Olbia, 5 Stelle Sardegna chiude ancora le trasmissioni. Nove mesi di mensilità arretrate e una situazione ormai insostenibile.

Olbia, 7 mar. 2015-

Il Comunicato dei dipendenti, in accordo con i sindacati CISL e Assostampa:

“A fronte dell’impegno dimostrato a più riprese nel garantire le fasce informative, le produzioni e, in generale, la continuità nella programmazione, spiace prendere atto del totale disimpegno, sia formale che morale, posto in atto dalla proprietà nei nostri confronti. Sono ormai nove le mensilità in arretrato. Ci pare che gli unici ad aver dimostrato attaccamento all’azienda e serietà nel rispettare i patti siamo noi. Anche l’accettazione di un’ulteriore tranche di cassa integrazione in deroga, a partire dal primo febbraio e per cinque mesi, senza avere garanzie scritte sul saldo integrale o parziale degli arretrati né sulla ripresa dell’erogazione della quota di stipendio che dovrebbe garantire, rappresenta un’ulteriore dimostrazione del nostro spirito di sacrificio. 

Ciononostante, l’editore dà l’impressione di sfruttare a proprio vantaggio, avvalendosi di un comodo attendismo, la fase preliminare del concordato preventivo al quale l’azienda ha fatto ricorso ai primi di febbraio. Con il risultato che, a tutt’oggi, non possiamo contare su alcuna speranza di pagamento, né della quota ordinaria di stipendio, né degli arretrati maturati, né tantomeno della quota “morale” di 200 euro settimanali che l’editore si era impegnato a garantire di fronte ai rappresentanti sindacali il 5 gennaio scorso.  Essendo tutto ciò intollerabile in qualunque contesto lavorativo e preso atto della totale assenza di prospettive che questa azienda continua a proporre ai suoi dipendenti, l’assemblea dei dipendenti, in accordo con  i sindacati Cisl e Assostampa,  annuncia il fermo totale dell’attività fino al pagamento di almeno uno stipendio”.

Una considerazione personale su questa triste vicenda che dura da troppi anni e di cui la proprietà si è disinteressata venendo meno anche ad impegni precisi. Vero che la situazione economica che tutti ci troviamo ad affrontare sta mettendo in ginocchio la nostra isola e non solo, vero è che la proprietà non naviga certamente in buone acque ma resta il dubbio, dinanzi a tale perseverante e colpevole silenzio, che si stia andando oltre ogni limite.

Non è tempo di parole, nè di false aspettative. E’ ora che da parte delle istituzioni della città si affronti questo problema. La televisione di Olbia, è la televisione della Gallura, la sola che ha sempre garantito pluralismo di informazione e obiettività su tutti i fronti. Ripensando alle vicende calcistiche del Parma Calcio, laddove sono venuti meno i presupposti di serietà di un presidente di calcio, è stato il sindaco e la Lega a farsi carico degli impegni per evitare il fallimento. Dove sono gli onorevoli di quella città, sempre pronti a difendere i propri privilegi quando occorre e così lontani da una televisione che appartiene a Olbia, alla Gallura e a tutta l’isola?

Come mai chi si erge a paladino per difendere l’olbiesità, a rivendicarne i diritti lesi, ora tace?  

Provo rabbia e tanto livore per questa politica di uomini populisti e demagoghi quando gli fa comodo. Quando le vicende umane di tutti i dipendenti non vengono sentiti motivi di emergenza di un territorio, a che serve continuare a pensare che loro, i politici, stiano dalla parte della  gente?

Solidarietà agli amici di Cinquestelle sardegna e un invito a lottare ancora, a non rinunciare mai ad esprimere il loro forte dissenso da tutti coloro che hanno blaterato tanto, ad iniziare dalla proprietà, e che stanno risolvendo alla loro maniera anche questa vicenda: totale disinteresse.

Forza ragazzi, non mollate. Tempio è con voi

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