Rimborso. Ci scrive la signora Albina Piga, madre di due figli in età scolastica alla quale non è stato ancora dato il rimborso delle spese scolastiche sostenute per i due figli. La signora Piga, aveva scritto anche in precedenza avendo avuto notizia dell’assenza dell’impiegata addetta a questa operazione.
Martedì 10 settembre:
«Signor Masoni, non so se lei è a conoscenza del fatto che alle famiglie tempiesi non vengono ancora rimborsate le spese sostenute per l’acquisto dei libri per l’anno scolastico 2018/19. Da una mia indagine personale è emerso che il consuntivo è approvato il primo agosto 2019, poi bisognava compiere degli atti ben precisi per permettere il rimborso. La persona preposta alla firma è assente per motivi familiari e non si sa quando rientrerà, probabilmente non a breve. Lunedì comincia la scuola, ho due figli alle superiori, non ho acquistato un solo libro»
Mercoledì 11 settembre
« Oggi ho parlato con Gianni Addis, mi ha promesso che avrebbe cercato una soluzione. Mi viene spiegato che è molto difficile sostituire temporaneamente questa persona. Siamo rimasti d’accordo per una risposta da parte del vice sindaco entro breve».
Martedì 24 settembre
« Le scrivo di nuovo in merito al rimborso delle spese scolastiche da parte del comune. Tale rimborso non è ancora avvenuto e non si sa quando avverrà. Il signor Addis col quale avevo parlato non si è più fatto vivo ed il numero che mi aveva dato per contattarlo, suona sempre a vuoto. Molte famiglie monoreddito che hanno bisogno di quel rimborso per acquistare nuovi libri non sanno come fare»
«Il rimborso è prezioso, mi spetta e lo voglio»
« Non sto chiedendo sussidi o elemosine, semplicemente rivoglio i miei soldi, quelli che spendo tutti gli anni per acquistare i libri per i miei figli e che la regione rimborsa.
Il comune di Tempio fa da tramite, questo sia chiaro. Ho due figli alle superiori e la spesa per l’acquisto dei libri si aggira sulle 600 euro. A ciò si aggiunga la tassa d’iscrizione: 30.00 euro per uno e 46.00 per l’altra. Poi ci si chiede come mai l’abbandono scolastico in Sardegna, come mai la mancata fiducia nelle istituzioni, la rabbia che certi amministratori fanno montare nella gente».