Le pecche e i difetti non sono polemiche.

La seconda sfilata di domenica va in archivio con tante opinioni contrarie.

Definire polemiche quelle che sono vere pecche e difetti di questa edizione del Carnevale è la solita schermatura di ogni anno. La corazza che trova tanti protettori, di solito parte interessata, ma anche moltissime opinioni valide e giustificate. Facile e anche comodo attribuire ai soliti noti detrattori, quelle che sono storture e prese di posizione ambigue e prepotenti. Come si fa a chiamare polemica l’assenza di comunicazione di questa edizione? Come non rilevare che a monte ci sono responsabilità che oggi si cerca di superare con rimedi, spesso peggiori dei mali?

Sapere che le agenzie di stampa, le testate giornalistiche, i blog, le TV e i siti di settore, alcuni altri siti di informazione molto seguiti, siano esclusi per “banali dimenticanze”, mi sembra un paradosso che non regge, né discolpa da veri e propri difetti.

Un carnevale che si proietta tra i migliori d’Italia, assestato dopo anni addirittura al 6° posto in Italia per numeri e importanza, perde di valore perché a monte esiste la grave assenza dei cosiddetti comunicati stampa. Un certosino e capillare lavoro degli anni precedenti, teso alla crescita e alla divulgazione, che d’improvviso si smarrisce dietro comunicati rilasciati a siti radio sconosciuti, o faziosamente inviati a chi avalla con mestiere qualsiasi notizia, magari strizzandogli l’occhio.

Che il sottoscritto sia mal visto da colei che si occupa di informazione, è cosa risaputa. Il riferimento non è di certo a quanti mi conoscono e sanno anche apprezzare il mio lavoro, semmai a chi aveva ed ha il dovere di inviare le notizie a tutti. Quanto meno a chi svolge da anni questo lavoro senza un tornaconto, né economico, né elettorale.

Pecche vistose, a cui stamani dal Comune hanno cercato di porre rimedio inoltrandomi loro stessi i comunicati, certo non chi lo avrebbe dovuto fare. Tiremm innanz!

Pecche e difetti della seconda sfilata

Non presenzio alla sfilata, ma leggo ogni commento postumo. Una sequenza di opinioni avverse che accusano di staticità la sfilata stessa. Oramai più simile ad una parata che non ha nulla della tradizione, non è piaciuta. Il cordone della sicurezza, obbligatoria ma anche intransigente all’eccesso, ha fatto il resto.

Simone Sanna

Si racconta di episodi spiacevoli che hanno interessato anche un noto e atteso protagonista delle sfilate, Simone Sanna. Gli viene impedito di stare libero come sempre accaduto, e lo si obbliga a rientrare nei ranghi dei figuranti estemporanei che sono il cuore del Carnevale stesso. Lui, che ogni anno ci regala arte e simpatia, quest’anno era la Venere del Botticelli, un’altra perla che si aggiunge alle sue tante indimenticabili apparizioni.

Ma l’organizzazione decide che deve stare nelle retrovie, distante a misura di sicurezza (?) per non intralciare gli altri e le loro performance.  Prima i carri a concorso, l’esibizione davanti alla giuria, e le solite coreografie delle quali si beano solo i fortunati seduti nella tribuna d’onore. La sola, peraltro, che consente di vedere tutto per via dello slargo stradale. Agli altri presenti tra il pubblico, l’amara passerella dei figuranti, dei carri e dei gruppi mascherati. “Noiosa”, dicono tanti.“Sembra la parata del 2 giugno”, aggiungono altri.  Dov’è allora “Lu carrasciali timpiesu? 

Qualche amministratore cerca di parare il colpo e si attarda a permettere a Simone di sfilare. Ma l’incanto si è rotto, Simone in un post decide che non sfilerà martedì e chissà, magari non lo farà più. I geni sono così, d’altronde, la nomea è basata su consensi non su artificiose e sbagliare decisioni dall’esterno. Come avere un’opera d’arte di gran valore e mettersela in cantina.

Valore sono sempre stati gli estemporanei, coloro che sono da sempre la spina dorsale del Carnevale tempiese. Che senso ha allinearli in uno spazio recondito di chiusura di sfilata? Manca “l’esprit du Carnaval” che è coinvolgimento e sane risate. La burrula, lo scherzo, l’allegria, allora dove si devono cercare? 

Pecche e difetti, non polemica

Le altre pecche riguardano lo scarica barile. Dal comune fanno sapere che la comunicazione non è loro compito ma di una società ben nota. Quindi, per rimediare, loro stessi mi inviano i comunicati della preziosissima società.

I problemi della sicurezza sarebbero del Comune ma ne dispone la Pro Loco la quale però risponde al piano di sicurezza predisposto dal Comune. Tutti innocenti, sino al 3° grado di giudizio, si fa per dire. 

Una cosa capisci subito. Se sei dalla loro parte, semplicemente perché hai a cuore la città, devi sempre esserlo, sennò ti fanno fuori anche quando ci sono errori vistosi. Se sei oppositore, ti deridono tranne poi accorgersi che la loro derisione è il tuo punto di forza. Parafrasando De Andrè: “ogni 5 anni c’è qualcuno che vota, ogni anno che passa c’è qualcuno che vola, a questo punto chi se ne frega”.

Perché sei nato libero se vuoi bene questa città? 

Me lo sto chiedendo da tempo, e so anche la risposta. Ma quegli altri, che hanno sempre una non risposta nell’arco, cercano di trafiggerti con la censura e il silenzio. Lo riscrivo, qualora non fosse chiaro, me ne impippo!

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