Calangianus, L’investitore della donna uccisa in un incidente stradale alle porte del paese chiede perdono alla famiglia (La Nuova Sardegna)

Calangianus, 7 mar. 2018-

nuova sardegna on line

 «Chiedo perdono… Sono disperato, devastato dal dolore per quello che è successo». Gianni Diana, 46 anni di Tempio, imprenditore, finito in carcere con l’accusa di omicidio stradale dopo aver investito e ucciso Maria Maddalena Pirina, 72 anni, mentre attraversava la strada, a Calangianus, affida queste poche parole al suo difensore, con la speranza che possano arrivare alla famiglia della vittima.

Ieri mattina, l’uomo, assistito dall’avvocato Fabio Diomedi, è comparso davanti al gip Giuseppe Grotteria per l’interrogatorio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha revocato la custodia cautelare in carcere, disponendo gli arresti domiciliari. È probabile che il difensore presenti ricorso contro la misura.

«Il mio cliente versa in uno stato di totale prostrazione, è devastato dal senso di colpa: chiede perdono alla famiglia della povera donna. È stata una terribile disgrazia», dice l’avvocato Diomedi. Dopo l’incidente, l’uomo si era fermato e aveva chiamato i soccorsi. Ma era risultato positivo al test che rileva l’assunzione di sostanze stupefacenti (cannabis nel caso specifico). Immediato il ritiro della patente e l’arresto con l’accusa di omicidio stradale

L’incidente è accaduto venerdì scorso poco prima delle 18, in via Tempio, la strada che taglia in due Calangianus. Maria Maddalena Pirina stava attraversando a pochi metri dalle strisce pedonali, poco lontano da casa sua, quando la Fiat 500 guidata da Gianni Diana le è improvvisamente piombata addosso. L’auto, che viaggiava in direzione Tempio, l’ha colpita in pieno e la donna ha sbattuto la testa al parabrezza dell’auto. È morta durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale tempiese. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarla. Anche l’investitore è stato trasportato in ospedale e lì sottoposto ai test di rito. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo ha detto di non aver visto la donna attraversare la strada a causa del sole basso che lo avrebbe abbagliato, e di aver percorso quella strada a bassa velocità. Anche alcuni testimoni che erano in auto dietro di lui, sentiti dai carabinieri subito dopo l’incidente, hanno confermato che la Fiat 500 procedeva a velocità moderata(t.s.)

Related Articles