Il cane ammazzato a Santa Teresa, finalmente il processo.

Il cane ammazzato a Santa Teresa, in un modo cruento e criminale, avrà finalmente giustizia. Da anni si trascina questa vicenda che ha visto “Giacomo”, questo il nome del cane, ucciso a colpi di badile, secondo l’accusa anche roncola e ascia, senza aver commesso assolutamente nessun atto nei confronti del suo assassino. 

La vicenda, parla di un uomo che ha il suo podere, peraltro risulta non acquistato né concesso in uso, vicino a quello di Rossella. Diversi episodi che Arras imputa al cane di Rossella, come uccisioni di suoi conigli. Sembra assurdo tutto, soprattutto perché Giacomo, oltre che cane buono, è sordo e cieco ad un occhio e si porta addosso ben 17 anni di vita. Come dire un uomo di circa 90 anni. Giacomo è stanco, vecchio, incapace a far del male a chicchessia, quindi anche ad azzannare quell’uomo che presenta una ferita sull’avambraccio. a suo dire, causata da un morso del cane.

Il quadro della vita di Giacomo si presenta come quello di un animale tranquillo, coccolato non solo dalla padrona ma da tutti i teresini che lo chiamano il Pirata, per via del solo occhio funzionante. Un ambiente sereno, con altri animali, gatti, altri cani, un maiale, una pecora, ideale per portare a termine per il vecchio cane quel che resta della sua vita.

Qualcosa non torna. Cosa ha scatenato la furia dell’uomo, vicino di podere di Rossella, tale da infierire in un modo disumano, feroce, vigliacco contro quel povero animale?

Queste erano le parole di galluranews quando la storia venne alla luce e Rossella Pintus era stata invitata a parlarne da Le Iene, il noto programma Mediaset.

Il cane ammazzato a Santa Teresa avrà giustizia?

Se lo chiedono in tanti, soprattutto lei, Rossella, che a quel cane aveva dato casa e cure amorevoli per tanti anni. A processo ci sarà Daniele Arras, 54 anni, teresino, che ha ammazzato il povero cane. Se ne occupa oggi la Nuova Sardegna (articolo a questo link).

Per il Pubblico Ministero Nadia La Femina l’accusa sull’efferato delitto è impietosa e diretta. Dall’altra parte, Arras, difeso dall’avv. Marco Salis, la tesi verte sull’assalto di un branco di cani contro il suo assistito.

Come andrà a finire il processo che inizierà a breve non è dato sapere. La sola cosa che deve prevalere è la verità e soprattutto la giustizia per Giacomo.

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