Sanità privata. Nessuna novità sul Mater Olbia mentre crolla la sanità pubblica.

Sanità Privata e Sanità Pubblica

La sanità privata è sempre un auspicio per le comunità, una garanzia sicura quando garantisce prestazioni e servizi non possibili nel servizio sanitario pubblico. Nessuno, su questo argomento, potrebbe obiettare granché. Della serie più ce n’è e meglio è.

Il ruolo che dovrebbe avere la sanità privata, che sia convenzionata o meno, è però quello di colmare le lacune che un servizio pubblico non può permettersi, per via dei costi o della spesa sanitaria che, come tutti sanno, è in assoluto quella più ingente di una regione, di uno stato. Dovrebbe integrare e non sostituire.

Esiste però un difetto di partenza. La sanità privata non può sussistere quando deve intrecciarsi con quella pubblica, se non per il regime di convenzione. Non deve togliere alla offerta pubblica per garantirsi i propri posti letto ma deve semmai aggiungersi all’offerta del servizio sanitario pubblico.

Se una regione ha un certo numeri complessivi di posti letto, a seconda del numero totale degli abitanti, non può tener conto di quelli della sanità privata. Per meglio dire, una struttura privata potrebbe teoricamente disporre di 1 milione di posti letto in una regione come la Sardegna ma non toccare nemmeno uno dei posti letto che spettano al servizio pubblico. 

Questo ultimo dato, è una consolidata realtà dei paesi evoluti, che possono avere anche 1.000 cliniche private che viaggiano per conto proprio ed hanno anche gli ospedali pubblici col numero di posti letto a garantire l’assistenza alla popolazione.

Quanto detto appartiene però alla teoria che è insita nella nostra carta costituzionale, come tutti sanno ridotta oggi a semplice storia e poco altro.

Il Mater Olbia 

Scrive il Sardinia Post, aggiornatissimo quotidiano online sardo.

Il Mater Olbia, super-ospedale del Qatar in Gallura, è in ancora alto mare. Lo conferma l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, che ha fatto un sopralluogo nelle scorse settimane.

“Abbiamo trovato un cantiere, non c’erano assolutamente i requisiti per l’accreditamento”.

Ad aprile l’esponente della Giunta Solinas vi era andato – assieme all’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, e al deputato leghista, Guido De Martini, membro della commissione Sanità alla Camera. Bisognava vedere di persona la struttura gallurese finanziata da Qatar Foundation, Fondazione Gemelli e Regione. Dopo una serie infinita di annunci, la partenza del mater Olbia sembra sempre imminente, ma continua a slittare da anni e le attuali condizioni preoccupano la Giunta regionale.

Al termine di quella visita l’assessore Nieddu aveva parlato degli obiettivi:

  1. L’abbattimento della mobilità passiva dei pazienti verso le strutture sanitarie fuori dall’isola e delle condizioni del Mater Olbia “la struttura è tecnologicamente avanzata.
  2. Confidiamo che possano essere superate le problematiche e che venga garantito l’obiettivo di farne anche un centro di ricerca all’avanguardia”.

Ma nell’Isola è alto il timore per l’apertura di un ospedale che assorbirà una grande fetta di finanziamenti destinati alla sanità sarda.

Davanti alla commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Domenico Gallus, l’assessore ha mostrato le sue perplessità sulle condizioni generali della struttura sanitaria. Soprattutto, sulla convenzione firmata dalla Regione con il Mater Olbia.  Il presidente Gallus e i consiglieri Antonello Peru (Forza Italia) e Giorgio Oppi (Udc) hanno auspicato che, a fronte dei 60 milioni garantiti al Mater Olbia, la Sardegna abbia un livello di eccellenza in campo sanitario che limiti i viaggi della speranza, che costano alla Regione 77 milioni di euro, oltre al grave disagio che subiscono o malati sardi.

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Sul Mater, che vive anche delle questioni giudiziarie irrisolte, riferisce nella parte bassa di questo articolo, un noto giornalista televisivo, scrittore, da anni fuori dal giro della TV nazionale, Mario Guerrini.

