«Le proposte per la ripartenza» Biancareddu e i sindaci chiamati a dare risposte.

« Alcune cose si possono già fare, sono proposte che farò anche in Giunta relativamente alla Sardegna e non solo a questo territorio». Esordisce così Andrea Biancareddu, delegato alla cultura, pubblica istruzione, sport, spettacolo nella giunta Solinas. Il tavolo delle proposte che attende il domani, ma già aperto da tempo, anche i nostri sindaci del territorio. L’occasione per lanciare proposte per addivenire a qualche speranza di ripartenza, viene da galluranews che ha chiamato tutti i sindaci a confrontarsi tra loro e con i cittadini dell’alta Gallura. 

Sarà una video conferenza, domenica alle ore 19.00, con diretta sulla pagina facebook di galluranews, a promuovere questo tavolo virtuale che si prefigge di informare la popolazione su quello che è il momento attuale e i futuri scenari che si prospettano quanto mai incerti.

Un paese, una nazione da ricostruire ed interi comparti produttivi in ginocchio che vanno sostenuti e tutelati. L’emergenza Covid-19 ha letteralmente fatto implodere il sistema sanitario territoriale trascinandosi via anche le ultime speranze di salvare ospedali vitali e indispensabili. L’emergenza ha anche crocefisso le economie dell’isola, da quelle turistiche irrimediabilmente perse ai settori artigianali, agricoli e del commercio. 

L’Alta Gallura, con 10 comuni fa quadrato attorno all’Unione dei Comuni alla quale ci si è rivolti per questa discussione allargata ai cittadini col solo sistema attuabile in tempo di coronavirus, ossia le video conferenze.

Attendiamo che le adesioni ci siano, al momento è in piedi solo quella del sindaco Careddu di Luras e dell’assessore Biancareddu che ha garantito la sua presenza nel corso di una telefonata pomeridiana.

Quale futuro per il territorio? Sull’argomento, ci anticipa qualcosa qualcosa Andrea Biancareddu che rende note alcune possibilità immediate o quasi di ripartenza.

Biancareddu: «Le mie proposte per la ripartenza».

« Personalmente, a titolo di cittadino di questo territorio, vorrei dire la mia su alcune proposte che possiamo assieme già fare diventare operative. E’ il mio pensiero dunque e non quello della giunta regionale. In prima battuta, esprimere il mio totale apprezzamento per la risposta che fin’ora è arrivata dalla sanità del nostro ospedale. Tutta l’alta Gallura è No Covid, tranne qualche singolo caso, e questo lo si deve al personale sanitario, alle forze dell’ordine, in tutte le sue espressioni, al servizio di Protezione Civile e di tutto il volontariato.

Grazie a chi opera in prima fila dunque ma estendo il ringraziamento a chi ha lavorato in questo mese e più di chiusura di ogni attività produttiva, esponendosi di persona al rischio di un contagio. Grazie anche a chi poteva lavorare ma ha deciso di chiudere per il veto governativo.

I sacrifici di tutte queste persone e anche di chi ha ottemperato restando a casa, hanno prodotto dei risultati. Ora, dal momento che i risultati conseguiti fossero confermati e migliorati, bisogna pensare da oggi a cosa fare dopo che la curva cali. Dobbiamo essere pronti da adesso. Secondo me, lo ripeto sempre da cittadino, si potrebbe iniziare dall’edilizia.

Nel senso di recupero di edifici, centri storici, facciate, piazze, strade, sempre ottemperando al distanziamento e ai presidi che già questa categoria usa normalmente. La voce PIL e quello dell’indotto, idraulica, falegnameria, impiantisti, elettricisti avrebbe già una ripresa. Nessun aumento di volumetrie ma abbellimento e ristrutturazioni, edilizia migliorativa di fatto. In tal senso, sarebbe ottimale se si procedesse alla isurazione della temperatura delle singole persone impegnate, un’operazione che impegna poco tempo e garantisce il cantiere della salubrità indispensabile».

