«Preoccupati e indignati», scrive un gruppo di genitori di Tempio.

«Preoccupati e indignati» si dicono alcuni genitori in una lunga e accorata lettera a galluranews. La riportiamo integralmente perché racconta la difficoltà di questo momento sociale ed economico che comprende anche il ruolo genitoriale. Un mestiere, quello di genitori,  messo a dura prova dal panico e dal terrore diffuso dai media ogni giorno e che si riflette anche sui bambini. Preoooccupoazione ed indignazione che tocca anche le falsità dei dati sul covid e la disorganizzazione governativa nelle decisioni prese che sanno tanto di regime. Ecco la lettera che viene prodotta, per ovvie ragioni, in forma anonima ma di cui conosciamo mittente e firmatari.

Preoccupati e indignati

«Siamo un gruppo di cittadini e genitori preoccupati e indignati.

Preoccupati e indignati per come fin da principio il Governo ha gestito e affrontato la questione covid-19. Specie nel mese di marzo, picco dei decessi, quando incredibilmente il Governo ha reciso le attività di sostegno alle persone malate, abbandonate a se stesse nelle proprie abitazioni, senza possibilità di visita, diagnosi e appropriata cura, da parte dei medici di base. Invitate, dal Governo e dalle istituzioni tutte, a non recarsi in ospedale se non in gravi condizioni. Migliaia di persone malate che, seguendo la prassi consolidata nel tempo, con cura domiciliare da parte del medico di base, avrebbero avuto salva la vita. Invece no, sono morte. Per un errore di valutazione? Per l’adozione di una strategia errata palesemente folle e omicida? E per di più sono morte sole, abbandonate al destino dei deportati di ogni tempo, lontane dagli affetti, ignari di quanto accadeva, incenerite, cremate, senza che una lacrima potesse spendersi sul loro ignoto decesso. Questo “errore”, costato la vita a troppe persone, non ha ad oggi trovato ammissione di colpa. E a questo si aggiunge un altro inspiegabile “errore”: il mancato straordinario potenziamento della ricettività ospedaliera. Oltre a lasciar proliferare le malattie paralizzando la medicina di base, oggi fortunatamente in ripresa, si è scelto di non operare un investimento straordinario nella sanità pubblica, martoriata da svariati lustri di tagli lineari e indiscriminati.

Tagli che, già ante covid-19, rendevano il servizio sanitario nazionale inadeguato a rispondere alle esigenze della popolazione. Tutt’oggi si evidenzia una strategia fallimentare nella risposta della sanità pubblica. Reparti a cui i malati cronici o acuti, gli infortunati, ecc. hanno estrema difficoltà di accesso. Il tutto reso ancora più chiaro dalla bozza di spesa del cosiddetto recovery fund, finanziamento europeo che si ipotizza pari a 209 miliardi di euro. Secondo tale bozza, infatti, solo 9 miliardi sarebbero destinati alla sanità a fronte, ad esempio, di 48,7 miliardi previsti per la digitalizzazione. Un schiaffo al buon senso, alla dignità, alla morale, alla giustizia, alla libertà, alla costituzione. Un’immensa regalia alle major dell’alta tecnologia in raccapricciante spregio alle primarie esigenze della popolazione. Un cortocircuito dell’”intelligenza” politica, non nuovo ma mai così eclatante, che da un lato ossessiona il popolo con l’emergenza sanitaria, la tragedia della pandemia e i conseguenti enormi sacrifici richiesti/imposti a danno della popolazione, dall’altro si beffa dei propri cittadini destinando alla sanità appena il 4% dei suddetti 209 miliardi.

Preoccupati e indignati per la comunicazione ufficiale piena di angoscia, panico e terrore

Siamo preoccupati e indignati per l’atteggiamento dei principali media (TV e stampa) e del Governo stesso, cinicamente e criminalmente tesi alla produzione e diffusione di angoscia, panico, terrore, nella popolazione. Uno stato di difficoltà, di vera e propria prostrazione psicologica delle masse di cittadini che, lungi dal favorire la salute pubblica, crea al contrario condizioni di estremo malessere che sono, per propria intuibile natura e per testimonianza universale della scienza medica, concause primarie nella proliferazione delle malattie.

Conteggio dei decessi

Siamo preoccupati e indignati per la corrotta modalità di conteggio dei decessi attribuiti al covid-19, che annovera persone decedute per tumore, infarto e tante altre patologie. Mai fino ad oggi ci si chiedeva se un malato terminale di tumore fosse infine deceduto per un virus, un germe, un batterio, una complicazione di qualsiasi sorta. Moriva di tumore. Oggi viene invece classificato come decesso per covid-19. Come dire che una nave che affonda, sul cui albero maestro si posasse un gabbiano, sia affondata a causa dell’ignaro pennuto.

