Raccolta sangue sabato 9 gennaio. Sarà l’ultima nel centro trasfusionale!

Raccolta sangue domani, sabato 9 gennaio, presso il centro trasfusionale del Paolo Dettori. Probabilmente anche l’ultima che si effettuerà nel presidio sanitario perché anche l’ultimo medico andrà via. E non per raggiunti imiti d’età ma perché si trasferisce. Anche questo trasferimento narra delle amarezze dei sanitari del Dettori di questi ultimi anni. Lo sconforto, che attanaglia anche la popolazione per un ospedale che via via perde pezzi, ha da tempo investito anche quei sanitari che per il proprio ospedale hanno davvero dato tanto.

Non sono bastati gli appelli, le manifestazioni,  i 65 giorni di occupazione, le lettere, le dimissioni, annunciate, minacciate, alcune disattese, di diversi sindaci del territorio. Non è bastato cambiare un governo regionale, con un assessore nemico per passare ad un altro assessore inutile quanto inesperto (scegliete voi quale aggettivo mettere per primo).

Non è servito avere un assessore regionale della città che ha sempre detto e scritto che Tempio no avrebbe perso più altri servizi. Non serve, almeno per ora, nemmeno il nuovo sindaco Addis che minaccia lettere e scrive per ridare dignità al Dettori. Tutto inutile.

Raccolta sangue presso il Cewntro trasfusionale. Sarà anche l’ultima per il momento.

Scrive Caterina Secci, Presidente della locale sezione AVIS.

« Buona sera Antonio, scrivo in merito alla situazione in cui versa L’ospedale Paolo Dettori di Tempio e per mettere al corrente più persone possibili sul prossimo imminente disastro che si sta perpetrando in assoluto silenzio. Mi riferisco in particolare alla situazione del centro trasfusionale, il quale si trova alla prossima chiusura che avverrà il 10 gennaio p.v. La situazione è andata degenerando da quattro- cinque anni a questa parte, con il continuo e silenzioso diniego di aumentare il personale medico e infermieristico dopo la continua assenza di un’infermiera, mai sostituita, costringendo l’unico infermiere rimasto a turni continui e massacranti, senza un giorno di riposo e, in caso di malattia, a chiudere per più giorni e svariate volte negli anni, il centro trasfusionale, lasciando i donatori senza poter compiere il loro nobile gesto e i talassemici senza il loro prezioso oro rosso».

Raccolta sangue sabato 9 gennaio ma «…nessuno in questi anni ha mosso un dito»

«Ora, la situazione è arrivata al culmine: il responsabile, dopo aver annunciato un anno prima il suo pensionamento, ha lasciato il centro trasfusionale e l’unica dottoressa rimasta ormai sola a gestire il tutto, con nessun mezzo a sua disposizione, con oltre sei mesi di preavviso, ha annunciato e ottenuto il trasferimento ad altra sede. In tutto questo tempo, nessuno si è preoccupato o anche minimamente interessato, di far fronte a queste mancanze e il tutto è caduto nell’oblio, lasciando scorrere il tempo inesorabilmente, senza fare assolutamente nulla.

Come presidente e ancor prima come donatrice, sto facendo presente in tutti i modi possibili la situazione, ma finora ho ricevuto solo pacche sulle spalle, tante belle parole di supporto ma nessun fatto concreto che possano farmi pensare che le cose possano cambiare. Fino alla fine del mio mandato, insieme al direttivo, faremo di tutto perchè niente rimanga intentato, lo devo ai donatori, lo devo a chi si rivolge all’avis per un aiuto concreto e lo devo a chi mi ha cresciuta nel rispetto del prossimo e della solidarietà. Spero che questo appello possa risvegliare qualche coscienza..ma ho i miei seri e forti dubbi. Con affetto e stima»

Caterina Rita Secci

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