«Aprire bar, attività ristorative, ma solo all’aperto e seguendo le norme precauzionali».

« Se si aumentasse “gratuitamente”  il suolo pubblico dei bar e dei ristoranti? Rispettando sempre rigorosamente le norme del distanziamento, si accoglierebbero meno persone ma in spazi maggiori col distanziamento sociale garantito. su quattro tavolini, ad esempio non ci sistemerei 16 persone ma 4 disponendo i tavoli in quadrato. Ovvio che occorre più suolo pubblico che concederei gratuitamente agli esercenti.

La bellezza della città all’aperto, e parlo dell’intera Sardegna, consentirebbe di a riaprire in sicurezza e guadagnandoci dal punto di vista dell’attrattiva del luogo. Se si aprisse in locali chiusi con la modalità dei pochi clienti per la sicurezza, all’interno, ci vorrebbero ore di attesa prima del turno di ciascuno. Personalmente non entrerei nemmeno in un locale di 30 metri quadri con altre persone dentro. Altra cosa se mi posso sedere in una piazza adibita ad accogliere esercizi commerciali, bar o ristorazione, sapendo che gli altri avventori stanno alla giusta distanza dal mio tavolo. La sicurezza, all’aperto, col distanziamento è dieci volte maggiore che in locali chiusi.

Le proposte per i settori artigianali e del commercio e i fondi stanziati

Le imprese artigianali devono aprire prima, qualora un artigiano lavori da solo o con un dipendente o un familiare, penso alle pasticcerie o al cibo d’asporto o attività di bottega, con ingresso controllato. 

Sono proposte, ripeto, da parte di un cittadino. Non vorrei passare per colui che vuole fermare l’economia. Credo che alcune attività possano e debbano ripartire. Sono molto soddisfatto che la regione Sardegna abbia messo a disposizione 120 milioni di euro per i cittadini sardi. Per Tempio saranno circa 700.000 €, circa 800€ a persona disagiata per due mesi e 100 in più per ogni figlio. Lo ritengo un provvedimento meritorio. Anche il prestito alle imprese, se passasse una mia proposta, avrebbe due anni di pre ammortamento e dopo due anni si inizia a restituire il prestito con un tasso decisamente conveniente. Io farò questa proposta e spero che venga ascoltato »

Ultima osservazione sui guanti monouso tra le proposte di Biancareddu

Un argomento quello dei guantini monouso resi obbligatori dalle ultime disposizioni del decreto e inseriti nella ordinanza del comune di Tempio. Da precisare che almeno la metà dei medici consulenti dell’ISS (istituto Superiore di Sanità le considera dannose) e su questo problema, anche l’onorevole Biancareddu esprime la sua opinione.

« Secondo moltissimi medici sono sbagliati. I guanti si sporcano dopo poche ore e vanno gettati. Non prendiamoci in giro, bastano all’esterno o dentro l’attività commerciale il dispenser igienizzante per mani. Teoricamente, dovremmo cambiarceli ad ogni occasione,. Se faccio la spesa ed esco tre volte ne utilizzo tre paia. Mi sembra assurdo, considerando che tra guanto e mano nuda non c’è differenza. Entrambi si sporcano. Meglio il lavaggio accurato e il disinfettante dentro le attività commerciali, siano esse panetterie, tabaccherie, edicole, supermercati, etc.».

Anche in questa occasione, il parere di Biancareddu sembra contrariare chi ha invece creato allarmismo e sanzioni in questa città con cartelli all’ingresso che invitano all’obbligo dell’uso di questi dispositivi che, davvero, non servono a nulla. E non è il parere di un tecnico che pure è anche venuto fuori dalla video conferenza di lunedì 13 scorso, ma il semplice buon senso e la dannosa e ostinata convinzione che un provvedimento teso a migliorare la sicurezza, in realtà la peggiora.

 

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