Calangianus, ” Non sempre è giusto quel che sembra, soprattutto se in gioco c’è la salute dei cittadini”. Riflessioni di un medico sulla situazione idrica.

Calangianus, 18 mag. 2018-

A volte quando alcune decisioni da prendere sembrano le migliori possibili, è necessario fare un passo in più per comprendere meglio quel che potrebbe accadere dalle nostre scelte. Ciò che documentiamo oggi, alla luce anche del recente interesse per la situazione idrica del paese e delle odiose ripercussioni derivate in alcune zone per infiltrazioni fognarie negli scarichi delle acque bianche, è frutto di una disamina attenta e corretta di un medico, sino allo scorso anno anche sindaco del paese, Gian Martino Loddo. Il dottor Loddo, nella veste di uomo di scienza, dedito oggi esclusivamente al suo lavoro, ha voluto manifestarci alcune sue preoccupazioni inerenti l’acqua sorgiva che arriva in alcune fontanelle. E’ stata nostra cura porgli delle domande per saperne di più su una risorsa pubblica fondamentale che è una ricchezza e che sostiene attualmente, in parte, il fabbisogno idrico del paese.

-Buongiorno Dottor Loddo e grazie per averci concesso questa opportunità-

Gian Martino Loddo

“Grazie a lei, perché da a me l’occasione di parlare di un problema di carattere igienico sanitario  perché in questi ultimi tempi, come medico ho verificato diversi casi di insolite patologie,  non gravi ma che potrebbero diventarlo. Una premessa sull’argomento “acqua” è necessaria. Deve sapere che da oltre 100 anni esiste un Consorzio Acquedottistico Calangianus Luras ed io faccio parte del CDA. Proprio stamattina ho presentato le mie dimissioni perché ciò che si sta ratificando con il nuovo statuto non ritengo sia né utile, né vantaggioso”

-Ci spieghi meglio-

” Certo,  io stamani  ho inviato la lettera di dimissioni dal CDA perché si sta resuscitando un cadavere molto pericoloso per la salute dei calangianesi. Anzi, gliela mostro anche (vedi foto). Da sindaco non riuscii a portare avanti le mie idee su questo tema dell’acqua, forse non riuscivo a spiegarmi o forse quel che proponevo non era accettato per altri motivi. La rete che fornisce acqua alle fontanelle, nel periodo di massima portanza, ha una capacità di 800 metri cubi d’ acqua al giorno , ma stiamo attenti perché le caratteristiche organolettiche dell acqua non sempre sono indicative di salubrità della stessa. Dico questo perché le sorgenti, I pozzetti di raccolta, lo stato delle condotte di adduzione e della rete sono tali da non garantire la salubrità dell’ acqua.    come medico mi sono chiesto quante, ed in quale percentuale, la causa di molte malattie che vedevo in ambulatorio non dipendessero proprio dall’acqua presa alle fontanelle, e quante di queste malattie sono misconosciute ai medici stessi. Quando abbiamo certe infezioni poi diamo la colpa ai ristoranti, a qualche viaggio, senza accorgerci che il problema invece lo abbiamo in casa.”

