La sanità della Gallura si ribella, un flash mob del personale nei tre ospedali.

La Sanità della Gallura si ribella, lo fa ancora con tutto il personale sanitario che lavora nei tre ospedali di Olbia, Tempio e La Maddalena. La situazione diventata insostenibile da qualche tempo, sta esplodendo con tutto il suo carico di disservizi e disagi che vanno a ricadere nella popolazione. Le condizioni dei tre presidi sanitari galluresi sono diventati negli ultimi tempi a dir poco intollerabili. Manca personale e fondamentali servizi, si interrompe il filo diretto con i cittadini a causa della epidemia, si bloccano interventi e viene a mancare anche la percezione di malati che dell’ospedale hanno sempre bisogno.

Non sono però i sanitari, come qualcuno ogni tanto si affretta a titrare per la giacca, ma chi decide per loro, ossia un’azienda che attende a sua volta che la politica determini qualche azione finalmente risolutiva e non, come accaduto, sempre orientata alla demolizione. Uno stillicidio quotidiano nel quale si trovano a combattere, con doppia mascherina in faccia, proprio i sanitari. Doppi perché oltre a quella necessaria per il loro lavoro, anche il vero bavaglio che impedisce di urlare, gridare anche il loro sconforto. Esiste, è insito nel giuramento di Ippocrate, il legame col malato per il quale sono loro che spendono il loro indefesso impegno. Ciò, a ben guardare e leggere le cronache, non conta nulla.

ospedale Giovanni Paolo II di Olbia – foto galluranews

Si continua a reiterare lo stesso processo distruttivo della sanità pubblica, ieri con la mancanza di risorse,oggi con una assenza ingiustificata dei servizi sanitari stessi che sono preclusi alla popolazione.

Ospedale Paolo Merlo La Maddalena

Un Flas mob della sanità della Gallura che si ribella

Sarà un flash mob, sincronizzato nei tre presidi di Tempio, Olbia e La Maddalena, mercoledì 15 luglio, alle ore 19.00, a provare a scalfire la cortina impenetrabile del disagio degli stessi sanitari avverso una situazione, come detto, insostenibile.

Un minuto di silenzio, manifesti con delle scritte, una lettura e poco più. Un gesto simbolico che deve avere il nostro supporto di cittadini della Gallura, tutti insieme a sostenere la loro lotta che è anche la nostra.

Un piccolo presidio che andrà in scena in contemporanea nei tre centri ospedalieri. Voluto proprio dai sanitari stessi, stanchi di assistere alla perdita del diritto alla salute contro cui altro non possono fare. Un gesto simbolico che ha però una valenza emotiva straordinaria. E’ la prima volta che tutti i sanitari, per qualche minuto, lasceranno l’ospedale con le loro divise, garantendo la distanza, per manifestare il loro profondo disagio.

Ci saremo, spero, tutti, a Tempio nel piazzale dei posteggi al piano terra, a Olbia e La Maddalena nella stessa ora. La popolazione è chiamata ad esserci per far intendere che non ci si deve mai arrendere a questo piano diabolico teso allo smantellamento, pezzo a pezzo, della sanità pubblica. La Gallura ritrovi lo spirito di solidarietà e la smetta di farsi la guerra per questo o quel partito. Alla fine, sono tutti uguali.

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