Trattamento disumano riservato ai nostri figli

Siamo preoccupati e indignati per il trattamento disumano riservato ai nostri figli, a scuola, dal Governo Conte. Dopo tutte le dichiarazioni, scientificamente supportate, che prevedevano il distanziamento senza necessità di uso della mascherina, ai bambini in età scolare è stato imposto l’uso continuativo della stessa durante l’orario scolastico (fino ad 8 ore giornaliere). Ciò è stato fatto senza tenere conto degli studi scientifici condotti, pochi su scala globale ma su campioni di migliaia di individui. Studi che però attestano unanimemente l’inutilità della mascherina come freno alla contrazione dei virus e, peggio, evidenziano in maniera chiara una tendenza al maggiore rischio di contrarre una malattia virale per chi indossi continuativamente la mascherina rispetto a quanti la indossino saltuariamente o, meglio ancora, non la indossino affatto. E ciò nonostante la si è imposta a tutti, bambini in prima linea, senza tenere in minimo conto le implicazioni per la salute di una tale scellerata decisione. L’uso continuativo della mascherina, infatti, scherma parzialmente il virus che, ristagnando in un ambiente umido, trova le condizioni ideali per la sua proliferazione. I bambini, che sono praticamente immuni da effetti negativi dovuti al coronovirus e sono pressoché totalmente asintomatici, si trovano nella condizione di inalare, per tutte le ore di bavaglio forzato, germi, batteri e visus proliferanti nella mascherina.

immagine dal web

Ciò li espone al forte rischio di inalare nelle vie respiratorie profonde, i polmoni, quantità elevate di virus in grado di scatenare una eccessiva battaglia immunitaria con conseguente grave infiammazione polmonare. Si può ipocritamente parlare di tutela della salute in queste condizioni? Non di second’ordine è l’insieme di implicazioni connesse alla riduzione costante di ossigeno nel sangue, che ha già dato i suoi chiari segnali in numerosi bambini (difficoltà di concentrazione, comparsa di mal di testa sconosciuti fino a novembre, nausea, difficoltà respiratorie, eritemi localizzati, svenimenti). Non bisogna essere scienziati per sapere che l’ossigeno è la prima fonte di vita per l’essere umano. Si può vivere a digiuno oltre 40 giorni, senza acqua fino a 7 giorni, ma dopo solo 5 minuti senza ossigeno ogni essere umano va incontro alla morte. Ebbene ci vogliono convincere che una riduzione “minima” di ossigeno a causa del filtro/mascherina sia innocua. Ma non vi sono studi in merito e nel dubbio, in virtù del principio precauzionale, essenziale in campo medico, si dovrebbe rigettare con forza e determinazione l’imposizione di questo dispositivo medico, perché tale è la mascherina. Ciò sotto il profilo della salute squisitamente fisica. Non possiamo però tralasciare gli aspetti psicologici di una violenza, perché imporre una mascherina ad ostruzione parziale delle vie respiratorie è una violenza, a cui si aggiungono le quotidiane vessazioni di numerosi, troppi, docenti afflitti e sconfitti dal terrore.  Docenti che hanno purtroppo smarrito il senso della loro nobilissima missione e che, incapaci di gestire le proprie emozioni, finiscono per essere sceriffi ossessionati e ossessivi, che minano la serenità e la salute psicologica dei bambini con effetti che sono in alcuni casi immediati e in altri casi si manifesteranno nel futuro. Ci chiediamo come si possa perpetrare una tale violenza verso i bambini senza la più strenua difesa da parte di tutta la società.

Bambini stressati dal lock down secondo uno studio del Gaslini di Genova

Sempre in tema di bambini riteniamo opportuno segnalare lo studio condotto dal noto ospedale pediatrico Gaslini durante il lockdown. Lo studio, che ha interessato 6.800 minorenni, ha rilevato che “la situazione di confinamento ha determinato una condizione di stress notevolmente diffusa con ripercussioni significative a livello non solo della salute fisica ma anche di quella emozionale-psichica dei genitori e dei bambini”. Nello specifico, per quanto attiene i minori di 6 anni, sono state rilevate problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% dei casi (2 bambini su 3). Per i minori compresi nella fascia 6-18 anni, sono stati evidenziati svariati disturbi spesso presenti simultaneamente. In particolare: irritabilità, disturbi del sonno, disturbi d’ansia, instabilità emotiva. Sintomi che hanno colpito il 71% del campione analizzato. Numeri da incubo, che chiunque abbia figli o frequenti dei minori può facilmente comprendere.

“Si capisce dove sta andando una società solamente osservando come tratta i suoi bambini”. Nelson Mandela)

Preoccupati e indignati per la DAD

Siamo preoccupati e indignati, per rimanere sul tema scuola, per la DAD (didattica a distanza) imposta a tutti gli studenti delle scuole superiori e delle università. In questo caso si mina alle fondamenta la formazione di un’intera generazione.