– Lei afferma che alcune malattie possono essere trasmesse dall’acqua, quali in modo particolare?-
”  Criptosporiliosi, Giardiasi, Leptospirosi, Salmonellosi, Schistosomiasi, Epatite A, Anchilostomiasi, Dengue, sono tutte malattie non comuni ma non rare che derivano da topi, mosche, zanzare, che entrano in contatto con l’acqua, sia come cadaveri che con le loro deiezioni. Il mio scopo non è allarmare ma informare da un punto di vista sanitario, tengo a precisarlo per evitare di essere tacciato come provocatore o come portatore di panico collettivo. Fermo restando quanto appena scritto, vorrei esprimere qualche considerazione sulla rete idrica. E’ pur vero che una risorsa cosi importante non può essere sprecata ma e’ altrettanto vero che non si possono spendere milioni di euro per mettere a norma e certificare cosi la salubrità dell’ acqua. Come amministratore, la mia proposta, discussa anche allora con l’assessore regionale Paolo Manichedda, fu quella di utilizzare il ribasso della gara d’appalto per i lavori della condotta del Rio Pagghiolu ed immettere in rete l’acqua delle sorgenti che fanno capo al “cadavere” del consorzio acquedottistico Calangianus Luras, quantificarla e ripagare  l’investimento alla regione con la vendita dell acqua all’ente che gestisce l’ acqua (Abbanoa) , allo stesso tempo avere garantita da questo ente la realizzazione di alcune cosiddette case dell’ acqua distribuite in due tre punti strategici di Luras e Calangianus, acqua buona e sicura”
– Mi perdoni, vorrei tornare un attimo sui problemi sanitari. Ritengo che abbiano una priorità al fine di non suscitare probabili polemiche sulla gente.-
“Si, ha ragione ma la premessa era necessaria per fissare meglio alcuni concetti che le vado a spiegare. Secondo lei quanti controlli sono stati fatti sull’acqua delle fontanelle in questi anni? Credo si possano contare sulla punta delle dita di una mano, e l’ ultima volta non era idonea. 

La normativa di riferimento dl 31/01, il dm 174/04 , il dl 15/02/16 non può che essere disattesa in questo ed altri casi, in particolare non può essere rispettato da un consorzio che non ha niente, per lo più ha le caratteristiche di un azienda a conduzione familiare. Le  posso fare un esempio. Deve sapere che se il sistema dalla sorgente al rubinetto deve essere assolutamente a norma, le sorgenti non devono permettere l’ingresso ad estranei, né tanto meno a roditori e insetti. Se questo sistema fa acqua da tutte le parti, perdoni il sillogismo, non e’ detto che, anche se un controllo , in questo caso microbiologico risulta negativo, non si positivizzi un attimo dopo che il controllo viene effettuato. Un esempio facile facile: le condotte di adduzione sono così deteriorate che quando vengono riparate in un punto per una perdita, subito dopo a causa del colpo di ariete, si apre una falla a monte da qualche altra parte.
Quindi la rete che adduce acqua alle fontanelle è fatiscente, vecchia e inadeguata?-
“Non solo, ma c’è anche un altro aspetto, ed è questo che mi fa riflettere sulla salubrità dell’acqua. Infatti, per lunghi tratti la condotta passa nei terreni adibiti a pascolo dove pascolano pecore,  vacche e altri animali. Ammettendo che la indotta sia ad una profondità tale che il terreno stesso funga da filtro,  quando la ruspa interviene e lo rivolta non può  succedere che il materiale biologico vada ad inquinare la tubatura stessa?”
-Certo, credo sia inevitabile se quella condotta era lesionata. Questo penso sia un motivo che riguarda in generale la rete idrica quando la stessa subisce una perdita da rottura specialmente in terreni destinati al pascolo-
“Esatto, e considerando che la condotta, che è lunga all’incirca 7 Km e che è vecchia e si rompe facilmente, non sarebbe stato meglio puntare ad un’altra soluzione?”
-Si, ma quale? Cambiare l’intera condotta avrà anche un costo esorbitante e le casse sono sempre più povere nei nostri comuni-
” Avevamo, come amministrazione, preso accordi con la Regione per una spesa complessiva di circa 1 mln e 200.000 euro, oltre altri interventi di minor consistenza per per mettere in sicurezza le sorgenti le, pozzette di raccolta e garantire un minimo di depurazione. Avremmo ottenuto maggiori riserve anche sul sistema del Rio Pagghiolu Calangianus e Luras che calcolando un consumo medio a persona di 120 litri d acqua a persona si attesta intorno ai 1200 metri cubi d acqua al giorno più o meno. Avrebbero diminuito il peso sul sistema utilizzando dai 400 metri cubi d acqua nel periodo secco e 850 metri cubi nel periodo di massima portanza.”

