La manipolazione della rete, Putin e la Russia abbandonano Google e il suo vate.

La manipolazione sistematica della rete, altrimenti detta web, è risaputa e credo non esistano più dubbi e misteri su questo. Penso sia capitato a molti di noi di vedere i propri profili social o i siti gestiti vacillare sotto il peso di complicati algoritmi che ne limitano visibilità ed accessi.

Ripeto, non è un mistero che una rete raffinatissima di cacciatori del web provveda a monitorare tutto quello che viene scritto senza per questo andarlo a leggere. Vi sono parole chiave da non usare pena il vedersi retrocedere, sino a scomparire, solo perché scrivi di cose che il sistema messo a punto da zio Willy, non lo accetta. Senza saperlo entri a far parte della lunghissima lista dei complottari. Alla faccia della libertà che tanti pensano di avere.

Provato nella mia diretta esperienza quando ho scritto di argomenti “tosti” che raggiungevano anche centinaia di migliaia di persone, che da un momento all’altro, vedevo crollare accessi e visibilità. Come dire che anche le formichine, nel loro piccolo, devono scomparire pena le eventuali distrazioni della massa che, al solito, decide di leggere solo cosa scrive il mainstream.

Ci sono siti bufalari e altri serissimi e chi lo decide è un insieme di bulldog’s pagati appositamente, che dicono di sbugiardare le fake ma sono essi stessi dispensatori di bugie di comodo che piacciono tanto al potere.

Insomma, per avere successo, oltre alla intraprendenza, devi vendere anche la tua onestà e la tua coscienza. Non fai male al potentato e ti lasciano vivere tranquillo e qualche volta anche ricco. 

Don e Vlad intendono evitare lo strapotere di zio Willy

Don conosce bene lo strapotere di zio Willy è tale che lo zio, assieme alle intelligenze che trova dappertutto in cambio di dollaroni, detiene il primato su ogni spazietto del web. A sue spese, Don ogni giorno legge e vede la campagna diffamatoria nei suoi confronti portata avanti da zio Willy. La manipolazione dell’informazione, dunque, la vive da quando prese il poetere 4 anni addietro.

Lo sa altrettanto bene Vlad. Decide di abbandonare il viziato e corrotto sistema google per crearne uno russo, del tutto svincolato dal sistema di zio Willy. Quindi, senza microsoft, facebook, Google e le altre piattaforme padrone delle nostre vite oltre che dei nostri dati. In questo, Don e Vlad, viaggiano all’unisono. Se Don mette al bando Willy lo fa anche Vlad che ha proprio messo in piedi una task force tutta russa di grandissimi esperti.

Inizialmente, perché stanco di vedere i russi di casa e quelli all’estero spiati continuamente dal complesso meccanismo di zio Willy, dall’altro la necessità di svincolarsi dai giochetti dell’ordine nuovo che si sta formando e strutturando ogni giorno di più.

Tutte le principali società di internet che si sono formate negli Stati Uniti sono coinvolte in questa brutta storia, e queste società operano sul territorio del nostro Paese“, ha detto il portavoce del Cremlino in una intervista a Bloomberg. La brutta storia riguarda il sistematico controllo dei cittadini russi ma è dato supporre qualcosa di molto più articolato e intrigante come il depistaggio delle notizie nel quale, ahinoi, sono coinvolti tutti i maggiori organi di stampa mondiali.

La manipolazione made in USA verrà abolita

L’anno prossimo in Russia si installerà il software sviluppato da New Cloud Technologies, un altro fornitore di software russo, su milioni di sistemi. Anche Microsoft Office e Windows saranno sostituiti con versioni casalinghe, ha detto Ermolaev.

“Vogliamo che il denaro dei contribuenti e delle aziende statali sia speso principalmente per il software locale (russo)“, ha detto Nikiforov. “Dal prossimo anno i funzionari stringeranno la morsa” sulle istituzioni statali che non optano per alternative nazionali.

La manipolazione, almeno in Russia, ha le ore contate. Bloomberg ha riferito che Artem Ermolaev, responsabile dell’informatica di Mosca, e il ministro delle comunicazioni russo Nikolay Nikiforov, hanno dichiarato che Mosca sostituirà inizialmente Microsoft Exchange Server e Outlook su migliaia di computer con un sistema di posta elettronica sviluppato dalla società russa Rostelecom PJSC.

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