Il quarto compleanno.

Il quarto compleanno. Non si chiude ancora questa romanzata esistenza, travagliata quanto basta per non essere vita ma neppur morte. E’ la triste vita vissuta dentro un libro di avventura, uno di quelli della nostra adolescenza in formazione, in attesa che le nostre scelte diventino costruzione definitiva. Un crescendo di eventi e appuntamenti immancabili che ci portano ad essere definitivi.

E tu Nick amato, hai smesso di sfogliare il libro da quel 21 giugno del 2017.

Hai camminato sino a quel giorno, fatale quanto il destino della farfalla che  termina la sua lunga trasformazione per qualche ora di volo colorato e gioioso tra i fiori. Un altro compleanno, il quarto da allora, e un prossimo Natale senza di te tra i piedi che riempi la nostra vita di programmi e progetti.

Quanti ne hai fatto per Natale? Ogni anno ci regalavi qualcosa di nuovo, dal pranzo ai tuoi sogni che puntuali ci prospettavi ogni volta. E ci descrivevi cose possibili, luoghi fantastici o auto da favola che volevi acquistare.

Nick manchi! Manca tutto di te.

Ora ti guardo attraverso un telefono che ogni tanto regala una fredda video chiamata. Non hai mai più parlato da quattro anni, non hai più mangiato dalla bocca, hai solo sorriso talvolta e dentro di noi è bastato per tornarcene a casa felici. Ti ho visto anche piangere, ed anche questo è bastato a pensare che le tue emozioni fossero intatte dentro un cuore che batte ma non sussulta più. In una lacrima che scende ma non sai perché.

Il quarto compleanno, da mesi senza un volto amato accanto

Nick, le cose son cambiate dallo scorso anno. Una fredda esistenza si prospetta a questa umanità allo sbando. Ora questo virus ha stravolto le vite delle persone. Tu stesso ne paghi le conseguenze. Non possiamo più venire a trovarti. Magari, a qualcuna hai anche chiesto con gli occhi perché non hai più visto un volto amato accanto a te.

Nel tuo giardino che nessuno sa, ti sarai domandato perché non vedi più nessuno che ti parla o ti fa compagnia. E’ già un mondo di estreme sofferenze ma anche questa assenza di calore e di affetti è un supplizio ingiusto. Come si può negare ad un figlio l’amore di una madre? Di una sorella? Dei nipoti? Dei parenti? Degli amici?

Vorrei raccontarti di me ma preferisco non farlo. Riceveresti brutte notizie e preferisco che tu sappia che va tutto bene. Conoscendo la tua generosità, sapendo che sto male,  ti alzeresti dal letto e verresti ad aiutarmi. Come hai fatto sempre. 

Ti voglio bene Nick, te ne vogliamo tutti. Hai centinaia di amici che ti augurano buon compleanno. Si Nick, buon quarto compleanno.

Vorrei solo poterti vedere un’altra volta.

Ciao Nick,

Antonio.

Related Articles