Calangianus, Loddo “Così i malati saranno senza aiuti”. Il sindaco medico avverte sull’allarme sanità.

Calangianus, 11 lug. 2016-

Ricevo e pubblico un allarme di Gian Martino Loddo, sindaco e soprattutto medico che più di tutti ha manifestato il suo pubblico dissenso per ciò che sta avvenendo nella sanità pubblica. Nella sua nota la stortura di una legge che stabilisce gli aiuti economici sulla base di uno stato vegetativo, allettati e totalmente incontinenti. Assurdo anche questo ennesimo capitolo di depauperamento dello stato sociale e delle risorse economiche che sembrano interessare poco o nulla a questa Sanità di cui la Asl, come ben dice Loddo, si cura poco. Magari “…è più importante discutere di Asl unica o di più Asl ” piuttosto che attendere ai bisogni essenziali, quelli che si chiamano DIRITTI irrinunciabili. Poveri malati, anzi poveri tutti noi, malati e sani.

gian martino loddo
Gian Martino Loddo, medico e Sindaco di Calangianus

«Recentemente e in sordina e’ passato un decreto che restringe di molto i criteri di valutazione per  i pazienti affetti da gravi patologie e che godevano del ristoro economico dati dai progetti “ritornare a casa” .

Lo scopo di questa legge era quello di ridurre il periodo di permanenza in ospedale di pazienti gravi, le cui condizioni di salute, già precarie, erano destinate a peggiorare. Nel caso di una paziente per esempio cieca, allettata incapace di intendere e volere e totalmente dipendente classificata in cdr 5 ha goduto per tre anni della possibilità di avere questa integrazione economica, poca ma suffixiente per avere l assistenza della badante e dell’infermiera in tutto l’arco della giornata. Ebbene, in virtù delle recenti disposizioni, la stessa e’ stata declassata da cdr5 a cdr4. La valutazione, inappellabile, cambia totalmente la sua condizione di vita ed è assurdo pensare che la stessa possa sopperire ai suoi bisogni con il reddito della sua modesta pensione.

Sembrerebbe che i requisiti attuali devono essere l’allettamento, le condizioni di vita vegetative e logicamente l incontinenza totale. Mi chiedo allora se la RAS si senta con la coscienza a posto soltanto perche’ non ha ridotto lo stanziamento previsto per i progetti ritornare a casa in quanto comunque ha ridotto e di molto il target dei beneficiari, col risultato che molti non potranno accedere e anzi a tanti non verranno piu corrisposti questi contributi, una minoranza silenziosa che e’ abituata a soffrire e che sicuramente anche per questo il caso passera’ inosservato nascosto da argomentazioni ” piu importanti ” quali asl unica si o no?»

Ecco l’articolo di oggi sulla Nuova Sardegna che raccoglie le parole di Loddo rilasciate a Sebastiano Depperu.

articolo sulla Nuova di Loddo

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