Cosa è vero e cosa è falso. Dati da rivedere, fake news e putipù.

Cosa è vero e cosa non lo è, ce lo chiediamo da anni e continuiamo a chiedercelo.

Il perché è presto detto. La tempesta di notizie cosiddette ufficiali serve da cassa da risonanza per agevolare il fine lavoro ai fianchi che subiamo da decenni. Un lavoro che si serve di vassalli ubbidienti e servizievoli, di organi di stampa, di televisioni uniformate e in apparenza divise dalla politica. Un piano, definito nei dettagli e nelle conseguenze inevitabili che ne derivano fatalmente, che ha bisogno di autorevolezza e credibilità. Tutto ha un costo ma tutto è in vendita, anche la coscienza che dovrebbe sovraintendere alle scelte di ciascuno di noi.

foto il discrimine – archivio google

In una pampa sconfinata di organi sovranazionali della Sanità, una organizzazione mondiale che denota poca chiarezza e distorsione voluta della verità, proliferano e dominano dati da rivedere, fake news come se piovesse e putipù, il tamburo napoletano del folklore. Non stupisce più nulla, nemmeno la confusione della comunità scientifica che si divide sulla pandemia stessa, definendola comune influenza solo più aggressiva da una parte.

Dall’altra, si evoca la spagnola del 1918 e i suoi 50/100 milioni di morti e quindi si crea allarme nella popolazione mondiale, la quale si ciba dal mattino alla sera della balia elettronica sempre accesa e monotematica sullo stesso tema, l’epidemia.

Una speculazione e una strumentalizzazione che trascende la pericolosità del virus per introdursi come terrore nella gente. Virologi di scarso livello,  classificati nella speciale categoria con indice H 26 a fronte di altri con H 176 dello stesso indice che valuta le pubblicazioni e le citazioni in trattati scientifici.

Cosa è vero e cosa è falso? 

Dal momento che potrei essere io il falsario, mi limito a sbobinare un video di dubbi e di dati ufficiali sfornati da  un avvocato, Carlo Prisco, milanese, che tra l’altro opera nel volontariato quale attivista e consulente legale per associazioni che promuovono il rispetto di ambiente, diritti umani e non umani.

Il video dell’avvocato è disarmante e vero, parte dall’assunto che tutto può essere falso, ma se fosse vero? La sua disamina è analitica e dettagliata, democratica quanto basta per non essere di una parte sola ma densa di spunti che possono tranquillamente introdurci nella verità opposta a quella divulgata da stampa e TV.

Come dire ad un ascoltatore, io ti propongo quel che viene diffuso e ti chiarisco come stanno le cose. Però,  ti do prove e riflessioni per ponderare con contrapposizioni, il pensiero dominante. Un lavoro di cesello, raffinatissimo e accurato, il tutto in 26 minuti di postura asettica del Prisco, senza enfasi o toni suadenti. Impressionante quanto se ne deduce ed altrettanto preoccupante il sapere se quanto sappiamo è vero o se è falso. Due visioni antitetiche.

Cosa è vero quando hai a disposizione solo una omologata informazione?

«La prima è che chi governa fa bene e vuole l’interesse del proprio popolo. Il fine è la conservazione della vita, ripetuto come un mantra, una verità che la gente non ha difficoltà a credere. La seconda visione afferma che quanto accade non è a favore dell’umanità ma è fortemente voluto da qualcuno che sta in alto. Chi ha ragione?».

«La logica deve partire da fatti noti, oggettivi, reali. Nell’epidemia in atto, qualcuno ha gridato “al lupo” e tutti gli sono corsi dietro».

Due le ipotesi, la prima è che chi ha urlato la paura con l’allarme iniziale fosse in buona fede oppure che non lo fosse. Capire dove stia la verità è difficile ma ci sono metodi efficaci. La prima è la soppressione della verità, quindi l’indirizzare la verità, vera o falsa, verso un pensiero unico, la cosiddetta omologazione.

Tipico delle dittature, dei regimi totalitari, con il ministero della propaganda che occultava la verità per evitare il sovvertimento del potere costituito. Verifiche e censure come se piovesse. Conseguenza, la manipolazione indiscriminata della verità. La stampa era obbligata ad assecondare il regime, esattamente come avviene oggi. Quel che succede in altri paesi dove si opera diversamente dal proprio, viene celato e nascosto. Quando se ne da notizie, si affonda il coltello nel dilagare dell’epidemia dopo una serie di misure meno restrittive delle nostre. Quel che vedete sotto è un video di un sardo che vive e lavora a Berlino, girato ieri 9 maggio. Guardatelo, è breve.

E’ un video falso? A voi la libera interpretazione.

Cosa è vero e cosa è falso quando le notizie mainstream vengono smentite?

L’Italia dava la notizia di focolai in Svezia. Tutti a stigmatizzare la follia degli svedesi che non avevano dato luogo al lockdown. Addirittura la smentita del premier svedese che faceva il “mea culpa” per non aver adottato le misure restrittive. Tutto abilmente manipolato e successivamente smentito dall’ambasciatore svedese a Roma che smentiva le dichiarazioni sulla stampa italiana  del premier svedese. Quindi la famigerata task force che ci sta a fare? Chiaro, a censurare la verità per inculcare il virus dell’epidemia cerebrale tra la popolazione italica. Bene, avanti così!

La Germania è in crisi, si allargano i contagi. Falso. Il video di ieri penso ne sia una prova lampante. I dati sono facilmente controllabili ma non lo fa la stampa italiana che deve diffondere il pensiero unico della follia sulla riapertura, attraverso anche sanitari senza contare i virologi onnipresenti. « La stampa italiana è propaganda», dice l’avvocato.

Prima di lasciarvi alla visione dell’interessantissimo video, vi riporto solo una domanda alla quale cercate voi stessi di rispondere:

« Chi ci guadagna da tutto questo che sta accadendo?»

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