A due settimane dal voto.
Zedda e Solinas
Per parlare di inutilità della attuale politica, prendo spunto da un articolo di Casteddu on line di Cagliari per evidenziare alcune evidenti discrepanze. Sia sulla attuale posizione pre-elettorale che sul trascorso, per Zedda ancora in atto, di questi due aspiranti governatori della Sardegna.
Castedduonline, stamani riportava una nota su Zedda. Eccola.
Dal centro destra si urla.
“Dov’era Massimo Zedda mentre il suo centrosinistra con Arru smantellava gli ospedali con questa riforma sanitaria?”. Dopo l’attacco di Zedda ad Arru, il consigliere regionale di Fi Edoardo Tocco lo accusa su Fb:
“Secondo il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, l’attuale assessore alla Sanità ‘difficilmente verrà eletto in Consiglio regionale, se lo sarà non finirà mai in commissione sanità’.
Mi spiace che Massimo Zedda, con cui per altro ho un buon rapporto, ignori le elementari regole che disciplinano i rapporti tra le più importanti istituzioni sarde. Lo informo del fatto che il Consiglio regionale è un organo indipendente, e non potrà decidere certo lui, nella remota, anzi impossibile ipotesi in cui diventasse presidente della Giunta, chi farà parte di una Commissione o dell’altra. E’ tra l’altro curioso che adesso il candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra attacchi in questo modo un assessore dell’attuale Giunta di centrosinistra, che quindi appartiene alla sua coalizione.
Dov’era negli ultimi cinque anni, mentre veniva attuata la deleteria riforma sanitaria che ha creato disastri in tutta la Sardegna? Non ho mai sentito commenti negativi da parte del centrosinistra in questi anni, mentre il Brotzu veniva smantellato, le liste d’attesa diventavano infinite, i piccoli presidi sparsi nel territorio venivano totalmente ridimensionati, e mentre si gestiva la Sanità attraverso scelte calate dall’alto, mettendo da parte la meritocrazia”.
Dal centro destra silenzio nei mesi della occupazione
Se notate, l’articolo riporta una nota di Edoardo Tocco, vice presidente della Commissione Sanità. A lui, ed a tutti gli altri esponenti della opposizione in regione, feci avere una mia nota di disappunto, attraverso l’addetto stampa della coalizione. Scrissi che, preso atto che nei mesi di occupazione, nei tanti momenti in cui ci si è resi conto che il Dettori stava per essere smantellato:
“Come mai oggi Tocco e il C.D. non esprimono nemmeno un disappunto per il nostro ospedale e di sostegno alla occupazione? E perché scrivete solo comunicati inerenti la zona tra Cagliari e Oristano e mai una sola volta lo avete fatto per Tempio e La Maddalena (per quest’ultima in verità qualcosa fu scritto)”.
Bene, a quella mia doverosa e giustificata mail, non ho mai avuto risposte, nonostante la conferma che l’avessero ricevuta. Silenzio tombale da tutte le parti. Se della tacita approvazione allo sfascio della sanità del PD si era certi, in quel partito ha sempre prevalso la tessera rispetto al bene comune, in chi era, ed è tutt’ora, forza di opposizione, si poteva intravvedere almeno una parola, uno scritto di solidarietà.
Nulla, da nessuna parte, neppure il minimo segnale che qualcuno ci era vicino. Parlo di giunta regionale, ovviamente, perché a livello territoriale, il giochetto era differente, improntato alla diplomazia e alle troppe manifestazioni senza alcun risultato in oltre 4 anni.
In parlamento, però si aveva qualcuno, nella coalizione attuale, tra gli altri il candidato governatore Solinas, dal quale, ma posso sbagliare, mai una parola. Oltre un semestre di attuale governo sulle rivendicazioni per gli ospedali sardi, men che meno per il nostro. E tutto è rimasto in silenzio.
La inutilità della attuale politica.
Tutto questo, per dire quanto inutile sia l’attuale politica in generale. Sul discorso sanità pubblica in particolare, concentrata oggi sulla campagna di accaparramento voti e una ferocissima caccia alla promessa più eclatante.
“Quando saremo al governo, metteremo a posto tutto!”, seguendo una incredibile trasversalità.
” Aboliremo l’ATS”, “Aboliremo l’ASL unica!”, ” Daremo forza ai territori!”. Con cosa? Con i soldi e le risorse che non ci saranno mai per questo capitolo di spesa?
E chi se ne fotte se la Sardegna è all’ultimo posto per erogazione di servizi sanitari di qualità.
Così rispose Cappellacci nel 2017, era il 18 luglio.
A Cappellacci, nella manifestazione svoltasi a Tempio il 18 luglio del 2017, sul palco chiesi:
“Presidente, lei lo sa che fino a che resteremo in questo progetto neo liberista, la sanità non potrà mai essere salvata? Sa che noi faremo solo quel che vorrà l’Europa?”
“Si – rispose – lo so ma non è facile arrivare a comprendere tutto, non è insomma per tutti”.
Confermo. l’attuale politica è davvero inutile.
Risposte diplomatiche da tenere in archivio per quando sarà opportuno parlare di Europa e di neo liberismo che ammazza le democrazie degli stati. Quando? Quando saranno esaurite le cartucce e la politica avrà voglia di riprendersi la sua efficacia perduta. Parlare di nobiltà, francamente, mi sembra esagerato.
Il discorso è complesso ma di facile comprensione se solo ci si libera dal cappio venefico dei partiti attuali e della finta democrazia nella quale stanno operando.
Roba da salotto comodo questa politica, non certo per il popolo che chiede diritti che mai saranno accolti.
Antonio Masoni