Laura « Quella donna dice solo bugie».

Laura «Quella donna mi ha offeso, ha solo cercato di farmi del male con le parole, brutte e senza limiti. Il mio sbaglio, aver difeso un uomo a cui sono legata da un affetto incredibile, come quello di una nipote per suo nonno. E nonno lo è per me Giovanni, ci sono  legata da quando anche l’ultimo nonno, quello paterno, è morto. La casa di “nonno” Giovanni è per me un rifugio, è casa. Sento però un dovere andare a trovarlo e fargli sentire l’affetto di cui necessita. E’ solo, ed io e la mia famiglia, siamo diventati la sua. Stravede per me e per suo figlioccio, mio fratello, e ci difenderebbe anche a costo della sua stessa vita. Le offese che ho subito da quella signora, sono pesanti, umilianti, indicibili, per me che non so nemmeno dirla una parolaccia. Pensa che se devo per forza pronunciarne una, anche ora con te, a 21 anni,  dico solo l’iniziale e non tutta la parola»

Eppure, la signora, molto poco sensibile dinanzi ad una ragazza di 21 anni, che non conosce affatto, si è permessa di alludere alla presenza nella casa di Giovanni Azzena sospettandone un altro rapporto. Per lei, Laura andava a pulire la casa di Giovanni ma ad altri/e diceva che lo faceva per soldi e certo non per le pulizie. Vergognoso il sospetto, ma peggiore diventa la calunnia che lei diffondeva senza ritegno.

Quella ragazza, di cui al principio ignoravo il nome, la conosco da piccolina. Sincera come nessun’altra, incapace di raccontare bugie, acqua e sapone, intesa anche nella sua ritrosia ad apparire con trucco e parrucco. Lei è così, si piace com’è, ingenua forse ma assolutamente vera e sincera in ogni sua candida espressione. Raro anche questo aspetto, in ragazze di quell’età. 

Laura «Mai usato trucco in vita mia. Da quale pulpito arriva quella predica?»

« Ho 21 anni, potrei anche truccarmi, ma resto così e raramente faccio uso di orpelli e di un filo di trucco. Educata alla semplicità e al rispetto per ogni persona, ritengo che mi piaccio come sono. Anche l’accusa di abiti succinti, è una menzogna che respingo. Intanto, mi si dica cosa si intende per succinto, poi il senso che ha avuto l’etichettarmi come una prostituta che andava a casa di Giovanni per soldi.

Sono ancora atterrita per queste cose, le ho denunciate ai Carabinieri. Se si sapesse il mio nome, ma preferisco che non lo si faccia, la missione punitiva che lei intendeva fare contro “nonno” Giovanni, la farebbero contro di lei. Io sono educata al perdono e non faccio differenza con lei, nonostante abbia cercato di mettermi in una luce che nemmeno so cosa sia. Anna ha terrorizzato Giovanni, lo ha condotto all’esasperazione. Lui non l’ha mai aggredita, ha finto tutto.

Non c’è mai stato un coltello, è stato lui a dire di averlo ma quel giorno che lei registra quell’audio, io ero a casa sua. Lui diceva che l’avrebbe ammazzata ma non lo avrebbe mai fatto. La prima volta mi era apparsa educata, gentile, mi faceva i complimenti. Studio a Torino e quando torno a Tempio, mi piace fare le torte e le porto anche a Giovanni, così come mi piace farle ad altri. E’ una passione. Cosa c’è di male? Bene, quel giorno che lei mi insultò, mi aveva prima fatto i complimenti, e poi è sbottata in una serie di vergognose parole, da p…ana, a b…ascia, senza un motivo. Questo è successo nell’estate del 2018. In seguito, anche minacce di aggredirmi con Giovanni che mi difendeva, tirandomi via da possibili litigi. Ma è possibile secondo te?».

I piccoli e grandi dettagli della vicenda di Laura

Il racconto della disavventura di questa ragazza, è pieno di piccoli e grandi dettagli, da una parte lei e la sua sensibilità, dall’altra una donna con evidenti disturbi della personalità che le sparla addosso, l’accusa di toccare “la sua luce della scala”, insensate accuse che non rientrano certo nelle  facoltà di una persona normale. Laura sa che Giovanni è impulsivo ma è buono e non farebbe mai del male a nessuno. Tuttavia, sa anche che la sua presenza nella casa del “nonno”, è vitale per lui. Lo rasserena, gli da quel calore familiare che a Giovanni manca.

Il suo racconto è stato depositato, assieme ad altri particolari, presso i Carabinieri del comando di Tempio. La prima volta, i Carabinieri di Tempio, cercarono la ragazza quando stava a Torino. Solo a sentire “Carabinieri”, lei tremò dalla paura. Cosa vorranno da lei i Carabinieri?

«La mia deposizione, chiesta da Giovanni a Tempio,  la rilasciai ai Carabinieri di Torino, che hanno una stazione proprio vicino a dove abito io nel capoluogo piemontese. Loro colsero il mio spavento e mi misero a mio agio. Mi tranquillizzarono, mostrai loro una foto scattata a Torino con Giovanni che venne a trovare me e mio fratello. Sono stanca, credimi Antonio, ho passato i giorni peggiori della mia vita. Natale andato con questa situazione, Capodanno meno drammatico ma sempre nel terrore che quella donna potesse fare qualche sciocchezza». 

La speranza e l’augurio di Laura

L’intervista con Laura, si chiude con le sue parole di speranza e di augurio.

«Vorrei solo che Giovanni ritrovasse la sua serenità, gli voglio un bene immenso. Vorrei anche che venisse fuori la verità anche per la giustizia. Sono sicura che una soluzione ci sia anche per la donna. Vorrei, infine, ripartire per Torino lasciando in “nonno” Giovanni la fiducia di ritrovarlo finalmente “guarito” da questa diatriba. Questo è il mio augurio per questo anno che non è iniziato proprio al meglio.

Grazie Antonio per questa opportunità che mi hai dato».

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