Stabilimento di base e ospedale di comunità, il Dettori secondo la ridefinizione della rete ospedaliera.

Sarà stabilimento di base di completamento al DEA di primo livello e ospedale di comunità. Il Paolo Dettori, sottoposto in questi ultimi anni ad un vero e proprio stillicidio d servizi e di personale, avrà questa nuova denominazione. Il nome in sé significa poco o nulla se non si conoscono i limiti di un ospedale di comunità e di uno stabilimento di base. Cerchiamo di rendere chiara la lettura.

Stabilimento di base: detto anche ospedale di base, è un Presidio con un bacino di utenza 80.000 – 150.000 abitanti. Dotati di Pronto Soccorso h 24, e delle seguenti specialità: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore. Alla luce della definizione, si può dire che il Dettori ospedale o stabilimento di base lo sia da tempo. Rispetto alle specialità insite nella definizione, allo stato attuale la Chirurgia risulta chiusa.

Ospedale ci comunità: nella ridefinizione della rete ospedaliera, il Paolo Dettori risulta anche ospedale di comunità. Cosa vuol dire? Gli ospedali comunità sono strutture sanitarie destinate a pazienti che, per via di una riacutizzazione della loro patologia, necessitano di interventi clinici di bassa intensità, non erogabili a domicilio. L’ospedale ci comunità limita, per via della sua attività, accessi inappropriati al PS o ad altre attività specialistiche.

Stabilimento di base e di comunità, un declassamento lungo 10 anni.

Tornando indietro, il Paolo Dettori che fu dichiarato dall’assessore Dirindin DEA di 1° livello, in pochi anni ha del tutto perso la sua struttura e le sue potenzialità che non erano e non sarebbero minori. Un dettaglio, nel leggere il riordino della rete ospedaliera sarda, salta agli occhi. Pur nella limitatezza delle mansioni, pur nella riduzione di servizi, accorpamenti, chiusure, mancanza di personale, il Paolo Dettori deve avere:

“Negli ospedali di integrazione dei DEA di I livello (Tempio e Ozieri) al fine di implementare la sicurezza post operatoria o il monitoraggio di pazienti affetti da gravi patologie acute, che non richiedano il ricovero in rianimazione/terapia intensiva, e per diffondere il modello organizzativo dell’ospedale per intensità di cura, sono attivati moduli di osservazione subintensiva, plurispecialista Sede del reparto di rianimazione anche attraverso sistemi di telemedicina.”. In realtà, si parla da anni di questi benedetti posti di subintensiva ma, di fatto, non si è mai visto nulla di concreto.

Altra osservazione:Negli ospedali sprovvisti di reparti di rianimazione e terapia intensiva che non effettuano urgenze chirurgiche, non è giustificata la guardia anestesiologica continuativa mentre dovrà essere assicurata in corrispondenza delle sedute chirurgiche (durante la seduta e nella fase post-operatoria). Ciò fino a quando si provvederà a definire in questi presidi il modello organizzativo disposto dal documento di Ridefinizione della rete ospedaliera” .

Stabilimento di base e ospedale di comunità, come sarà il Pronto Soccorso

Intanto nell’ospedale di base e di comunità deve esserci un PS H 24 con un organico medico dedicato all’emergenza-urgenza, preferibilmente inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal decreto ministeriale 30.01.1998 (medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrato alla struttura complessa del DEA di riferimento.”

Il presidio del Pronto Soccorso può essere assicurato da medici specialisti, preferibilmente, ma anche da medici non specialisti che abbiano competenze idonee ad assistere casi di complessità medio-bassa di urgenza differibile. Ciò in quanto le urgenze non differibili tempo- dipendenti debbono obbligatoriamente essere concentrate in un punto unico di accesso che, in ossequio al disposto del documento di Riordino della rete ospedaliera della Sardegna, deve insistere nello Stabilimento principale del POU (nel nostro caso Olbia).

In questi presidi la funzione di pronto soccorso, più correttamente da definirsi di primo intervento, può essere quindi assicurata, in specie nella presente congiuntura di carenza estrema di medici specialisti in Medicina d’Urgenza, da medici con competenze acquisite nell’ambito del sistema di emergenza urgenza e della continuità assistenziale (medici del sistema 118 e della ex guardia medica) supportati dal DEA dello Stabilimento principale anche con sistemi di tele-medicina.

Conclusioni: che sia poco o che sia abbastanza, Tempio e la Gallura pretendono che si ponga fine a questa emorragia di servizi e di personale. Se saremo inquadrati in un ospedale di base e di comunità, che ci venga lasciato quanto previsto dalla normativa vigente per queste strutture sanitarie.

E l’assessorato e la presidenza di questa derelitta regione, la smettano di giustificare quanto succede nella sanità sarda, dicendo che hanno le mani bloccate e che ora spetta al Ministero. Balle spaziali!

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