I diabetici sardi non hanno le stesse opportunità di quelli del resto d’Italia.

La diabetologia sarda nella morsa di criticità, inefficienze e dispositivi obsoleti o fuori produzione

I diabetici sardi sono una categoria inferiore rispetto  a quelli del resto del paese. Lo affermano le Associazioni scientifiche dei Medici che scrivono all’Assessore Nieddu: “I pazienti sardi devono avere le stesse opportunità terapeutiche del resto d’Italia”.

Ancora una volta, e non ce n’era bisogno, la Sardegna sta al palo anche in una patologia che ha numeri elevati nell’isola. Inefficienza della politica, un disastro complessivo in questo anno di virus e poco altro. Il resto, come detto altre volte, non esiste e anche questa testimonianza dei medici lo afferma chiaramente. Indietro anche nelle terapie e nei presidi per il diabete.

 Diabetici sardi: dai microinfusori superati a tutte le altre problematiche irrisolte

Microinfusori obsoleti o fuori produzione, tavoli tecnici inesistenti e problematiche ancora irrisolte.

Non c’è pace per i medici e i malati diabetici della Sardegna che, ancora una volta, manifestano le loro perplessità per le criticità, da tempo rilevate, più volte già segnalate e ancora non risolte, sulla situazione della diabetologia sarda.

Per questo, Il presidente AMD Sardegna (Associazione Medici Diabetologi) Gianfranco Madau e  il presidente SID (Società Italiana di Diabetologia ) Mariangela Ghiani con i rispettivi direttivi hanno scritto all’Assessore Regionale alla Sanità, Mario Nieddu, e al Commissario Straordinario dell’ARES, Massimo Temussi, per avere indicazioni e risposte chiare e “consentire ai pazienti sardi di avere le stesse opportunità terapeutiche concesse al resto d’Italia”.

Nella missiva inviata all’Assessorato  si segnala come nella  Gara d’acquisto per microinfusori e sensori siano prescrivibili dispositivi con tecnologia obsoleta.  Per tale ragione , insieme alle associazioni dei pazienti, è stato chiesto di poter prescrivere in deroga  i nuovi dispositivi con caratteristiche e funzioni tecnologicamente avanzate

Per Medici e pazienti, inoltre, vi sono altre due criticità segnalate alla Regione; la prima riguarda il numero massimo dei dispositivi prescrivibili, che ha portato a difformità prescrittive e di erogazione all’interno delle singole ASSL; la seconda interessa l’esiguità dei sensori G4 e G5: questi sono fuori produzione e i pazienti rischiano di dover sospendere il monitoraggio glicemico in continuo, con serie ripercussioni sul loro stato di salute.

I diabetici sardi: 24.000 pazienti che attendono le decisioni dell’assessorato

Inoltre, per i Diabetologi, non si hanno ancora comunicazioni sulla delibera che avrebbe dovuto estendere la prescrizione del sensore “Free Style Libre” a tutti i 24mila pazienti diabetici in terapia insulinica multiniettiva, nonostante l’Assessore abbia più volte preso impegno formale per la prescrizione.

il sensore free style libre

Non sono neanche stati ripristinati i tavoli tecnici (consulta e coordinamento) necessari per dirimere queste ed altre questioni importanti riguardanti la patologia diabetica. In diverse occasioni i colleghi diabetologi, le società scientifiche e le associazioni dei pazienti si sono messi a disposizione per collaborare con chi di competenza per la risoluzione delle problematiche. Per questo chiediamo che vengano ricostituiti e convocati celermente. Vogliamo consentire ai pazienti sardi di avere le stesse opportunità terapeutiche concesse nel resto d’Italia”.

I rappresentanti delle società scientifiche sarde infine, chiedono che “vengano impartite precise disposizioni con atto formale, non suscettibili di interpretazioni personali, circa il procedimento di prescrizione e acquisto dei device non in gara, le quantità di sensori prescrivibili e soprattutto come procedere alla sostituzione dei sensori G4 e G5 non più in produzione ed il procedimento per l’estensione della prescrizione degli FGM ai pazienti aventi diritto”.

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