I docenti: « La sanità prima di tutto!».

« La didattica a distanza? Meglio i soldi darli alla Sanità Pubblica»

I docenti, almeno una parte di essi, nel sentirsi vicini a chi sta combattendo in prima linea questa guerra del Covid 19, il personale sanitario in primis, esprime con un breve quanto delicato comunicato, un appello. Si rivolgono a chi ci governa, esprimendo profondo rammarico per la scelta del finanziamento della didattica a distanza. Preferibile investire soldi proprio dove questa maledetta epidemia si combatte, dove si tenta di arginarne la portata che ha assunto numeri impressionanti e, per ora, ancora in crescita. Non deve sorprenderci questa sensibilità. I docenti sono padri, madri, hanno parenti in ospedale, anche persone che hanno perduto un familiare a causa del virus. Sono soprattutto coscienti e consapevoli che ci siano al momento ben altre priorità. Questo è il testo divulgato sui social.

I docenti: «La sanità prima di tutto!».

«Sono certa di parlare a nome di tanti colleghi.
Siamo insegnanti che, in questo periodo di sospensione delle attività didattiche, stanno cercando di portare avanti la didattica a distanza.

Lo stiamo facendo con umiltà, con sacrificio, ognuno con i propri modi e i propri mezzi, cercando di proporre attività che i bambini possano svolgere senza la presenza fisica dell’insegnante, con audio, video e quanto la nostra fantasia ci suggerisce.

immagine web – FormadHoc

Sempre al telefono, in cerca di confronto, ma con un obiettivo comune, che non è quello di finire il programma, ma di stare vicino alle famiglie e ai bambini, perché trovino nella scuola un supporto, un punto fermo, un modo di non perdere la quotidianità, delle braccia aperte pronte a riabbracciare tutti non appena questo brutto periodo sarà finito.

Siamo insegnanti che si ritrovano a vivere ed affrontare delle difficoltà, ma consapevoli che ci sono dei professionisti che stanno affrontando difficoltà ben più grandi delle nostre, che sono dentro l’emergenza, che rischiano la loro vita, senza mezzi di protezione adeguati: medici, infermieri, Oss, e tutto il personale che lavora nelle strutture sanitarie.

Per questo ci indigniamo quando leggiamo che il governo ha deciso stanziare fondi per la didattica a distanza. No signori, non in questo momento…ora ci sono altre priorità, noi chiediamo che quei soldi vengano destinati alla sanità …per il bene di tutti!».

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