Medicina Paolo Dettori, sospensione temporanea.

L'esigenza di reperire personale sanitario per affrontare l'emergenza covid sta determinando l'ennesimo scippo a danno dell'ospedale.

Medicina Paolo Dettori, tra i pochissimi reparti dove ancora sono attivi i ricoveri e una piena operatività, viene chiusa, seppure temporaneamente. L’esigenza, derivata da questa straordinaria ondata di contagi covid, pare abbia determinato, nell’ATS Sardegna, la scelta di trasformare, e sarebbe l’ennesima volta, tutta la sanità in emergenza covid. Tutto questo mentre l’OMS sta dichiarando la fine imminente della pandemia e l’altrettanto auspicato ritorno alla quasi normalità.

Notizia di ieri, domenica 23 gennaio 2022, il personale sanitario della Medicina del Paolo Dettori viene in blocco trasferito a Olbia. La quarta ondata pandemica, attualmente in corso, causata da una prevalenza della variante omicron ad elevatissima contagiosità e la continua centralizzazione di pazienti dagli Ospedali periferici soprattutto della Gallura e del Nuorese, ha determinato un grave sovraffollamento del Pronto Soccorso e la saturazione dei reparti COVID.

Le criticità sopraggiunte, tra le quali la mancanza di personale sanitario, complicata dalla positività al tampone molecolare di 107 operatori sanitari (infermieri 40% – medici 12% – OSS 11% – specializzandi 11% più altre figure, rendono difficoltosa la gestione delle patologie non covid. In ragione di tutto questo, si rende necessario, secondo quanto ha deciso l’ATS Sardegna,

  1. L’attivazione delle postazioni di terapia intensiva dell’Ospedale di Nuoro (previsti 12 PL) 
  2. L’attivazione delle postazioni di terapia sub-intensiva e degenza ordinaria dell’Ospedale Mater Olbia
  3. La centralizzazione a Sassari dei soli casi complessi con infezione da SARS-COV- 2 concordando il trasferimento con il Direttore del PS 
  4. L’apertura di reparti a degenza ordinaria con adeguato numero di PL negli Ospedali di Nuoro, Olbia, Oristano.

Medicina Paolo Dettori, a pagare sempre gli stessi. Il silenzio delle autorità politiche.

Spiegate le ragioni di questa ennesima privazione di servizi sanitari, a pagare sono sempre gli stessi. Il Dettori, già ampiamente depredato, ancora una volta è costretto a pagare questo disagio. Si pensi semplicemente alla tipologia dei pazienti della medicina. Persone anziane e vecchie in prevalenza, trasferite “d’imperio” a Olbia perché il personale sanitario deve andare a coprire le carenze per l’emergenza covid.

Il silenzio rumoroso delle istituzioni politiche del territorio, spaventa molto di più dell’emergenza sanitaria. Un vuoto che atterrisce perché reiterato, durevole come un cancro, vigliacco quanto la palese  strafottenza sull’argomento. Sindaci in silenzio, amministrazione locale che non va oltre le letterine di Natale all’azienda, popolazione vittima del disagio che non riesce a muoversi perché priva di qualsiasi riferimento politico degno di tal nome.

In questo impasse, peggiorato da discriminazioni e restrizioni governative, è difficile muoversi. Organizzare è complicato, radunare gente impossibile, chiamare a raccolta vietato. Il terreno è ideale per proseguire in questa devastazione quotidiana del diritto alla salute. Ciò, la politica lo sa bene. 

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