Donne: Violenze subite e sensi di colpa, in scena a Santa Teresa.

La violenza sulle donne in una rappresentazione teatrale è prevista per fine febbraio al Teatro di Santa Teresa, Nelson Mandela. In scena una pièce di Stefania De Ruvo.

La sala d’attesa è una sorta di limbo dove un gruppo eterogeneo di donne si ritrova ad aspettare sempre qualcosa di diverso, non avendo consapevolezza di dove si trovino. Tutte queste donne sono state vittime della violenza degli uomini fino ad arrivare all’estrema conseguenza: la morte.

Rimarranno nel limbo fino alla presa di coscienza e all’attribuzione della colpa all’uomo in questione. Questo passaggio si otterrà con il ritrovamento della memoria. Infatti caratteristica comune di tutte le donne è l’assenza della memoria del proprio vissuto, chi solo degli ultimi giorni, chi di interi anni. L’uscita dalla sala d’attesa è il simbolo della liberazione dal senso di colpa e di responsabilità che accompagna e tiene imprigionate molte donne che subiscono violenza.

Le donne, ricordano la loro storia

La pièce è strutturata in dialoghi e monologhi. Questi ultimi, anche se riguardano la storia di donne diverse, vanno a formare un’unica successione, perché tutte le storie di violenza hanno caratteristiche comuni: l’inizio felice della relazione, il periodo di tensione ed infine la violenza. Durante lo svolgimento dell’opera le sei donne ricorderanno la loro storia raccontandola alle altre usando il tempo presente, perché rivissuta dalle protagoniste man mano che viene ricordata, senza essere contaminata dal ricordo finale della violenza.

La scelta di non dare un nome a queste donne è voluta per facilitare il processo di immedesimazione dello spettatore e per rappresentare il senso di smarrimento che si subisce con la violenza, infatti solo all’uscita dalla sala d’attesa le donne torneranno in possesso del proprio nome. Nel finale, uno spiraglio di speranza che queste tragedie possano, se non scomparire, almeno ridursi di numero.

Il testo dell’opera ha vinto un premio internazionale

Testo vincitore del Primo posto nella sezione teatro inedito al Premio internazionale “Città di Castrovillari poesia, prosa, arti figurative e teatro 2017” organizzato dalle Associazioni Culturali Khoreia 2000 e Mystica Calabria di Castrovillari. Vincitore del Primo posto al Concorso letterario nazionale “Premio Città di Mesagne” organizzato dalla Associazione culturale “Solidea (1utopia)” XV ed. sezione. Inedito teatrale. Vincitore del terzo posto al Premio Letterario “Angelo Musco” XI ed. Accademia internazionale “Il convivio” Giardini Naxos; secondo posto alla II° edizione del Premio letterario “Maria Cumani Quasimodo” della casa editrice Aletti, terzo posto con pubblicazione al Premio “Scena & Poesia” II Ed. 2018 promosso da Teatro delle Selve e Giuliano Ladolfi Editore; finalista (1 dei 6) del Premio Letterario “InediTo 2017” XVI ed. di Colline di Torino e finalista (6° posto) del concorso letterario “Martucci Città di Valenzano” XV edizione.

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