«La soluzione era questa», pace tra il gestore e la famiglia di Giampiero.

«Volevo arrivare a questa soluzione pacifica – dice Angelo Marielli, proprietario e gestore del bar davanti a San Pietro -. Troppe le voci e le chiacchiere dopo l’episodio accaduto nei giorni scorsi». Angelo si riferisce al fattaccio che ha visto coinvolto Giampiero all’interno del suo locale, reo di aver defecato in maniera impropria nonostante le restrizioni e i divieti nei bagni pubblici dentro i locali. Giampiero, 56enne gravemente malato di varie patologie tra cui un angioma cerebrale che gli provoca vere e proprie convulsioni, è solito chiedere alla gente che passa, 1 euro. La richiesta della moneta, che nasce senza alcuna consapevolezza, poi finisce di solito dentro una slot o per consumare un caffè o  una pasta. La gente lo sa e normalmente rifiuta, così come la famiglia ha spesso chiesto.

Giampiero, oggi affetto anche da una neoplasia ai polmoni, non demorde, gira la testa e si rivolge ad altri. A tanti, questo comportamento, in sé abbastanza fastidioso, non crea problemi. A tanti, però, non piace e in questi anni Giampiero è stato vittima di continue derisioni e prese in giro (taluni parlano di dispetti) al punto che ai suoi denigratori, dopo l’episodio di cronaca dei giorni scorsi, non è parso vero per attaccare la famiglia e quanti dovrebbero occuparsi del suo stato.

Dopo l’intervista a Galluranews da parte della famiglia, alla gente è stato dato qualche elemento in più per comprendere cosa ci sia dietro Giampiero. Le patologie di cui soffre, di cui quasi tutti erano all’oscuro, hanno chiarito in parte anche alcuni meccanismi del tutto casuali che sovrintendono il suo comportamento. Ciò, e ne siamo lieti, è servito a svelenire il clima di rabbia della gente dopo il fatto accaduto dentro il bar.

«La soluzione migliore era questa», dice Angelo Marielli, proprietario del bar

Angelo, sabato scorso  mi scrive:

«Buonasera Antonio, vorrei chiederti una cortesia se possibile, poter incontrare i genitori di GIAN PIERO, per poter cercare di mettere a posto le cose per quanto si possa. Mi dispiace per tutto ma come potrai capire la situazione mi ha portato a ragionare poco, e di questo me ne rammarico tanto. GIAN PIERO è sempre entrato da noi e sempre lo abbiamo rispettato, puoi chiedere al fratello ROBERTO che anche da poco è venuto a prenderlo e lo ha trovato seduto fuori nei tavoli assieme a me. Questo ti dico per farti capire che non è vero che veniva mandato via quotidianamente, al contrario. Credo che non abbia mai pagato una pasta o un caffè, visto che io non ho slot machine nel locale… ti ringrazio tanto».

Un plauso ad Angelo Marielli e a questo gesto di elevata dignità.

Due cugine di Giampiero, Claudia e Laura Dongu e il padre di Giampiero, Franco con Angelo Marielli

E questo incontro c’è stato stasera, alle 15.00, proprio nel locale davanti a San Pietro (v. foto copertina), teatro del brutto episodio accaduto giorni fa. Le voci che si erano rincorse su alcuni “vocali” compromettenti emessi da un barista, si sono rivelati delle boutade, semplici scherzi, di pessimo gusto, ma pur sempre non corrispondenti alla verità. La famiglia, con i genitori e due cugine di Giampiero, si è presentata armata di altrettanto buon senso come quello dimostrato dal gestore del bar. L’incontro, è stato chiarificatore e sereno. Una foto e una stretta di mano ( pardon… di questi tempi le mani non si toccano), ha sancito la definitiva chiusura di questa vicenda. Era la soluzione migliore ed è stata seguita. Bravi a tutti.

La soluzione migliore, fare pace 

«Meglio così – sostengono i familiari di Giampiero -. Da parte nostra volevamo fare luce e capire cosa fosse realmente accaduto. Oggi siamo più tranquilli».

«Ho voluto io incontrare la famiglia – dice Marielli – e chiedo scusa a mia volta ma quel che è venuto fuori dai social personalmente non mi interessa affatto. Io su Giampiero non ho mai avuto da ridire».

 

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