Olbia, C’era una volta una principessa. Intervista a Giuseppe Ortu sulla ricostruzione storica di un periodo della nostra storia in Gallura.

Olbia, 24 giugno 2014-

La Nuova Sardegna ha scritto così dell’evento straordinario che sta caratterizzando questo scorcio di giugno e i prossimi primi giorni di luglio, ossia la mostra fotografica di Giuseppe Ortu C’era una volta una principessa.

Una storia di amori e di battaglie è l’occasione per un tuffo nella profondità pressoché sconosciuta della Olbia medioevale. Un viaggio nel tempo lungo otto secoli, alle radici del Giudicato di Gallura. Una recherche affidata non a un libro di testo, ma a uno shooting fotografico che colpisce al cuore l’immaginazione e stimola la curiosità.

Abbiamo voluto vedere coi ostri occhi la mostra e Giuseppe Ortu ha aperto per noi, in esclusiva, perché la mostra è visitabile solo dalle ore 19.00 alle ore 24.00 di tutti i giorni sino al prossimo 6 luglio, presso l’Expò,  struttura a valle di Piazza Regina Margherita.

Le parole da dire sarebbero troppe e ci limitiamo solo ad evidenziare un clamoroso tuffo nel passato storico della nostra Gallura, ricostruita nei personaggi reali , qualcuno anche di pura fantasia, per far capire a chi ancora poco sa che la Gallura ha avuto in quel periodo una vera principessa, Si narra infatti del matrimonio tra la tredicenne Elena De Lacon, giudicessa di Gallura, e il pisano Lamberto Visconti, celebrato nella basilica di San Simplicio nel 1207. La ricostruzione scenica è avvenuta nella basilica di Sant’Antioco ad Ozieri con attori della strada, nel senso buono del termine come ci dirà Giuseppe Ortu, che sono stati scelti dopo un minuzioso casting da Ortu e poi immortalati nelle pose che caratterizzano la mostra e nel film, una vera preziosa lezione di cinema, che invitiamo a vedere.

Erano 6o tra modelli e persone comuni, oltre a costumisti e truccatori. Gli “attori” sono stati  scelti per i loro tratti somatici e per una verosimile affinità coi volti del nostro medioevo in Gallura.

Gli abiti storici e gli accessori sono stati selezionati e messi a disposizione dall’Associazione Giudicato di Torres, dalla Compagnia d’armi medioevali di Sanluri, dalla Sala d’armi le 4 porte, più un bellissimo falco pellegrino addestrato dall’associazione Falconieri di Sardegna. Importante il contributo offerto da Don Francesco Tamponi, incaricato regionale per la cura dei beni culturali ecclesiastici che ha autorizzato l’utilizzo di arredi, accessori e beni archeologici. Fondamentale, poi, l’apporto di esperti e appassionati di storia medioevale della Sardegna, come il Professor Gianfranco Saba.

Raccontare questo periodo oscuro, controverso della nostra storia è stato ed è lo scopo primario della mostra che ha richiesto due anni di lavoro e che si prefigge nelle prossime tappe, di cui parlerà Giuseppe Ortu nella nostra intervista, di essere d’ausilio per le scuole e per quanti vorranno tuffarsi nelle affascinanti e tenebrose atmosfere dei quell’evo sconosciuto. Le musiche del grande Sandro Fresi, musicista tempiese, sempre alla ricerca di sonorità perdute e primo estimatore di Ortu nel suo progetto, ha dato un’impronta emotiva suggestiva. E’ quasi parso, ascoltando queste musiche e vedendo il film, che musica, personaggi, storia fossero tutt’uno, legati in un connubio perfetto.

Ecco la nostra intervista all’autore Giuseppe Ortu.

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