Fundu di Monti, alla ricerca delle sue sorgenti.

Fundu di Monti è il sito preferito dai galluresi dell’hinterland di Tempio per l’approvvigionamento dell’acqua da bere. La migliore, secondo alcuni, che preferiscono l’acqua che scorre continuamente a quella che si raccoglie dentro ai depositi e che si preleva attraverso dei rubinetti.

Fundu di Monti

Da qualche tempo però, le fonti sono interdette al prelievo stante una situazione di non potabilità delle acque. Il perché, come spesso abbiamo spiegato, deriva da inquinamenti di vario tipo, ultimo quello da batteri coliformi. Ci fu detto che questo è avvenuto a causa di animali selvatici e la spiegazione, per quanto strana, appare lecita e anche documentata da tracce di cinghiali presenti sul Limbara.

Sabato pomeriggio 15 febbraio 2020. Decidiamo, assieme all’amico Marcello, frequentatore del Limbara a puro scopo conoscitivo e naturalistico, di andare alla ricerca dell’origine dell’acqua che sgorga proprio a Fundu di Monti. Ci si arriva proseguendo la strada per Oschiri, sino al bivio per Balascia, al passo del Limbara. Di fronte al bivio per Balascia, una strada bianca risale verso il Limbara. Dopo u centinaio di metri si trova una casa che ha un vascone e anche una fontanella con acqua corrente ottima. Sostano diversi bikers e altri “camminatori” escursionisti che su questo versante sono sempre numerosi. Dopo circa duecento metri di sterrato, una strada a sinistra ci conduce verso la zona sovrastante Fundu di Monti. Due chilometri circa di strada sino ad arrivare alle centraline “datate” dove l’acqua delle numerosissime sorgenti, piccole e grandi, confluisce nelle tubazioni che portano acqua alle fonti. 

Fundu di Monti, acqua purissima che sgorga dalla montagna

La strada è stata totalmente ripulita, allargata con mezzi meccanici e ci si passa agevolmente anche in auto, con qualche attenzione. Marcello conosce i punti dove sono ubicate le vecchie centrali di raccolta. Immerse nelle sterpaglie, con un attrezzo si riesce a scoprirle. L’acqua arriva da varie direzioni. Tutta la zona è ricchissima di piccole e grandi vene che rumoreggiano attorno a noi. Il paesaggio a valle è incredibilmente bello con gli occhi che guardano Tempio e la vallata sottostante ricca di bosco come nessun’altra in Sardegna. A valle, ci era stato detto, ci sono delle cisterne di decantazione in acciaio inox che noi non vediamo da dove ci troviamo. Le vecchie centraline di raccolta sono avvolte dai rovi ma le liberiamo e in qualche modo ripuliamo anche le mura che le inglobano.

 

Mura che hanno almeno 50 anni di storia. I lavori eseguiti in questi mesi sono stati ottimali, si intuisce che anche il diradamento effettuato sulla boscaglia, ha fatto si che il posto appaia comodo da raggiungere e anche  agibile per fare manutenzione.

Peccato intuire che tante sorgenti non siano usate e fatte confluire con le altre, perché tutta quest’acqua va  a perdersi. Camminiamo nel pantano, la strada è attraversata da continui rigagnoli che sgorgano dall’alto del Limbara.

C’è anche il tempo, ritornando, di vedere una discarica a cielo aperto anche in questo luogo immacolato. Opera dell’inciviltà e della continua ricerca di posti nascosti per disfarsi di immondizie. 

Un breve filmato ci fa vedere quella che è la sorgente forse principale che alimenta Fundu di Monti.

Restano diversi interrogativi non chiariti. Perché, a parte la recente pulizia effettuata sulle sorgenti, questo luogo non abbia avuto attenzione negli anni passati e con tutte le altre precedenti amministrazioni? La sua tutela, rappresenta la base da cui partire per assicurarsi il prezioso liquido per gli anni a venire. E forse anche qualche inquinamento di meno.

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