Monte Pinu, lavori sospesi. La nota di Confapi

Tavolo Associazioni Gallura e nell’Osservatorio territoriale sugli appalti pubblici.

Monte Pinu.  Quando il traguardo sembra a un passo, ecco che avviene la foratura. Il ciclista resta fermo in attesa dell’ammiraglia che gli porti una bici nuova o una ruote in cambio. Sembra questa la metafora dell’ennesima beffa per i galluresi che vedono i lavori su Monte Pino sospesi davanti alla dirittura d’arrivo. La Confapi che raggruppa diverse sigkle sindacali ci invia la seguente nota sull’argomento.

foto galluranews

Sono passati quasi 6 anni dalla tragedia di Monte Pinu che non fece franare solo un ponte ma causò anche la perdita di tre vite umane. A distanza di quella tragica giornata, si riponeva  speranza nei lavori di rifacimento della strada. Dopo che lo scorsoi anno avevano avuto una svolta. La data di conclusione prevista  era agosto 2019 con la riapertura definitiva in autunno.

La nota Confapi su Monte Pinu

«Il giorno dello “Sblocca cantieri”, per la Gallura ha rappresentato l’ennesima occasione per tracciare un bilancio amaro sullo stato dei lavori nel settore delle infrastrutture pubbliche.

Dopo le traversie che hanno accompagnato la Sassari-Olbia ancora incompiuta, gli organi di informazione ieri hanno diffuso la notizia della sospensione dei lavori di un’altra opera di interesse prioritario per il territorio: il collegamento tra Olbia e Tempio.

Ed è unanime lo stigma espresso dalle sigle datoriali e sindacali riunite nel Tavolo Associazioni Gallura e nell’Osservatorio territoriale sugli appalti pubblici, organismo di vigilanza costituito dal Tag a fine 2018.

Rimarcano nella nota, a firma congiunta, Gino Salaris coordinatore del Tag, e Benedetto Fois presidente dell’Osservatorio, che la concomitanza della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che dovrebbe imprimere un’accelerazione agli appalti pubblici suona come una beffa nel nord est dell’Isola.

Gino Salaris e Benedetto Fois dal T.A.G. su Monte Pinu

“Non siamo sorpresi, ma profondamente indignati. Ancora una volta l’aggiudicazione di opere pubbliche con il sistema del massimo ribasso non ha solo conseguenze nefaste per il territorio. Genera anche quelle ormai ben note distorsioni sul mercato e sulla concorrenza tra imprese, che tuttavia si stenta ancora a correggere”.

Si sottolinea questo, ricordando la lunga attesa e i disagi sopportati dalle comunità galluresi per il ripristino del tratto stradale di Monte Pino, ancora interrotto dopo l’alluvione del novembre 2013.

“Sempre più spesso si assiste all’aggiudicazione di lavori pubblici a prezzi incongrui o addirittura “fuori mercato”.

I costi del lavoro non sono in linea con i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative. Questo significa andare incontro a ritardi imprevedibili nei tempi di consegna da parte dell’impresa affidataria o peggio che l’opera venga destinata a restare incompiuta.  Nel frattempo o prezzi  levitano per far procedere lo stato di avanzamento dei lavori con disservizi e costi maggiorati che si scaricano sulla collettività”.

Dal T.A.G. l’esortazione a superare questi ostacoli

Dai due presidi delle organizzazioni territoriali giunge una nuova esortazione alle stazioni appaltanti. Già in fase di predisposizione dei capitolati d’appalto, negli avvisi pubblici di gara siano stabiliti prezzi in linea con il mercato e la normativa vigente. Dai costi del personale, alla qualità dei materiali impiegati, alle opere generali. Tutto può essere ricondotto a parametri certi fissati dalla legge, dal mercato e dai contratti collettivi di settore.

Una sollecitazione anche agli enti competenti.  Occorre una puntuale e diffusa vigilanza sulla corretta applicazione dei contratti e delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in primis nei cantieri delle opere pubbliche.

Nel recente incontro del Tag con i rappresentanti della Gallura in Regione, si sottolinea come proprio con riferimento alla Olbia-Tempio si era avuta la rassicurazione di come l’Anas si stesse adoperando per Monte Pinu. Ci sono state opportune verifiche e correzioni nei riguardi della ditta esecutrice per una celere ripresa dei lavori.

Ma, alla luce degli attuali sviluppi della situazione, sarebbe opportuna una reazione unitaria e determinata della Gallura e dei suoi rappresentanti a tutti i livelli.

“Un territorio che aspira a crescere non può prescindere dal completamento di una rete infrastrutturale, oggi inadeguata e obsoleta.  Soprattutto nella viabilità sia interna che esterna” concludono Gino Salaris e Benedetto Fois».

Gino Salaris  (Coordinatore pro tempore Tavolo Associazioni Gallura)

Benedetto Fois (Presidente Osservatorio Territoriale Appalti Pubblici)

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