Gina Alias: « Non permettete che ci chiudano l’ospedale».

« Non lasciate che chiudano l’ospedale, non puoi immaginare quanto vorrei essere con voi lì presente», forse sono queste le ultime parole che Gina Alias, spentasi oggi per un male terribile mi disse tempo fa. Era l’ultima volta che la vidi, mentre usciva come ogni mattina dalla chiesa di San Giuseppe per tornare a casa.

Gina era conosciutissima a Tempio, lei e la sorella Marisa, sempre assieme, erano nubili e dedite alla chiesa e al bene. Avevamo un rapporto bellissimo. Non esisteva che non ci si vedesse e si parlasse della città, dei bisogni, delle ingiustizie. Una vita la sua sempre a mille, col suo incedere sempre rapido e con qualcosa tra le mani. Giornali o opuscoli che fossero, erano il compito giornaliero per lei che aveva sempre qualcosa da fare per la parrocchia.

Mesi fa fui raggiunto da una telefonata. Era una donna che l’accudiva nella sua malattia. Mi parlò della mondezza che non le veniva ritirata puntualmente. Intercedetti per avere almeno un po’ d’attenzione che le venne data. Attraverso la persona che l’aiutava, venni raggiunto da un grazie e da un bacio che mai mancava di scambiare con me. Con la dolcezza e l’affetto che sempre ha avuto con me e con tutti.

Donna d’altri tempi, di altre epoche lontane dove i rapporti si custodivano ogni giorno, con presenza e gesti sostanziali. Per una vita gestì un negozietto di cartoleria e oggettistica sacra accanto al piazzale della chiesa di San Giuseppe. Sempre gentile e sorridente ma anche pronta all’ironia colta che mai perse per tutta la vita.

Era un’amica con cui parlavi sapendo di essere ascoltato. Pungolo anche per determinate questioni che erano in certi momenti il sale dei problemi della città. Informata, aggiornata su tutto, ma soprattutto presente nella vita della sua comunità.

Gina lascia un’eredità di amore e fratellanza

Gina sarà compianta e tanto. La sua azione quotidiana a favore dei bisognosi e del rispetto sacro verso i principi della chiesa, è stata una missione che ha sempre portato avanti. In lei c’era l’amore per gli altri e chiunque ha avuto a che fare col suo temperamento vivo e tenace, lo sa.

Mi mancherai Gina, e quando tornerò a casa come ogni giorno, già so che non potrò vederti. Ormai era già così. Mi restano il tuo ultimo abbraccio, il sorriso e la certezza che persone così ne nascono sempre di meno.

« Masciu mè, ti sigu sempri illa televisioni, sei bravissimu», mi disse una decina d’anni fa. Per lei ero un orgoglio ma non sapeva che ero io orgoglioso di lei e della sua profonda e amorevole amicizia. Ciao Ginarè!

Gina Alias, terziaria francescana, sarà accompagnata alla sua ultima dimora lunedì 2 dicembre, alle 14.20, partendo dalla abitazione di via Trieste alla Chiesa di San Giuseppe. L’abbraccio e il cordoglio alle sorelle Rosanna e Marisa e a Lina col marito Antonio. Al fratello Mario con Giusta, alle cognate Tonina e Teresa. Ai nipoti che adorava, ai pronipoti e ai parenti tutti. Non portate fiori, riporta il necrologio, ma solo opere di bene.

Related Articles