. E un altro tassello si aggiunge ai soldi portati a casa dai politici sardi, dopo i dati dello scorso 30 maggio quando l’Ufficio di presidenza guidato da Gianfranco Ganau decise di mettere online gli importi degli assegni relativi ai quinquenni 2004-2009 e 2009-2014. Davanti a tutti, ecco Luca Deiana: 259.351,74 euro per 4 mandati consecutivi, dalla IX alla XII legislatura. Deiana è stato assessore al Lavoro con Federico Palomba governatore.

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A quota 211.323,64 euro sono in quattro, a cominciare da Efisio Serrenti, il sardista presidente dell’Aula proprio nella XII legislatura. Stessa cifra per l’ex capo della Giunta Gian Mario Selis e per gli ex consiglieri Massimo Fantola ed Edoardo Usai, tutti con tre legislature. Ci pensò l’Assemblea guidata da Giacomo Spissu a riportare il Trf a cinque mensilità, come previsto dall’articolo 26 dello Statuto speciale. Ma la differenza è risultata sostanziale: per il 99-2004 l’assegno di fine mandato valeva 115.267,44 contro i 39.902,96 delle legislature precedenti e di quelle successive, se si esclude la attuale, visto che il Tfr dopo il secondo mandato è stato cancellato dal decreto 174 di Mario Monti.

I dati del 99-2004 (qui la tabella completa) permettono di aggiornare anche la posizione di tre big della politica regionale. Intanto: a Pietro Pittalis, attuale capogruppo di Forza Italia, nella XII legislatura gli sono stati assegnati 163.295,54, ma l’azzurro ne aveva già presi 81.363,27 per il mandato 2009-2014. Arriva così a 244.658,81 euro. Stesso discorso per il sardista Giacomo Sanna e per il democratico Gian Valerio Sanna. Sul 99-2004 il primo si è visto assegnare 163.295,54, a cui bisogna sommare i 46.475,51 della XIV legislatura. Totale: 209.771,05 euro. L’esponente del Pd ha preso invece 115.267,44 per il 99-2004 e 46.475,51 euro nella passata legislatura. Risultato: 161.742,95 euro.

C’è poi la quota del Tfr a 163.295,54 euro, per due mandati, e questo stesso importo è andato a Giorgio Balletto, Luigi Biggio, Pier Luigi Carloni, Ivana Dettori, Bachisio Falconi, Pietro Fois, Antonio Maria Frau, Italia Masala, Velio Ortu, Noemi Sanna, Salvatore Sanna, Marco Fabrizio Tunis e Walter Vassallo.

A metà classifica, Andrea Pirastu, con 160.894,14 euro, e Antonio Granara, con un assegno di fine mandato da 125.479,90 euro, entrambi per due legislature.

Nella lista del Tfr 99-2004 c’è pure Felicetto Contu, attuale difensore civico della Sardegna, notaio di professione: per lui 115.267,44 euro, assegnati anche a Luigi Cogodi, a Cesare Corda, Giorgio Corona, Giovanni Demuru, Carlo Dore, Pasqualino Manca, Cicito Morittu, Bruno Murgia, Salvatore Piana, Maria Giuseppina Pilo, Pietro Pinna, Raimondo Pusceddu, Emanuele Sanna.

Cifre totalmente diverse nella XI legislatura, dal 94 all’99, quando per 40 consiglieri l’assegno di fine mandato dato costò in tutto 1,9 milioni, proprio perché in 30 si fermarono a 39.902,96 euro, per cinque anni di Aula. Qui nomi e numeri. Il Tfr più alto lo incassò Ignazio Manunza che sommava invece tre legislature: 119.708,89 euro. A 79.805,93 euro, ex equo, Paolo Mario Luigi Cadoni, Nardino Degortes, Alberto Manchinu e Salvatore Zucca, con due mandati.

Mai si saprà, infine, il valore del Trf accumulato da Mariolino Floris e Giorgio Oppi: Ganau ha deciso di pubblicare solo i dati di quattro legislature, dalla XI alla XIV. Ma Floris e Oppi – l’uno leader dell’Uds, l’altro dell’Udc – sono entrati in Consiglio ben prima del ’99. Escludendo la legislatura in corso, Floris è a quota sette mandati, Oppi ne ha uno in meno. Per tre legislature, i due hanno già portato a casa rispettivamente 210.489,47 euro e 186.735,1. Sono quindi destinati a superare l’azzurro Tore Amadu che con 25 anni di Aula ha messo da parte 310.016,59 euro.

Alessandra Carta

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