Lo stato di calamità, è ciò che chiede Coldiretti Sardegna alla Regione Autonoma della Sardegna dopo i recenti tragici allagamenti. La nota di Coldiretti stima anche quelli che sono stati i danni all’agricoltura ma anche, purtroppo, ai tanti animali andati perduti negli allagamenti.
Animali morti, orticoli ed in particolare carciofi, erbai a mollo, serre allagate, strade rurali e recinzioni divelte. Si allarga anche al centro e Nord Sardegna l’ondata di maltempo in Sardegna con precipitazioni intense e bombe d’acqua che stanno facendo tracimare i torrenti.
Oltre ai centri abitati a pagare il prezzo più alto è ancora una volta l’agricoltura a causa di un clima sempre più tropicale. Nel giro di pochi giorni si è passati da un prolungato periodo di siccità, a una serie di bombe d’acqua che hanno fatto registrare in alcune zone del sud Sardegna un quarto delle medie annuali di pioggia.
Stato di calamità dopo un 2021 disastroso climaticamente
Sale il conto dei danni provocati all’agricoltura da un 2021 che fa segnare in Italia il record di eventi estremi da quando sono iniziate le rilevazioni (una media di sei al giorno), con un aumento del 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati dell’European Severe Weather Database (ESWD). Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è una conta dei danni pari ad oltre 2 miliardi di euro nel 2021, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Ieri a pagare il prezzo più alto è stato il centro Sardegna nel comprensorio di Siniscola ed in particolare a Lodè dove la furia dell’acqua ha travolto e ammazzato anche delle pecore, oltre a erbai, strade rurali e recinzioni. Danni anche nel Nord Sardegna, con la bomba d’acqua che ha colpito Monti, che ha coinvolto anche qualche strada rurale. Ma danni se ne sono registrati anche nel Sarrabus, nell’Oristanese e a macchia di leopardo anche in altri territori.
Perdite che si sommano a quelle già pesanti di domenica scorsa che avevano interessato diverse serre e campi di carciofi della parte sud Orientale dell’Isola da Capoterra e Sarroch fino ai diversi Comuni del Sulcis.
Stato di calamità, servono ristori alle aziende agricole effettivamente colpite
«La Regione deve dichiarare lo stato di calamità naturale garantendo immediati ristori alle aziende agricole che hanno effettivamente subito danni». Queste le parole del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu . « Gli interventi – prosegue Cualbu- per essere tali devono essere mirati e celeri, altrimenti ci fermiamo. Si tratta di intenti e ulteriori perdite di tempo ed illusioni per le aziende agricole già martoriate dalle numerose calamità che si manifestano nel corso dell’anno».
Le intense piogge di questi giorni stanno anche rallentando e in qualche caso ulteriormente danneggiando la stagione dell’olivicoltura. Una stagione già duramente colpita dalla siccità della prima parte dell’autunno.
«Gli effetti dei cambiamenti climatici sono in atto e stanno colpendo duramente l’agricoltura». Così spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba. «Non si può tergiversare ulteriormente ma occorre farne i conti adesso, ci sono anche i fondi che aspettano di essere programmati. L’alternativa è continuare a cercare di tamponare le emergenze senza però risolvere il problema ma solo assistendo a perdite milionarie e del patrimonio agricolo».