Mario Langiu, la musica nel sangue, se ne va a 71 anni.

Scrivere di Mario Langiu, 71 anni compiuti a gennaio, deceduto ieri sera dopo una breve quanto feroce malattia, vuol dire raccontare di un musicista, casualmente ferroviere. La sua preparazione e conoscenza nell’ambito musicale era tanta, da quella della musica etnica e di ricerca a quella folk.

” Sto lavorando -mi disse qualche anno fa – ad un progetto di ricerca. Manca, a mio avviso, la conoscenza vera di quanta storia ci sia dietro delle musiche etniche sarde. Mi piacerebbe parlartene, magari con la chitarra tra le mani”.

La chitarra,  il suo strumento usato da ragazzo nelle sue numerose esperienze dei primi gruppi degli anni ’70 che a Tempio si facevano largo. Raffinato musicista e cultore vero della musica che era la sua vita. Poco importa che fosse un dipendente delle Strade Ferrate Sarde. I treni e i bus erano il mezzo per vivere, la musica era la sua vera grande vocazione.

La sua lotta per la sanità pubblica

Negli ultimi anni ci siamo sentiti diverse volte, a causa di una malattia invalidante che aveva Caterina, la sua dolcissima moglie. Era il 2017, aprile quando mi chiama per raccontarmi la storia del farmaco indispensabile alla moglie.

” Questi ritardi – mi diceva – su farmaci indispensabili per mia moglie. Dei criminali, giocano con la vita della gente”.

“Sarei con voi giorno e notte – mi disse dopo aver saputo dell’occupazione del Paolo Dettori – ma non posso star seduto e poi ho mia moglie con seri problemi”. Già lo sapevo, mi aveva parlato tempo addietro del rischio che determinati presidi sanitari non venissero più erogati dal SSN.

Stabilimmo anche un contatto di mutua conoscenza delle cose che erano a monte dei problemi sull’erogazione di farmaci salva vita. L’Assl rispose alle nostre sollecitazioni, raccontate anche su questo blog. Allora si ottennero risultati, tranne poi ripresentarsi l’anno successivo. L’azienda non dispensava più il farmaco con cui la moglie aveva dei benefici.

Ricordi Antonio – mi dice Caterina stasera nella camera mortuaria dell’Hospice di Mantelli, accanto al feretro di Mario – quante pene per la storia del farmaco?”.

Come dimenticare una vicenda che rappresentava il prosieguo della vita di una persona, il distacco seppure temporaneo dai dolori lancinanti. Malattia di cui anche Mario soffriva ma la sua, diceva, “era controllabile, io penso a Caterina”. ” Lui dava forza a me ma tra me  e lui ero io la più forte”, mi dice la moglie. “Stava male ma si faceva forte per me”.

Mario e la sua lunga attività musicale raccontata con delle foto

Stefano, uno dei tre figli di Mario, mi invia delle foto, le metto assieme in questo quadro che racconta di lui e dei gruppi nei quali è stato.

La storia delle band tempiesi, passa anche attraverso questi ricordi. Ragazzi di poco più di 20 anni che univano la comune passione per esibirsi, suonare in locali, a carnevale, ovunque si presentasse un’occasione. Dai lontani, ma impressi tutt’oggi, Play Boy, alla fondazione del primo Coro Gabriel di cui Mario fu uno dei promotori. Sono più di 50 anni di musica, mai trascurata nemmeno negli ultimi tempi, quando una improvvisa e drammatica patologia lo colpisce. E’ gennaio, 2019 quando si accorge che c’è dell’altro. Cede le armi. Da un ricovero ospedaliero che volle fare a Tempio alla sua morte, passano meno di 30 giorni. Andato via nella compostezza del dolore della moglie e dei figli.

Una delle prime formazioni del Coro Gabriel. Mario è al centro coi baffi.

La camera mortuaria si riempie di gente. E’ conosciuto lui ma tutta la sua famiglia. La sala si riempie di cordoglio, mentre in disparte Stefano, che ricorda di avermi conosciuto da giovanissimo allievo nel tennis, mi invia delle foto in bianco e nero. Sono tutti giovani musicisti o musicanti se preferite. Il volto di Mario  osserva l’orizzonte, c’è lo spirito di chi la musica la viveva come un sogno. Anche oggi è così, segno intramontabile di chi suona o canta per emozionarsi prima di emozionare.

Domani venerdì i funerali di Mario

I funerali di Mario Langiu saranno venerdì 26 luglio partendo dall’Hospice di Mantelli per la chiesa di San Giuseppe, alla ore 9.50. L’abbraccio affettuoso a Caterina, ai figli Massimo con Tiziana e i figli Lucia e Andrea, Daniele col figlio Dario e Stefano con Marina e i figli Mara e Egor.

Un sentimento particolare per i fratelli Domenico e Antonello,  e per Graziella che ha voluto dirmi del caro zio. Come detto a lei, lo avrei fatto ugualmente, tra me e lui c’era stima e considerazione reciproca.

Riposa in Pace caro Mario.

 

 

 

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