Gianni Addis, lettera contro la sospensione della chirurgia.

Destinatari Moirano, il Presidente Solinas, Assl Olbia, Nieddu e Biancareddu

Gianni Addis, attuale reggente del comune di Tempio, in qualità di vice sindaco, scrive a vari destinatari una piccata lettera di dissenso totale verso la sospensione del servizio di chirurgia del Paolo Dettori. Ecco il testo integrale della sua lettera.

« Spett. le  Direttore Generale,

le scrivo per esprimerle il rammarico e la rabbia mia personale e di tutti i cittadini di Tempio e del territorio, per la notizia appresa ancora una volta a mezzo stampa, in totale spregio a questa istituzione, della chiusura per due mesi del Reparto di Chirurgia dell’Ospedale “Paolo Dettori”.

Gianni Addis,  vice sindaco e attualmente sindaco pro tempore.

Mi sento come rappresentante di questa comunità e come cittadino mortificato per la totale indifferenza con la quale si sta gestendo l’ennesima vicenda che riguarda l’Ospedale “Paolo Dettori”. Senza che si tenga conto minimamente delle esigenze dell’utenza dell’intero territorio.

Una chiusura ingiustificata, annunciata e quasi ridicola nelle motivazioni. Chiudere per ferie e assenza di personale equivale a riconoscere di non aver fatto il proprio dovere. Non provvedere a programmare e pianificare i servizi del reparto con le unità mediche e paramediche necessarie a garantirne il funzionamento costituisce fatto omissivo moralmente inaccettabile e non indifferente anche sul piano penale.

Gianni Addis, “ATS unica responsabile”

Ritengo, e questo ci tengo a sottolinearlo, l’Ats, l’unica responsabile. Per non aver adottato ogni misura idonea ad evitare che si arrivasse ad una tale situazione di emergenza. La ragione è dovuta alla assenza del personale, evidentemente sotto organico, e alla necessità di garantire le ferie obbligatorie a quanti in servizio.

Nonostante le denunce, in più occasioni, da parte nostra, dei cittadini, di comitati, del personale medico, infermieristico e burocratico nulla si è mosso e si muove. Alla premura e sollecitudine con cui vengono sospesi, chiusi (a volte di fatto) o rimodulati servizi e reparti fa da contraltare una insopportabile lentezza e complessità burocratica nell’attivare procedure di assunzioni.  Cpmpresi quei correttivi che renderebbero  almeno accettabile l’offerta sanitaria.

Il tutto sembra assumere i connotati di un’azione, quasi preordinata, tesa a distruggere il presidio e ad acuire il senso di demotivazione, di limitazione e difficoltà di tutti. Di quanti, con spirito di abnegazione e diligenza, si sforzano nel dare risposte e servizi, tenendo alto il buon nome di un ospedale che svolge funzioni vitali e delicate per la comunità e il territorio

Intollerabile la chiusura della Chirurgia

Un metodo, il suo, già utilizzato in altri reparti, che sta portando ad un quadro generale di grave sofferenza dell’intera offerta sanitaria del territorio. Nessuna razionalizzazione e nessun piano di riordino può giustificare il disservizio e la situazione di grave disagio e denegata sanità che ciò sta comportando.

Non si sa allo stato attuale se l’ efficienza, l’eccellenza e la sicurezza con i trasferimenti ad altri siti, sia aumentata o meno. Né  se i costi siano diminuiti o al contrario aumentati ma, vedere anche sospesa l’unità operativa di Chirurgia è un fatto intollerabile».

Gianni Addis prosegue nella lettera con l’assoluta intolleranza ad accettare la decisione assunta dall’ATS.

« Qualcosa che non potrà mai essere giustificata per garantire le ferie del personale in servizio. Così come non è giustificata da asseriti criteri di una altrettanto presunta razionalizzazione o rimodulazione. Anche se  solo temporanea, non farà altro  che  danneggiare la salute e mettere in pericolo la comunità.

Sollecito pertanto si dia ascolto alla voce della realtà e del territorio e che si miri a potenziare il reparto con la dovuta sollecitudine.  Con la stessa sollecitudine con cui si prendono decisione drastiche e dannose di chiusura e/o sospensione di servizi fondamentali.

Le chiedo pertanto, a nome della comunità e del territorio, di farsi carico delle criticità evidenziate. Di provvedere senza indugi a predisporre i correttivi che si renderanno necessari.  Per riportare a decenza l’offerta sanitaria del territorio che piano piano ed in maniera immotivata e colpevole, si sta cercando di smantellare.

In mancanza di positivi e immediati riscontri:

Questa Autorità si riserva di attivare a tutela dei diritti della comunità amministrata tutte le azioni nelle utili e opportune sedi, ivi comprese quelle legali».

Il Vice Sindaco

Giovanni Antonio Addis

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