«Sono arrivate due mensilità, marzo e aprile», scrive Anna Grazia Taras

« Sono arrivate stamattina, giovedì 14 maggio, le due mensilità relative agli 800€ degli aiuti della Regione Sardegna attraverso il comune di Tempio. Il primo ringraziamento lo debbo a lei e al cronista della Nuova Sardegna che siete premurati di sollevare il mio caso.  Ringrazio anche tutte le persone che hanno contribuito a divulgare la mia vicenda che so bene non essere  l’unica. Ai servizi sociali, a i funzionari che sono incaricati di svolgere esclusivamente il loro lavoro, non devo dire nulla».

«La mia piccola battaglia, non doveva passare in silenzio e, anche sapendo di sottopormi alla gogna mediatica, ritengo che quanto ho scritto attraverso lei e il giornale, siano solo di mia responsabilità. Quel che non accetto, e lo vorrei ribadire, è che si voglia far passare un dovere, il loro e un diritto, il mio, come privilegi. Non è così che dovrebbero funzionare le cose, quel che spetta deve essere dato. Il fatto, altamente disdicevole che venga additata sui social come una rompiballe da qualcuna, non depone a favore di chi queste affermazioni celate le scrive, anzi, tutt’altro».

«Sono arrivate due mensilità assieme ma da due mesi non avevo più un soldo»

« Da due mesi ero senza un soldo, cassa integrazione non ne avevo diritto, la pratica INPS in attesa sino alla definitiva bocciatura di pochi giorni fa. Però, nonostante il mio profondo disagio, non ho mancato di rispetto a nessuno per aver detto quanto accadeva. Mi sono limitata a descrivere quel che non accadeva, nel silenzio spesso devastante degli operatori». 

«Sapere – chiude Anna Grazia Taras – che oggi sono arrivate le due mensilità, non vuol dire che ho vinto ma semplicemente che ha vinto il mio diritto di averceli. Per il resto, credo che stiamo perdendo tutti  e queste situazioni, come la mia, saranno sempre di più».

Parla così al telefono Anna Grazia Taras, la donna, stagionale disoccupata, madre di due figlie, che aveva sollevato la questione dell’impiccio accaduto a tantissime persone, il mancato arrivo dei soldi statali (600€).

La sua ferma volontà di non fermarsi all’ostacolo di una pratica “né SI, né NO”,  poi cassata definitivamente dopo mesi, ha voluto farla presente e denunciarla. Un diritto farlo e un dovere accogliere la sua richiesta, così come per tutti gli altri aventi diritto.

Anna Grazia è divenuta “fastidiosa” per qualcuno, al punto che sarebbe andata sino in fondo per farsi valere, in qualsiasi sede. E lo avrebbe fatto, perché in queste settimane di contatti, ne cogli la determinazione e la volontà di non arrendersi.

Anche contro velate derisioni social, persino contro la visione di taluni, forse poco attenti al disagio universale di questo momento di grande difficoltà per tutti. 

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