OSS, l’Hospice e il precariato.

Sul ruolo degli OSS, ovvero gli operatori socio sanitari , si scrive poco o nulla, quasi fosse una categoria di minore importanza relegata d un ruolo subalterno nel campo sanitario. Eppure, alla luce di un lavoro indispensabile, suffragato dalle necessità della vita di un servizio sanitario, sembra che la figura dell’OSS sia in discussione. Relativamente almeno a quanto accade nel Nucleo Hospice di Tempio Pausania, aperto dal mese di aprile 2017 e che il tempo conforta di una sua indiscussa importanza. Tante sono le analogie col caso degli autisti delle ambulanze di cui ci occupiamo da tempo.

Ne parlo con un OSS in servizio al Nucleo Hospice di Tempio, adiacente a quella RSA di Mantelli mai aperta. Almeno questo servizio, che gode della stima di tutta la comunità che vi afferisce, talvolta per un fine vita di grande dignità, ma anche per casi di ritorno a casa dopo le necessarie cure di pazienti terminali. L’OSS si chiama Massimo Zoccheddu, ha 46 anni fra poco e viene da Bauladu in provincia di Oristano. Fa parte del Comitato Autonomo OSS 2013, una sorta di sindacato autonomo che raggruppa una parte dei suoi colleghi oggi sulla graticola di possibili e prossimi licenziamenti.

Massimo Zoccheddu, OSS per scelta e vocazione

Lo incontro alla Fonte Nuova, luogo estivo dei tempiesi, ha con se ampia documentazione della loro vertenza sospesa tra volontà ATS non proprio conforme ai loro status e una speranza legata alla volontà politica attuale che segue con attenzione anche il loro caso.

” Tutto nasce dalla legge finanziaria 145 del 2018. La legge in questione mette dei limiti alle graduatorie anche degli OSS di Sassari, Oristano, Nuoro e Cagliari 2013. I limiti sono le scadenze delle graduatorie che scadrebbero a settembre di quest’anno, ossia fra tre mesi circa. La legge per queste graduatorie del 2013, impone dei corsi di aggiornamento. Ciò vuol dire che senza questo corso non si potrebbe assumere né a tempo determinato, né a tempo indeterminato”.

“Adesso tu sino a che sei assunto, immagino a tempo determinato?”

” Si, è a tempo determinato sino a ottobre 2019. Sono a Tempio da gennaio 2017 e quindi ho ancora circa 4 mesi di lavoro. Ho sempre lavorato in maniera continuativa da quando si è aperto il nucleo Hospice, da aprile 2017″.

” Quanti siete come OSS all’Hospice e quanti altri professionali e medici ci lavorano?”

” Siamo 7 OSS e tutti a tempo determinato. Fummo assunti per poter aprire il servizio e quindi da precari siamo andati avanti fino ad oggi. Oltre a noi OSS ci sono 7 infermieri professionali però questi a tempo indeterminato. I professionali arrivano al Nucleo da luglio 2017 tramite la graduatoria di Nuoro del 2016. Assunti di proposito per il Nucleo Hospice. I medici invece ruotano e sono 4 o 5, e provengono tutti dalla Oncologia di Olbia di cui facciamo parte anche noi che lavoriamo qui al Nucleo Hospice di Tempio. All’Hospice arrivano in buona sostanza malati oncologici”

” Immagino che il servizio che offrite come OSS non si limiti solo ad un ruolo palliativo ma che questa scelta che avete fatto sia anche pregna di sensibilità e amore per il prossimo. E’ così?”

” Si, è così. Non esiste solo una preparazione generica sui malati ma anche una vera vocazione a questo genere di pazienti che spesso hanno bisogno di supporto psicologico per altri problemi sociali che vivono. Capita che in famiglia non possono essere seguiti, o stanno troppo male, o nessuno li può seguire. MI piacerebbe però smentire un luogo comune sull’Hospice. Non è l’anticamera della morte. Intanto perché è una definizione errata e disumana, poi perché non sono pochi gli esempi di chi torna a casa dopo le cure oncologiche”.

Noi OSS lavoriamo in un posto pieno di vita

” Sembra un paradosso, invece nell’Hospice è pieno di vita. Si lavora in squadra, in perfetta armonia, si infonde serenità a chi non ne ha più, si cerca di sorridere sempre, dare anche speranza. Questo è l’ambiente dove lavoriamo. Io, poi per una mia forma mentis particolare, amo lavorare coi pazienti psichiatrici, l’ho fatto per 15 anni vicino a Oristano in un istituto presso una struttura privata gestita dalle suore. In Hospice ne trovo tanti di malati che hanno bisogno di un sostegno psicologico, forse quello più importante in casi dove purtroppo il paziente non può farcela a sopravvivere. L’Hospice nasce proprio per un contatto diretto, giornaliero col paziente terminale. Col paziente non ci sono solo le cure ma lo stargli accanto, viverlo, parlarci, quindi non solo nei suoi bisogni sanitari o medici. Per questo sono pochi i letti a disposizione e per questo esiste anche il nostro supporto”.

