Olbia: un articolo condivisibile apparso sul giornale. Un ragionamento e una riflessione sulla poca o nulla lungimiranza dei politici galluresi.

Tempio Pausania 10 giugno 2014-

Vi riporto un articolo apparso in cronaca di Olbia a firma M.B. e poi faccio delle mie personali riflessioni.

Si parla di servizi sanitari e di posti letto, ma dietro le quinte il vero problema è che ancora una volta sulle questioni che contano la Gallura non si presenta unita alla meta. La partita del San Raffaele, infatti, segue di qualche mese quella – altrettanto importante – del tribunale e del riordino dei servizi giudiziari nella provincia. Una battaglia conclusa con morti e feriti: un tribunale conteso tra Olbia e Tempio, una sede staccata (Olbia) chiusa e abbandonata con buona pace degli avvocati che nella crociata per il tribunale olbiese hanno investito energie e carta bollata. Prima ancora c’era stata la Provincia: l’oscuro oggetto del desiderio oggi in liquidazione commissariale senza neanche troppi rimpianti. Il prossimo campanello d’allarme sarà quello dell’Autorità portuale, altro ente in odore di soppressione o accorpamento in un più generale piano di riassetto nazionale. A questi appuntamenti cruciali per lo sviluppo del territorio la Gallura si presenta divisa con i suoi sindaci sempre in ordine sparso. Una debolezza sempre più evidente che trasforma il territorio in una facile preda per chiunque decida di chiudere un ospedale oppure un tribunale.(m.b.)

Ha ragione il giornalista. Facciamoci del male è l’imperativo più utilizzato dalla nostra classe dirigente. La guerra intestina, alimentata da senatori olbiesi ha prodotto anche questi risultati. Mi riferisco al tribunale ma possiamo estendere il concetto anche al distretto sanitario di Olbia con i suoi comuni di riferimento e a quello di Tempio dove si assiste impauriti e scoraggiati a scippi di ogni tipo. Il San Raffaele e i suoi posti letto, essendo contingentato questo numero da cifre inappellabili, quelli della popolazione che persiste nel territorio della ASL 2, comporterà l’inevitabile perdita di posti letto negli ospedali di Olbia e di Tempio nonché in quello di La Maddalena. Il Direttore Fadda si affanna quotidianamente a rassicurare tutti su questa possibilità assolutamente non vera. Tuttavia,  le Aziende sono aziende e se mancano i numeri, e le strutture che devono produrre questi numeri sono legati al numero complessivo degli utenti, assisteremo ad ulteriori perdite dolorose che si aggiungono a quelle registrate in questi anni. 

Qualche voce fuori dal coro l’abbiamo sentita in questi mesi, quella del Sindaco di Calangianus ad esempio, che giustamente, nel caso possibile di perdita di importanza e di posti e di servizi nel nosocomio tempiese, propone la scissione da Olbia e un ritorno a Sassari. La qual cosa produrrà un effetto devastante per l’ASL 2 che non avrebbe più i numeri sufficienti a garantirne l’esistenza e quindi sarebbe a rischio chiusura. Nonostante il SI al progetto San Raffaele sia discutibile per il nostro territorio, non ci bastano le rassicurazioni del Direttore Generale dell’ASL Fadda così come non bastano le voci dei sindaci che richiedono attenzione e certezze. No, Signori amministratori. Non bastano le vostre parole e sentiamo che la terra sta diventando fragile sotto i nostri piedi, sempre di più. Uniti si vince, quasi sempre. Bisogna vincere le battaglie e non pensare a non perderle. La politica che conta in Regione si è allontanata da questo territorio e la politica di Pigliaru e dei due soli esponenti galluresi non ci rende sereni. Ingabbiati nei privilegi che andranno da tutt’altra parte, Tempio e tutti i comuni del distretto della nostra città devono far fronte comune e unitariamente battersi per vincere e solo per quello. “Mala tempora currunt” e noi assistiamo impotenti, ma perfettamente informati, a questo sfacelo che sa di abbandono e di assenza di giustizia. Gli errori commessi in sede di elezioni regionali stanno producendo i primi frutti”acerbi” e a noi non resterà altro che leccarci le ferite sempre che abbiamo qualche disinfettante da utilizzare. Fra poco nemmeno i presidi indispensabili saranno disponibili.

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