Continua la transumanza sanitaria, ospedali off-limits.

Continua la transumanza sanitaria, il bieco disegno che costringe migliaia di pazienti sardi a spostarsi da un capo all’altro dell’isola per trovare le cure necessarie. Un vagabondare perenne alla ricerca di esami diagnostici e specialistici che prima erano possibili nel proprio ospedale o in quello più vicino. L’emergenza sanitaria, anche quando vi sono tutti i presupposti per definirla conclusa, deve esistere e resistere perché il piano diabolico ne prevede un utilizzo ben oltre la sua gravità. E come può essere usata ancora questa ridicola “farsa” a 5 mesi dalla sua insorgenza? Chiudendo ancora gli ospedali alle visite, agli esami (a meno che non urgentissimi), agli interventi chirurgici se rimandabili o attraverso comunicati stampa che annunciano imminenti riesplosione del virus. La situazione sta esplodendo giorno per giorno e dall’alto, di tutta risposta, arrivano ulteriori rinvii o spostamenti dei pazienti verso la sanità privata (che strano che non sia chiusa anch’essa!).

Ne ho scritto in tutte le salse ed a proposito di centinaia di casi, la sanità pubblica va cancellata e il modo per farlo si concretizza ogni santo giorno sulle spalle della gente malata. Un esempio eclatante sono i pazienti oncologici, in attesa di poter eseguire gli esami e gli screening indispensabili per valutare la loro condizione.

La transumanza sanitaria per gli screening oncologici

Gli screening sono esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori (quelle anomalie da cui la malattia si sviluppa) prima che si manifesti con sintomi. Si parla anche di pazienti già colpiti da tumore che, attraverso lo screening, cercano di sapere se quel tumore per cui sono in cura, abbia progredito o meno. In particolare, servono a individuare precocemente i tumori, o i loro precursori, quando non hanno ancora dato segno di sé.

L’oncologia è del tutto trascurata in questi mesi e porto all’attenzione anche un caso di una donna di Tempio che è costretta a eseguire una mammografia a Macomer. Così come altri casi, di cui siamo a conoscenza, dicono che nei poliambulatori privati si trovi sempre la possibilità di eseguire esami diagnostici specifici. Tutte operazioni fattibili sino a 5 mesi fa dentro il Paolo Dettori ma, stranamente, oggi non più o, per lo meno, non ancora riattivati. Ovviamente, parliamo di ospedali pubblici che hanno carenze mai risolte di personale sanitario compreso di specialisti. «E non gridare tu primario alla carenza di specialisti che ti denuncio alla commissione disciplina!».

Mettiamo sempre in luce un fatto angosciante che riguarda le persone anziane, malate e poco abbienti. Oggi, sono obbligate alla transumanza sanitaria, a spostamenti presso strutture anche distanti. Hanno bisogno di essere accompagnate ed anche di avere il suffragio del familiare che le accompagni. Non ultimo, le spese alte di certi esami che non tutte le persone sono in grado di sostenere. 

I medici di medicina generale non sanno più dove mandare i loro pazienti.

I medici di medicina generale sono in allarme. Anche loro, primo fondamentale baluardo della salute, vittime di una situazione che li colpisce  in primis perché non sanno più a quale santo rivolgersi. Sanno cosa occorre ai loro pazienti ma non sanno dove e soprattutto quando e come poterli aiutare.

i tre ospedali pubblici della Gallura

E tutto questo mentre ancora la gente ascolta gli annunci terroristici di epidemiologi e virologi che continuano a soffiare sul fuoco del prossimo autunno come quello di centinaia di migliaia di casi. Quando anche un epidemiologo della task force pugliese, ammette che i dati sono errati, c’è sempre un altro che afferma l’imminenza di una nuova esplosione. E la gente li ascolta perché ha solo quella versione dei fatti e non accetta quella di altri, compresi medici in prima linea, che dicono il contrario. Al primo positivo scoppia il terrore anche se è certo che un asintomatico non contagia, anche se le terapie intensive sono praticamente vuote. Il terrore è necessario per prendere tempo e continuare la sceneggiata politica  con i suoi attori che aspettano aiuti dall’Europa.

Transumanza sanitaria: una vergogna per l’isola.

« Rioccupiamo l’ospedale» – mi dice una paziente oncologica senza speranza di accedere agli screening. Per far cosa? Il mostro non si annida dentro l’azienda che è una mera esecutrice di ordini e neppure al Ministero col suo laureato in scienze politiche. E’ un potere sovranazionale che sta portando l’Italia alla sua fine.

Il cancro vero si annida in un piano mondiale nel quale sono coinvolte quasi tutte le nazioni. Ma non si può dire, perché a chi importa dei pazienti che sono obbligati a viaggiare per curarsi quando prima avevano il porprio ospedale? A pochi, anzi esclusivamente a chi questo bisogno lo sta vivendo o se ne fa carico per il bene della propria comunità. Olbia, Tempio o La Maddalena, la Gallura tutta sta vivendo questa inesorabile sconfitta.

L’Italia, il modello di sanità pubblica migliore al mondo, prima che gente da arresto immediato ci portasse dentro le fauci dell’Europa della finanza, della schiavitù del lavoro precario e nella disoccupazione lacerante. Un piano perfetto mentre la gente si divide tra chi sia meno cialtrone, Salvini o Zingaretti, Di Maio o la Meloni. Mentre la gente muore per mancanza di assistenza sanitaria. La scuola viene cambiata. Lo stato sociale è definitivamente compromesso. Aggiungo, mentre la sfinge del nostro presidente della Repubblica, rimane come sempre muta.

Qualcuno lo ha scritto: la pandemia finisce quando la politica decide che sia finita. E, allo stato attuale delle cose, la fine appare lontana. Cosa c’era da non sapere negli atti della CTS che gli italiani non dovevano sapere? Lo sapremo presto perché quegli atti sono stati desecretati e saranno resi pubblici. Nel frattempo buona transumanza sanitaria a tutti.

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