– Quali sono stati i motivi che la inducono a ragionare su queste problematiche, le comprendo, ma per quanto riguarda gli aspetti sanitari?-
” Le due cose sono correlate perché intanto noi continuiamo a vedere diarree e pensiamo a curarle senza metterci il problema che forse si sarebbe risolto, chiudendo uno o due rubinetti di tanto in tanto. Come detto in precedenza, quanto vedo da medico mi ha fatto ragionare in questi termini”
– Capito, ma la strada da seguire, secondo il suo parere di medico, quale deve essere per i suoi concittadini. Dia le cosiddette istruzioni per l’uso-
” Intanto, da medico le ho già detto che ho constatato troppi casi insoliti, quindi userei prudenza nel consumare l’acqua delle fontanelle anche perché quello che adesso non è inquinato, perché un controllo lo ha certificato, dopo poco potrebbe esserlo, proprio perché il problema è a monte con questa conduttura vecchia e spesso anche con perdite”
-Quindi, per chiudere il discorso acqua delle sorgenti che alimentano le fontanelle, come se ne esce secondo il suo “doppio” parere di ex amministratore e di medico?-
” Come le ho già ribadito, il mio parere di medico è che eviterei di consumare quell’acqua se prima non si ragiona in termini di rifacimento della condotta. Le basta pensare che la portata attuale è di circa 10-12 litri al secondo, al momento è sui 12 per via delle piogge intense. Le potenzialità sono tali da poter arrivare a coprire una buona parte del fabbisogno: un esempio è la riattivazione della diga di “Lu Salpenti” a cui si aggiungono anche altre sorgenti nostre. Il fabbisogno è superiore ai circa 800 metri cubi che possono erogare ma, seguendo una strada diversa col rifacimento della rete, Calangianus potrebbe seguire l’esempio di Aggius, che come noto non è servita da Abbanoa”.
-Il consorzio cosa c’entra? Quali fini persegue col nuovo statuto che l’ha indotta a rassegnare le sue dimissioni dal CDA?-
la breve lettera di dimissioni dal consorzio del Dottor Loddo.

“Il consorzio è nato ai primi del 900 e l’acqua che si consumava proveniva tutta da lì. A mio avviso è oggi inutile, perché non ci sono le condizioni per adeguarsi alla normativa. Per questo ho mandato la lettera di dimissioni peraltro per una cosa a cui non credevo e che mi sembra solo una scusa per dire che sono state ripristinate le fontanelle”

-Questa però mi sembra una polemica-
“Assolutamente non lo è. Io voglio che l’acqua non sia solo un bene prezioso qual’è ma anche una possibile risorsa per i cittadini i quali devono essere sicuri di cosa bevono e possibilmente anche godere di una minore spesa. Comunque, per semplificare le cose,  sfruttando le sorgenti del bacino idrografico del territorio, si possono fare grandi cifre. Io credo che  ci sono da fare ragionamenti  in un contesto ben diverso rispetto alla riformulazione del consorzio perché i comuni non hanno soldi e non possono certamente permettersi di daregaranzieassolute sulla salubrità dell acqua 24 ore su 24 e sette giorni su sette. La portata d’acqua,  mettiamolo come dato da appurare, ma una cosa è certa: l’acqua allora serviva Luras e Calangianus ed era l’unico approvvigionamento. Inoltre, l’ origine dell’ acqua non è da una sola sorgente ma da almeno 16 e molte sorgenti addirittura sono coperte dalla vegetazione al punto tale che è difficile individuarle. Perciò, come ultima considerazione, a Calangianus potremmo avere acqua in abbondanza, di ottima qualità senza rischi sanitari che oggi possono esserci e cosa non di secondari importanza, una gestione equilibrata di questa ricchezza preziosa non può che essere vista in in ottica di risorse economiche umane e di conoscenza scientifica che sicuramente non sono disponibili in comunità come la nostra che già trova difficoltà a trovare 10 mila Euro per dare una rattoppata qui o là”
Si chiude questo intervento del Dottor Loddo con questo augurio che crediamo sia importante, sia nel suo ruolo sanitario che dimostra anche interesse per la salute collettiva,  sia nella sua disamina di aspetti tecnici che sono intimamente legati a quelle strettamente scientifiche.
Antonio Masoni

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