La pessima viabilità, « La crescita di un luogo parte dalla tutela dei suoi beni migliori»

Da una strada in condizioni pessime il racconto di un sogno

 

Dalla pessima viabilità delle strade della Gallura, si misura il valore di un luogo. E non fa differenza se si tratta di strade e arterie di collegamento interne che creano i presupposti per la crescita, il principio vale per tutte le strade, vicinali, rurali, ecc.. A maggior ragione se alcune di esse, rientrano nei piani elettorali di tutte le amministrazioni, comunali o regionali, che le proclamano ad ogni tornata di voto. Ancor meno la differenza quando si tratta, come nel caso di oggi, delle strade vicinali e di quelle che portano a luoghi di interesse ambientale e naturalistico come sono quelle del Limbara.

L’inizio della strada di li Mulini

Arriva da una mail di Laura, 45 anni residente a Tempio, una segnalazione sul pessimo stato di conservazione di una strada che dalla zona industriale della città (fronte le Tre Fontane) si dirige verso la cima del Monte Limbara. La strada, nota come “Li Mulini”  sarebbe di una bellezza unica se non fosse per le sue condizioni pessime e per le continue buche e avvallamenti del suo percorso. Laura, con Alessandro, di professione Chef,, gestiscono un punto ristoro che porta il nome di “Li Mulini”, una attività in piedi da oltre un anno e che da qualche tempo spera di riprendere fiato così come tutta l’economia bloccata dall’emergenza sanitaria.

La pessima viabilità delle nostre strade, sia le principali che quelle vicinali

« Ci abbiamo creduto da subito – spiegano i due ristoratori – per noi questa attività è frutto di sacrifici ma l’abbiamo voluto perché amiamo il Limbara da sempre, seppure a malincuore lo definiamo una eterna chimera. La programmazione, la difficoltà a fare rete tra le realtà imprenditoriali, sono difficoltà oggettive».

Laura e Alessandro

«Non bastano l’amore che nasce dalla passione per la natura, il cibo sano, a “metro zero”, così come non bastano i nostri sforzi di “frontisti” che abbiamo l’obbligo di pulire quel che ci spetta, ossia il nostro appezzamento e gli ingressi. Nessuna polemica ma la presa d’atto che a Tempio si è sempre parlato di valorizzazione e mai nessuno ha fatto nulla. Prendi la viabilità pessima. Secondo te possiamo rifarci la strada? Riasfaltare una strada vecchia e disastrata? Il nostro locale dista meno di 800 metri dalla strada principale della zona industriale e, a parte gli interventi di Forestas che cura anch’essa come può la zona, dal Comune nessun aiuto o intervento».

Le condizioni della viabilità da e per Tempio, sono infami. Proclami di prossimi arrivi di finanziamenti a pioggia che non si vedono. Strade bloccate come quella nuova e breve arteriola sulla strada di Palau che doveva essere inaugurata da un anno e più. Le strade per il mare, meglio rassegnarsi perché tanto non se ne vede nemmeno una. Su quella fondamentale per Olbia, si è detto e scritto di tutto e giace interrotta da 7 anni ( a novembre). Che uno dice, ma almeno quelle interne si salvano! Ed invece, nemmeno quelle.

La viabilità interna verso il Limbara a chi spetta?

Ma chi dovrebbe spettare la manutenzione delle stradine vicinali verso il Limbara? Almeno nel tratto iniziale, quello che parte dalla zona industriale (fronte le Tre Fontane), al comune di Tempio. Se la restate quota di strada che conduce alla Funtana di Li Frati è già di altra competenza, non è dato sapere ma riteniamo che uno sforzo il Comune lo possa anche fare. In fondo sono loro che parlano di valorizzazione, mica noi comuni cittadini intenti a godere di potenziali miglioramenti mai messi in itinere.

La competenza sul verde delle strade vicinali è di Forestas ed è vero che le operazioni vengono eseguite ma anche loro devono fare i conti con personale esiguo. La fontana storica di “Li Frati”, ad esempio è tenuta benissimo, così come le indicazioni e la segnaletica che guidano l’escursionista nel suo percorso nella natura. Dalla fontana si dirama la salita lunga che conduce sino alla cima del Limbara. Nel percorso, tutto in salita, luoghi d’incanto e fonti straordinarie come quella di Crispoli. Arrivarci coi mezzi è però difficile se non impossibile. 

« Quando arrivano da noi dei turisti coi camper – continua Laurasiamo noi stessi che sconsigliamo di proseguire coi loro mezzi. Ci guardano perplessi perché è difficile spiegare loro che questo incanto non è gestito ma è lasciato esclusivamente alle cure dei frontisti e agli interventi dell’autorità preposta (Forestas). Non basta, bisogna valorizzare, lo sento ogni giorno, ma con cosa e con quali mezzi? Se non si riesce nemmeno a fare 1 chilometro di sterrato o di asfalto bel livellato per arrivare alla prima delle fontane (di Li Frati). Pensa che ci siamo dotati di carte forestali da omaggiare ai turisti per le loro escursioni. Sono cartine che loro usano per scoprire i luoghi e le nostre bellezze. Ma ci rendiamo conto di cosa si sta perdendo?».

Pessima viabilità indica pessima gestione della cosa pubblica

Ha ragione Laura perché è vero che esiste l’obbligo di pensare al proprio terreno e ai confini ma non quello di aggiustare o asfaltare una minima lingua di strada per arrivare sino alla fonte. Nella video intervista che segue un commento in diretta della strada mentre ci passo sopra, Laura e Alessandro non sono polemici né stupiti. Da tempo anche loro si sono adeguati ad un malcostume dilagante che attraversa questa epoca di totale incuria del bene pubblico. Su questa stradina ci passano ogni giorno mezzi pesanti che vengono a caricare l’acqua che arriva all’ex stabilimento situato proprio davanti al Punto Ristoro Li Mulini.

La funtana di Li Frati

« Altrove – dice Alessandro – non è così. Ovunque sia stato un bene prezioso come questo che abbiamo sarebbe non solo valorizzato ma sarebbe fonte di economia che resta al territorio tutto. Posti di lavoro veri perché noi siamo i primi che lo faremmo se solo ci fosse data una mano. Se si dessero agli imprenditori piccoli gli strumenti per unirsi e fare rete. Solo così ci si salva. Noi ci crediamo sempre ma abbiamo bisogno di chi amministra  e gestisce il bene comune. Questo vale per noi, per le altre attività simili della zona, per i residenti che sono tanti, per i proprietari di stazzi e allevamenti, e per chiunque voglia godere di questa ricchezza straordinaria che abbiamo».

Ecco il video che contiene alla fine l’intervista ai due gestori del Punto Ristoro Li Mulini, a poco più di 800 metri dlla strada che attraversa la zona industriale.

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