Protezione Civile Alta Gallura, la risposta all’articolo.

La protezione Civile, previa disponibilità loro data di replica a quanto apparso in data odierna, 16 marzo 2020, mi invia il comunicato di risposta. Anche se la maggior parte di chi legge il blog pensa che al sottoscritto interessino i colpi ad effetto, chi  meglio mi conosce sa che il mio è un contributo all’informazione per la comunità, e basta. Ho ricevuto una lettera accorata da parte di un figlio che si è visto negata una disponibilità, i motivi erano più che validi. Lavoro gratis, non chiedo mai soldi a nessuno, ho il viziaccio di ascoltare tutti e di permettere a chiunque di ribadire quanto da me pubblicato. Non amo rispondere su facebook ad insulti e epiteti di disprezzo perché francamente me ne infischio. Sono anch’io un volontario che termina a notte fonda di lavorare senza ricevere compensi da nessuno. E questo, solo per informare la comunità nella quale vivo. Stamani, dopo la pubblicazione del pezzo su quanto accaduto, mi ha chiamato il Presidente della A.V.P.C. Alta Gallura, il quale con toni  pacati e cordiali, mi ha assicurato una replica. Eccola, senza una virgola di troppo.

 

La replica della Protezione Civile Alta Gallura

«Buonasera Antonio,

l’Esercito dei Volontari sono persone semplici che mettono il loro tempo a disposizione degli altri.

Noi Volontari dell’A.V.P.C. Alta Gallura, come credo tutti i volontari di qualsiasi Associazione di volontariato, ci siamo sempre messi a disposizione della comunità, cercando di garantire un servizio di pubblica utilità alla cui base c’è però il diritto alla sicurezza, nostra e degli altri.

Partendo da questo presupposto e in risposta alla lettera pubblicata stamane che ci definisce come dei” codardi”per non aver potuto garantire il trasporto di un paziente dall’ospedale a casa, vorrei specificare alcune cose.

Innanzitutto, sono a me pervenute richieste non di un solo trasferimento ma di più trasferimenti in contemporanea, da un reparto in cui era presente un paziente già infetto e per il quale era necessariamente dovuta una disinfezione urgente degli ambienti. Partendo da questo presupposto e dalla nostra indisponibilità di DPI adeguati alla situazione, seguendo l’ottica “del buon padre di famiglia” che deve pur proteggere i suoi figli, ho dovuto a malincuore rifiutare queste richieste perché il tutto avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità dei soci i quali ricordiamo fanno tutto per puro volontariato e non sono pagati da nessuno.

La Protezione Civile non aveva DPI, Dispositivi Protezione Individuale

C’è stato ribadito che non c’era nessun problema visto che i pazienti erano con il tampone negativo ma considerato che l’ambiente era comunque ancora da sterilizzare in quanto infetto e in più, non avendo ieri come sopra ribadito, nessun DPI adeguato, a malincuore si è presa la decisione di rifiutare i trasporti.

A dimostrazione della serietà e del senso del servizio, grazie al reperimento urgente di DPI, la mattina successiva (prima che venissimo definiti“codardi”) ci siamo messi a disposizione per la dimissione dell’ultimo paziente allettato non trasportabile con altri mezzi.

Tutta questa premessa per dire che questa Associazione non manca certo di coraggio e operatività e che i nostri Soci sono tutt’altro che “vigliacchi” e inviterei chi ama parlare o meglio sparlare di informarsi sullo stato reale delle cose.

Detto questo, come Presidente e con il supporto di tutto il Direttivo dell’Associazione vorrei ringraziare tutti i Soci che negli anni, ma soprattutto in questo periodo particolarmente difficile, si adoperano su tutti i fronti, Sanità, Assistenza Sociale e Protezione Civile per sopperire alle varie emergenze».

Cordiali Saluti,

Il Presidente e il Direttivo della A.V.P.C. Alta Gallura

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