” Parliamo ora delle graduatorie Massimo. Il problema della vostra istanza, qual’è?”

” Si. L’ATS segue le indicazioni della legge 145, quella di bilancio di cui ho detto prima. La legge prevede dei corsi di aggiornamento che l’azienda a noi non vuole farcelo fare. Mi spiego meglio, non vuole che lo facciamo perché, a loro avviso, è un costo esagerato per tutti gli OSS come me, circa 170 in tutta la Sardegna. In realtà, il motivo è che devono dar luogo alle graduatorie nuove e scavalcare le nostre. Quindi vogliono rimetterci nel precariato e prendere altra gente al nostro posto. Lo stesso è accaduto agli autisti delle autoambulanze, che tu stai seguendo sul tuo blog. Analogie legate stavolta, non a corsi ma alla assunzione di nuove persone. L’ATS non lascia per più di 3 anni i lavoratori assunti a tempo determinato e questo, a mio avviso, è una gravissima ingiustizia”.

” La chiamerei piuttosto una finta forma di lavoro per tutti perché alla fine non cresce il numero dei senza lavoro. Al posto vostro che diventate precari, arrivano altri che a loro volta lo saranno fra tre anni. Ma continua pure con quello che vuoi raccontarmi”.

” Non possono esserci più di 5 proroghe del contratto, questo dice una legge sul tempo determinato. Ad aprile io ho fatto la 4^ proroga sino ad ottobre. Dopo di questa, mi potrebbe spettare una quinta sino dunque al prossimo aprile 2020. Questo nonostante il dott. Ortu, primario di Oncologia, abbia fatto più volte richiesta di altro personale per il Nucleo Hospice di Tempio. Si sente dire in giro che nessuno voglia venire a Tempio o a La Maddalena, ma ripeto, sono voci. Noi 7 OSS che siamo qui, siamo contentissimo di esserci. Siamo dal 19 aprile 2017 e il nucleo è nato con noi, col suo primo paziente all’Hospice”.

Appesi ad un filo

“Con le ultime proroghe che avete saputo?”

” Che ci avrebbero tenuto ancora. Però l’ATS si arroga il diritto con 15 giorni di preavviso di mandarci a casa. La loro intenzione è scorrere le graduatorie scavalcando le nostre assumere gente a tempo indeterminato. Ricostruendo la nostra vicenda, a gennaio arriva una nota dall’assessorato di Arru. I paletti della 145, questa nota li restringe ancora di più. Oltre le regole del corso e del successivo esame, Arru, con la nota 17/14 ne inserisce altre due.

Si possono usare le nostre graduatorie dove noi che siamo idonei perché in questo ambito ci lavoriamo e lo sappiamo fare, abbiamo bisogno di una idoneità attraverso un corso di aggiornamento che però l’azienda non vuole farci fare. Capisci? Lo Stato affida anche a noi dei pazienti delicati perché terminali, ovviamente rientra nella nostra formazione professionale ma oggi non lo saremmo più idonei. Per esserlo, basta, secondo queste restrizioni assessoriali, un corso di 4 ore che però non ci spetta fare secondo l’azienda. 

A Marzo esce la delibera 250 dell’ATS che istituisce i corsi di aggiornamento previsti dalla 145. Riguardano 21 figure professionali ma Oss e altre figure vengono esclusi. Chiediamo il motivo alla D.ssa Sollai, responsabile dirigente dei servizi ATS a Cagliari. Ci risponde che esiste personale idoneo tra gli OSS nelle nuove graduatorie e hanno scelto, senza obbligo per riassumerci, di attingere dalle nuove e quindi non spendono di fare un corso di 4 ore a tutti noi perché rappresenta un costo per l’azienda. 

” Discriminazione, esclusioni forzate, leggi inique, applicazione delle stesse in considerazione di quali interessi? O è meglio tacere Massimo?”

Oss discriminati

” Discriminazione sicuramente. Così vedi gente andata a casa lo scorso anno, altri ad aprile di quest’anno, altri ancora che presto andremo via, per non farci fare i tre anni consecutivi affinché poi non possano essere assunti a tempo indeterminato. Improvvisamente questa gente non è idonea, pur avendo lavorato in tutta la Sardegna “.

