Consorzi, l’ultima strada del Coemm. E il quid? (1^)

Consorzi.  Sono passati oramai oltre 4 anni da quando nasce il Coemm, era il maggio 2015. Una idea che si basava su un progetto umanitario, di sussistenza, mutua assistenza e aiuto alla povertà e che dopo questi anni ha cambiato volto, strade, percorsi e perfino scopi. In questo paese martoriato da un economicidio in atto da oltre 20 anni, con governi e politici del tutto inesistenti ed inservibili, basta poco a attirare l’attenzione di un popolo.  La tendenza è accentrare il focus su tutto tranne che sulle vere radici del male, ossia l’adesione alla follia dell’Unione Europea. Il problema dei problemi è essere privi completamente di autonomia di spesa e di gestione della spesa pubblica.

Ci provano in tanti ogni giorno ba comprendere, personalmente è dal 2014 che approfondisco le vere ragioni della crisi. Il fatto è però che ci provano anche dei ciarlatani senza arte né parte che si moltiplicano nel paese come zanzare maligne. Non ci sarebbe nulla di male se a monte non ci fosse un vero inganno per tutte le persone che vengono allettate da guru, maghi e venditori si pentole che promettono soldi facili.

Veri focolai di illusioni che pescano nel bisogno e nella credulità, esclusivamente per il proprio tornaconto e per quello dei loro amici. La piaga delle truffe, da quelle on line, ai MLM , alle criptomonete, al trading, anche quando i progetti sono in realtà buoni. In poco tempo diventano arene popolate da migliaia e migliaia di persone attratte da speranze di raddrizzare il timone di barcacce sempre più alla deriva. Il discorso lo si è affrontato sotto ogni possibile angolazione, da quello di inchiesta alle testimonianze dirette. Dai dibattiti alle interviste, sino alle procure, perché è evidente che sotto si celano attività speculative mirate al lucro. In poche parole, parliamo di truffe.

“Oggi si chiamano consorzi ma 4 anni fa il progetto era un’altra cosa”

” Quando mi sono avvicinato al Coemm il progetto era valido, socialmente utile in questo difficile momento storico”, mi dice una delle colonne del progetto, rimasto dubbioso da quando obiettivi e progetto hanno deviato dal proposito iniziale.

Anche stavolta, come nella precedente testimonianza, mi accuseranno i fanatici del Coemm di barare ed inventare tutto. Mi sono abituato ad essere bersaglio di questa gente, ma scorrendo questo articolo capiranno che anche stavolta cito parole e fatti che solo chi è o era dentro può avermi rilasciato. Non solo, chi sa parecchio della variazione in corso d’opera, ma anche chi le cose le ha vissute in prima persona. Fermo restando il carattere di trust, come già ampiamente trattato, che anche il nostro secondo interlocutore ci conferma, il proposito era conoscere dal di dentro cosa siano i consorzi.

” Il progetto iniziale, mi creda. era valido. Ma l’errore sta nel pensare di cambiare il mondo. Non si deve cambiare il mondo semmai si deve ragionare come in un condominio. Ragionare per cambiare il mondo attorno a noi, il territorio accanto. Lo si deve fare senza euro, senza promesse, col volontariato e con finalità che aiutino da subito la gente che ci sta attorno. Non si devono avere mire di grandezza, e non dobbiamo pensare di essere d’esempio al mondo intero. Ci sono cose positive nel progetto ma adesso è solo casino e quest’uomo va arginato (Sarlo). Non è facile fermarlo, è abile a dire non dire, promettere e poi rinnegare, sono cose risapute oramai da tutti”.

I consorzi

La strada di oggi porta ai consorzi, dopo che le altre intraprese sono naufragate in finanziatori che non c’erano, e tutte le altre parole di questi 4 anni, dalle date di erogazione, ai cambiamenti di regolamenti ecc. Le presentazioni fantomatiche sui palchi non destano interesse, questo lo sa Sarlo e lo sanno ormai tutti. Bisogna architettare qualcosa, la rete ancora esiste, alla finestra sono ancora tanti ad attendete, si deve far di tutto per mantenerli aderenti al progetto che oggi è un’altra cosa. Arrivano i consorzi, esempio pilota che nasce nel suo Veneto nelle 7 province della regione. 

Già si stanno cambiando le certe in tavola. Prima verranno formati i Consorzi Regionali che il 13 sera firmeranno davanti ad un notaio. Poi i Consorzi Regionali troveranno chi dovrà rappresentare i Consorzi Provinciali. Non so se questa notizia abbia un fondamento veritiero. Certo è, secondo il mio parere, che sia più semplice trovare 3 figure “vergini” a livello bancario (Presidente, Vicepresidente e Segretario) ricercandole tra chiunque in Veneto che non trovarne 7×3 e cioè 21 per formare i 7 Consorzi in ogni Provincia del Veneto. 

Questo, sempre secondo il mio pensiero, stravolge quanto comunicato ad Udine:

  • i Consorzi Provinciali una volta formati dovranno eleggere il Consorzio Regionale;
  • i Consorzi Regionali, dovranno eleggere il Consorzio Nazionale.

In pratica la base (popolo) dovrebbe scegliere le persone che dovrebbero rappresentarli a livello “superiore” con “piramide” a forma “ascensionale”. Altra cosa che mi rompe i maroni, è che queste persone potranno non far parte di Clemm ed allora?”

Le domande nascono spontanee

  1. Perché mi dite che non ho capito il progetto?
  2. Perché mi dite che non sono allineato e quindi non mi si può erogare il quid, e/o la carta servizi e/o il micro credito sociale? Ecc. Ecc.?
  3. Queste nuove figure “vergini” (che percepiranno un compenso) come faranno a capire il Progetto? Se non ne hanno mai sentito parlare? Scusa: dimenticavo, c’è sempre il Formatore che provvederà con un corso serale (a pagamento) ad evidenziarne l’avvenuta formazione.

Ora, pare che il RR Veneto, del Coordinamento CFP DEDICATI, ha richiesto di poter visionare lo statuto inerente la formazione dei Consorzi. Tale documento dovrebbe essere evidenziato il giorno 6 alla conferenza stampa e pertanto o il 10 o l’11 sarà convocata una riunione dei Dedicati per “discuterlo”.

Una nuova infernale gestione di un qualcosa che oltre che allungare la brodaglia, potrebbe creare dei seri rischi a chi affiderà delle garanzie immobiliari ai consorzi per avere un credito. Già si è detto che non ci sono banche dietro ma delle finanziarie che certo di beneficenza non ne faranno. E il deus ex machina del progetto, è furbo ma non abbastanza lungimirante per far qualcosa senza averne nulla in cambio. Pretende di avere la mani in pasta dappertutto, non delega a nessuno i suoi tanti affari. La sua grande abilità, dice in conclusione la nostra “voce” è:

” Tu lavori e lavori, gli prepari il terreno, studi e capisci per lui e in cambio ti elimina perché tu non devi intuire quali sono le sue intenzioni vere”.

Già lo sappiamo per averlo  capito dai recenti abbandoni dei cosiddetti “pezzi grossi”. Cosa? Beh che lui non divide con nessuno nulla.

Il racconto proseguirà nei prossimi pezzi su questa ultima variante del progetto. Siamo solo all’inizio (continua)

 

Related Articles