Il crollo della Sanità Pubblica

Sanità Privata. A fronte di una struttura privata, di cui ancora non si intravvede l’apertura, il dato saliente che è emerso in questi anni, è la perdita delle offerte sanitarie degli ospedali sardi. Lo sfacelo di quelli periferici e di interesse territoriale, e persino di uno che insiste su un’isola che ha già l’handicap di essere isola nell’isola. Eppoi, del Mater  non si conoscono le specialità presenti, se non quelle dichiarate sulla carta ma ancora in embrione. Ricordiamo che esse  dovrebbero essere integrative e non copie di quelle pubbliche, come anche nel pezzo di Sardinia post, rileva Nieddu.

La triste realtà di un’isola come la Sardegna, è che dinanzi ad una regione vasta, ci sono pochi abitanti e questo, secondo la logica folle della distribuzione della rete ospedaliera, i posti letto della sanità sono in relazione agli abitanti. Altra follia! La stiamo pagando tutti i sardi questa ingiustizia sociale, dovendo affrontare viaggi per centinaia di chilometri perché il nostro ospedale territoriale non ha determinati servizi. La paghiamo con ritardi sull’erogazione degli appuntamenti, con la chiusura dei servizi prima presenti, persino con una disomogenea posizione dei sardi, a volte tristemente consenzienti solo per tessera di partito.

L’opinione di Mario Guerrini sul Mater e sulla Sanità privata

Mario Guerrini fu la voce del pugilato, cagliaritano, è stato per lunghi anni radio-telecronista ed inviato speciale della RAI. Ha fatto parte del team di Tutto il calcio minuto per minuto ed è stato conduttore del GR1. Passato in Tv ha realizzato servizi e inchieste per le principali trasmissioni del TG2 ed ha seguito quattro olimpiadi da inviato ed altre quattro dalle redazioni centrali di Roma. Conduttore del TG2 è stato telecronista di diverse discipline e particolarmente di pugilato. Si è sempre occupato di attualità e di cronaca.

Scrive su facebook Guerrini a proposito del Mater Olbia:

IL MIO OSSERVATORIO (414). Un pasticcio-scandalo che promette di esplodere. Il Mater Olbia, il super ospedale finanziato dal Qatar. Sardiniapost riferisce stamane che l’Assessore regionale alla Sanità, Nieddu, dopo una visita, parla di un “cantiere” e non di una struttura prossima all’operatività. Il tutto nonostante esponenti del Governo Renzi abbiano fatto più di una inaugurazione. Naturalmente in occasioni elettorali. L’assessore Nieddu ha rilevato che, praticamente, è tutto in alto mare.

Vi spiego il perché. L’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha investito circa 100 milioni di euro. Buona parte di questi soldi sono spariti. L’emiro ha sentito puzza di bruciato e ha bloccato ulteriori finanziamenti. Durante la Giunta Pigliaru è stata firmata una convenzione della Regione con il Mater per 60 milioni di euro. Un fiume di denaro che, come ho detto, spesso svanisce. Misteriosamente. Ma non tanto.

Un imprenditore gallurese, Alessandro Marini, è proprietario di 60 ettari di terreno indispensabili per il completamento delle strutture. Il suo ruolo era un ostacolo al “magna magna” politico. Per questo su di lui era stata scatenata una tempesta giudiziaria, con l’uso anche di carte false. Ma un pm di Tempio ha smascherato l’imbroglio. E ora Marini chiede un risarcimento di 195 milioni di euro. Se la bomba Mater Olbia esplode davvero, rischia di far saltare per aria pezzi da novanta. Imprenditori ed esponenti politici. Renziani.

Mario Guerrini.

 Considerazioni

Il travaglio della sanità pubblica inizia prima del precedente governo regionale ma nessuno può obiettare che è con Pigliaru e Arru che viene applicata la politica del taglio e delle chiusure. A vantaggio di chi e di cosa? Della Sanità Privata? No, nemmeno di quella. Al punto in cui ci si trova, c’è solo da sperare che chi è subentrato alla guida della Sardegna riesca ad arginare l’emorragia.

Come diceva un noto maestro di tennis: “A questo punto puoi solo migliorare”.

Peggio di come stiamo ora, non potrà accadere nulla.

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