” Tu parli in rappresentanza di te stesso o fai capo ad un sindacato?”

” Abbiamo creato una nostra associazione. Si chiama Comitato Autonomo OSS 2013. Molti di noi hanno anche un sindacato, si chiama FSI, Federazione Sindacati Indipendenti, con sede a Sassari e Olbia. Tutti i sindacati noti non hanno mosso un dito, con l’FSI ci ascoltano e le nostre istanze vengono portate avanti. Ad un certo punto però ci muoviamo in maniera staccata rispetto al FSI”.

L’audizione alla VI^ Commissione Salute

” Dopo svariati mesi senza notizie, da alcuni mesi ci muoviamo autonomamente rispetto al FSI. Come comitato autonomo OSS 2013, abbiamo chiesto una audizione alla commissione sanità. Qualche giorno fa ci hanno ricevuto. Il presidente Domenico Gallus, che è medico di Paulilatino, ci riceve. Prima abbiamo contatti con vari consiglieri regionali, anche con Nardo Marino dei 5 stelle che è parlamentare. Parliamo anche con l’assessore Nieddu che cade dalle nuvole e ci promette sostegno. Per conto di Nieddu appare paradossale che non ci siano 4 soldi per un corso di aggiornamento e che il diritto ci venga precluso. Proprio a noi che ci sentiamo formati e preparati nel nostro lavoro.

ATS sostiene di non avere dei soldi. Per i conti che facciamo noi, siamo in tutto 150/170 gli OSS in questa situazione. AOUSassari chiede di usare le nostre graduatorie ma ATS Sardegna rifiuta. Non voglio spendere, dicono, questi soldi per il corso per circa 150 persone. ATS intanto chiama OSS dalle graduatorie successive. Noi, per ATS siamo morti. L’azienda millanta circa 1000 persone da assumere ma è una balla. Cioè, mi vuol dire che ci sono 1000 idonei che faranno il corso? E quindi se avessero soldi per 1000 non hanno quelli per 150/170?

Esponiamo in commissione il nostro caso. Il 18 giugno scorso, raccontiamo quello che ho detto a te. Tutti i consiglieri, maggioranza e minoranza, sono dalla nostra parte. La tesi che espongo, si basa sulla autonomia della gestione della materia sanitaria, personale compreso. Siamo a statuto speciale e potremmo fare come vogliamo. L’on Peru ci dice che esiste una recente sentenza della Corte Costituzionale per la regione Valle d’Aosta, per un caso come il nostro. Ebbene, quella sentenza è a nostro favore. Ossia, se vale per una regione a statuto speciale come la Valle d’Aosta deve valere anche per la Sardegna che gode del medesimo diritto.

In conclusione, OSS sardi alla vigilia di un’altra ingiustizia sociale

” I politici hanno il dovere e il potere di cambiare le cose proprio per preminenza della legge sarda rispetto a quella nazionale in materia sanitaria. Se noi siamo a statuto speciale, perché dovremmo seguire una legge nazionale? Mi lacio a dire che la regione può prorogare il nostro tempo determinato utilizzando la graduatoria precedente. Non abbiamo bisogno di una formazione perché già lavoriamo. Se poi la formazione è indispensabile, lo facciano fare anche a noi. Abbiamo chiesto insomma che la Sardegna faccia quanto deve e può se è a statuto autonomo per la sanità e non sia vincolata a paletti della legge 145 nazionale. Quindi la proroga non scade il 30 settembre come dice ATS ma, per adesso, il 31 dicembre. Poi, può perché ne ha facoltà, di allungarla senza alcun corso”. 

Massimo mi mostra documentazione, i rilievi dell’ATS, il testo dell’audizione in commissione sanità. Il Comitato Autonomo OSS 2013, viene ascoltato e la politica prende precisi impegni a loro favore. 

Come detto in altre circostanze, che la si smetta di annunciare cambiamenti per mantenere tutto in questo limbo assurdo di precarietà, perdita di servizi sanitari o, come nel caso di oggi, licenziamenti prossimi di centinaia di persone in una regione che sta pagando a durissimo prezzo l’inefficienza della sua classe politica, passata quanto meno. Che si agisca per salvare posti di lavoro e non si parli di soluzione alimentando il precariato adducendo assunzioni che vengono in cambio di licenziati. 

Sulla struttura di Mantelli che oggi è solo Nucleo Hospice, che si proceda all’accreditamento della RSA che c’è gente che è costretta a viaggi in giro per l’isola per avere le necessarie cure e l’assistenza dovuta. 

 

 

 

 

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