Ombre sulla giunta comunale a 5 mesi dal voto.

Le ombre sulla giunta comunale diventano man mano sempre più lunghe. All’orizzonte scelte importanti, se non fondamentali per il paese, e vice sindaco e assessori, continuano  ad apparire forti e coesi. Una forza che deriva da tracotanza e sprezzante sicurezza, come se nulla fosse accaduto in questi ultimi tempi. Dall’abbandono dell’assessore Lattuneddu, dalla precedente defenestrazione della Amic, ex delegata ai servizi sociali, si è giunti ad un altro assessore indagato e un rientro, dopo clamorose scelte dell’allora sindaco Biancareddu, per il suo allontanamento, la Aisoni.

foto RTG

Un via vai di assessori che assomiglia ad una via crucis, e che oggi si tiene in piedi in virtù di un magico collante che si chiama Rinaggju. Quell’affare, perché di affare deve trattarsi, sembra aver agito come una pozione  magica. Non solo ha ricongiunto la Aisoni, rimasta al palo per un anno e mezzo quando fu cacciata dal sindaco, ma anche l’intera minoranza. Solo la Liguori ha espresso,  per conto  di Tempio Libera e Democratica, un comunicato di auspicio per le  dimissioni dell’assessore Quargnenti. Il resto, Ripensare Tempio, sta forse ancora meditando su cosa e sul come ripensare la città.

La città è divisa, tra chi parteggia per una vendita, dietro fantomatici posti di lavoro, e coloro i quali vorrebbero che tutto fosse demandato a chi prenderà le chiavi del municipio tra pochi mesi. La seconda scelta, decisamente saggia e prudente, cozza con chi in quel compendio ha evidentemente degli interessi personali o imprenditoriali. Costoro, forse convinti che basta fare per essere imprenditori, si sono anche arrogati il diritto di lavori non autorizzati a monte e fanno leva su prospettive di sviluppo che, come il resto, sono esclusivamente sulla carta. E di carte, comprese anche quelle di una società fantasma, se ne sono viste troppe in questi 5 anni. 

Le ombre nel pensiero della ex consigliera di maggioranza

A che titolo si scrivono queste cose? Semplice, quanto banale, la risposta. A pieno titolo, quello di un cittadino che si è letteralmente rotto le palle di assistere a teatrini di cabaret, con chi si palleggia la cosa pubblica, la passa al compagno che tira in porta per fare goal. Scene e commedie viste e riviste dove tutti sono assenti, ancorché complici silenti, e assistono passivamente alla decadenza di una città, un tempo lontano, orgoglio di tanti di noi. 

La sanità impreca, il sociale urla, la politica segue un percorso standardizzato e appiattito sulle solite posizioni e sulle stesse persone di sempre.

Alessandra Amic, riprendendo  il comunicato di Resistenza Gallura, al momento la sola opposizione degna di essere definita tale, scrive:

«In merito a questo comunicato di Resistenza Gallura, per onestà intellettuale devo ribadire che, per quanto mi riguarda ho già preso atto dell’ennesima conferma del fallimento di questa amministrazione. Da essa, ho voluto prendere le distanze, senza alcun timore, molto tempo fa. Lo feci quando sono uscita, volontariamente, dal gruppo di maggioranza creando il gruppo misto, di cui oggi fa parte anche l’ex assessore Lattuneddu.

Non condividevo prima il modus operandi della giunta, né lo condivido ora. Questo modo di fare politica, o meglio di non farla nell’interesse della città, non mi appartiene. Ritengo sia giunto il momento di tornare tutti a casa,senza ma e senza se ,perché non vi sono più le condizioni per proseguire».

Le ombre si allontanano con una presa d’atto della debolezza assoluta della giunta

Chiaro e lampante che le dimissioni della giunta, verrebbero salutate come atto di dignità e buon senso, evidentemente sarebbero quello scatto che renderebbe le successive scelte più ponderate e meno frettolose.

Dal palazzo si attendono segnali, che non siano fumate nere ma di luce che quelle stesse ombre pesanti sappiano diradarle. Quel che si teme, invece, è che questo persistente silenzio, forse utile a chi prepara una strategia per le prossime amministrative, non sia degno di chi amministra questa città.

Le ombre si allontanano solo quando la verità delle cose viene appurata e messa in giusta luce. E questo, purtroppo, non sta avvenendo. 

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