Si creano condizioni di isolamento umano, frammentazione dell’esperienza educativa e svilimento di quella emotiva, distruzione delle dinamiche di socializzazione, stress elevatissimo connesso alle troppe ore di utilizzo dei dispositivi elettronici/informatici (PC, Tablet), impossibilità di condivisione e scambio (essenziali in ogni percorso di apprendimento e crescita), impossibilità per i docenti di cogliere e fronteggiare le difficoltà, tanto di apprendimento quanto esistenziali, degli studenti; diffusione del malessere psicologico. Ci chiediamo fino a che punto si voglia spingere questa sperimentazione sociale senza precedenti prima che vengano prodotti, se già non lo sono, danni irreversibili. A tal proposito evidenziamo che medici e agenti del settore farmaceutico segnalano una violenta impennata del consumo di psicofarmaci a livello nazionale. Purtroppo i minori non sono esenti da questa dinamica.

Democrazia a serio rischio cn questo governo

Siamo preoccupati e indignati per la pericolosa deriva autoritaria incarnata dall’attuale Governo italiano, che mette sotto scacco la nostra democrazia. Nel 2005 abbiamo perso un pezzo fondamentale di democrazia grazie al Porcellum, legge Calderoli, che ci ha sottratto la possibilità di vedere eletti i nostri rappresentanti in Parlamento. Da allora infatti sono i capi bastone di ciascun partito a scegliere per noi chi siederà in Parlamento, svincolando di fatto i parlamentari dal vincolo co di mandato con gli elettori, con il popolo. Ciò si è reso evidente anche nelle ultime sedute in cui, in spregio alle dichiarazioni ante elezioni, i deputati e i senatori 5 stelle hanno votato per l’ennesima volta in modo opposto rispetto agli impegni assunti, consapevoli che la loro poltrona non gli verrà assicurata dagli elettori ma dal capo bastone. A ciò si aggiunge infine l’esautoramento del Parlamento stesso, messo in un angolo ad osservare le decisioni del Primo Ministro, che ormai da 8 mesi procede a suon di DPCM.

Politica autoritaria, ad iniziare dal premier che viola la carta costituzionale

Siamo preoccupati e indignati per la malcelata violenza verbale e il palese autoritarismo di molti esponenti della politica nazionale e a diversi altri livelli istituzionali. In primis il premier Conte, che ha pubblicamente dichiarato, in pieno disprezzo dei principi costituzionali: “…..se noi siamo in una condizione di gestire la curva del contagio……… non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio”.  Ciò in riferimento al vaccino anti-covid, vaccino attualmente in fase di sperimentazione ma già inoculato nel corpo di molti cittadini europei e che, in Italia, il Premier ipotizza implicitamente di rendere obbligatorio, noncurante che la sperimentazione verrà condotta direttamente sul popolo. Per il premier non ha alcuna importanza che il 50% dei 18.198 vaccinati, nel trial (prova) del vaccino anti-covid condotto dalla Pfizer, abbia avuto, nella prima settimana dopo l’inoculazione, reazioni sistemiche avverse (soprattutto stanchezza, mal di testa e dolori muscolari) e che più del 25% abbia avuto tali reazioni nei periodi successivi. Non importa che il 4% dei vaccinati abbia sofferto di grave affaticamento. Non importa che il campione di controllo “placebo”, ovvero dei non vaccinati (18.325 persone), abbia avuto solo lo 0,8% di probabilità in più rispetto ai vaccinati di ammalarsi di covid 19. Non importano i gravi casi avversi registrati tra i volontari d’oltreoceano che, in perfetta salute e senza alcuna patologia o allergia pregressa, sono stati affetti da gravi reazioni avverse post vaccino. Non importa che a giugno il Ministro della salute Speranza abbia, insieme ad alcuni suoi omologhi europei, sottoscritto un contratto con l’azienda bio-farmaceutica ASTRAZENECA, condannata in Italia nel 2007 nell’ambito dello scandalo noto come Farmatruffa.

Preoccupati ed indignati per il dominio delle case farmaceutiche

Non importa che le case farmaceutiche, non certo istituti filantropici ma colossi finanziari tesi al profitto con fatturati miliardari, abbiano ricevuto miliardi di euro in anticipo dall’Europa per la produzione di questo vaccino e che non si assumeranno alcuna responsabilità per i danni che esso provocherà. L’Italia ha già stanziato a bilancio oltre 80 milioni di euro per risarcire i danneggiati da vaccino. Insomma le case farmaceutiche ingrassano e i danni li subiscono e ripagano i cittadini, prima con la propria salute e poi col portafoglio comune.

Siamo preoccupati e indignati per le innumerevoli aggressioni e violazioni della Costituzione e dei diritti fondamentali che essa tutela: il diritto al lavoro (articolo 4), la libertà di circolazione (articolo 16), la libertà di riunione (articolo 17), il diritto all’istruzione (articolo 33), e finanche la libertà personale (articolo 13) e il diritto alla salute (articolo 32) rispetto a patologie fisiche o mentali diverse dal covid-19. Diritti e libertà che sono pilastro dell’ordinamento democratico e consentono il pieno sviluppo della persona.

Questi e tanti altri son per noi motivi di preoccupazione indignazione. Ma riteniamo opportuno limitare l’elencazione per favorire la lettura della nostra già nutrita lettera.

Un caro saluto a tutti»

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