Cia Sardegna contesta il blocco della movimentazione bovina.

Allevatori contro lo stop improvviso imposto dall’assessorato regionale alla Sanità.Paura in Gallura e Ogliastra

Cia Sardegna mette l’accento sul grave divieto imposto dall’assessorato alla Sanità sulla movimentazione di bovini. Ecco la nota stampa dell’associazione:

Cia Sardegna «Decisione inaccettabile, da annullare immediatamente.

Danni per centinaia di migliaia di euro»

«Reputiamo improvvisa, assurda e inaccettabile la decisione dell’assessorato alla Sanità della Regione di bloccare la movimentazione dei bovini in Sardegna sottoponendo la Gallura e l’Ogliastra agli obblighi previsti per i territori riconosciuti non ufficialmente indenni da tubercolosi bovina e bufalina». La Cia Agricoltori Italiani Sardegna prende posizione sul blocco della movimentazione dei capi bovini nell’isola disposta dalla Regione. «Questo provvedimento blocca improvvisamente le attività delle aziende agricole del territorio che da quattro anni sono considerate dalla Comunità europea ufficialmente indenni da tubercolosi, abbandonandole al loro destino, in barba a principi fondamentali quali la tenuta economica dei territori sardi, lo sviluppo e il sostegno delle aree interne, la lotta contro lo spopolamento della Sardegna» sostengono i rappresentanti regionali della Cia isolana.

L’intero comparto rischia di scomparire, con le conseguenti ricadute di natura economica e sociale. Alle pesanti conseguenze della pandemia da coronavirus, che sta schiacciando, in termini economici e organizzativi, le aziende zootecniche sarde, si aggiungono i danni causati dalla disposizione dell’Assessorato, che costringe le aziende a sospendere i contratti in essere e a bloccare la movimentazione dei bovini».

Allevamento di bovini Charolais

La Sardegna movimenta ogni anno un numero considerevole di capi e i mancati guadagni ammonterebbero a centinaia di migliaia di euro, con aziende dislocate principalmente in Gallura: i comuni di Arzachena, Aggius, Tempio, Olbia, Luras e Sant’ Antonio di Gallura ne sono un esempio.

«Vista l’emergenza in corso è necessario e non rinviabile un ripensamento della decisione assunta dell’assessorato regionale alla Sanità, a cui si chiede di agire con consapevolezza e responsabilità, a tutela dell’economia e del tessuto sociale sardo».

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