Paziente Covid positivo, giunge nella tarda serata del 29 marzo al Dettori

E’ un paziente positivo al tampone, l’uomo giunto con sintomatologia covid 19 al Paolo Dettori nella tarda serata di ieri- L’uomo, circa 50 anni, di Trinità d’Agultu, è il figlio della donna deceduta al S,S, Annunziata di Sassari una settimana fa. Ufficiosamente, si era pensato ad un contagio madre figlio.

In realtà. secondo quanto precisato da un amico e dai familiari, le cose stanno in altro modo. La madre, che viveva vicino a Trinità in casa con una sorella e altri nipoti, potrebbe aver contratto il virus senza conoscerne l’origine e le modalità della trasmissione. Il figlio, il paziente attualmente a Tempio, lo ha contratto quasi certamente dalla madre. 

La notizia, non ha colto impreparati i sanitari del Paolo Dettori che stanno assistendo l’uomo all’interno di un locale adibito a trattamento Covid 19. Si tratta comunque di una   osservazione breve e in assoluto isolamento. L’uomo non doveva essere mandato al Dettori essendo altissima la probabilità che fosse positivo. Il tampone, infatti,  eseguito in nottata, ha avuto da Sassari risposta di positività.

« Siamo abbastanza arrabbiati – ci dicono dal Paolo Dettori – perché il 118 di Sassari con cui il paziente è giunto a Tempio, non doveva assolutamente portarci il paziente. Soprattutto sapendo che al 90% era positivo, Non siamo,  come Paolo Dettori, un centro per trattare i positivi ma, come noto, l’azienda ha scelto il Mater Olbia per questo. Intanto, il paziente doveva essere trasferito a Sassari e, in alternativa, portato direttamente al Mater.

La nostra preparazione ci permette la gestione del paziente, per uno o due giorni,  ma lui non può rimanere qui perché, lo ripetiamo ancora, non siamo un presidio Covid 19».

«Il paziente positivo non doveva essere trasferito a Tempio»

«Ora, questa persona, che ricordiamo non è grave ma risulta a rischio, resta da noi per stasera o al più tardi sino a domattina. Poi il suo trasferimento deve avvenire presso una struttura Covid. Conoscendo anche che esiste una forma di reticenza a prendersi in carico un paziente positivo dai centri ospedalieri di riferimento (Sassari), è certo però che il paziente non doveva nemmeno passarci per Tempio. Avevamo segnalato alla centrale operativa del 118 di Sassari che determinati pazienti non dovevano portarli da noi, ma non ci hanno dato ascolto».

«Ora – concludono al Dettori – c’è il problema del trasporto. Noi non abbiamo i presidi per il suo trasferimento e la domanda è: chi viene a prendere questo paziente? Ecco, questa incertezza, che da tempo rimarchiamo, crea un sentimento di rabbia perché certe cose non devono accadere».

 

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